Pensione anticipata opzione donna. La riforma delle pensioni è un argomento attuale, che tiene interessati milioni di italiani (entra nella community di TheWam e ricevi tutte le news su WhatsApp, Telegram e Facebook).
Oggi ci soffermeremo sulle donne lavoratrici: quelle nate nel 1963 potranno richiedere la pensione anticipata nel 2022?
Ne parleremo in questo articolo, se sei interessato al tema opzione donna continua a leggere.
Pensione anticipata opzione donna: cosa succede?
Come detto in apertura, il Governo sta valutando alcune novità da introdurre con la riforma delle pensioni attesa per il prossimo anno.
Una di queste riguarda le lavoratrici dipendenti e autonome e la possibilità di richiedere la pensione anticipata nel 2022, grazie a opzione donna.
In un primo momento sembravano dovessero essere modificati i requisiti anagrafici per l’uscita dal mondo del lavoro, con un balzo in avanti dai 58 anni attuali ai 60 o addirittura ai 61 anni di età.
Secondo le ultime indiscrezioni, invece, tutto dovrebbe rimanere invariato: le lavoratrici dipendenti nate nel 1963 potranno usufruire dell’opzione donna e andare in pensione anticipatamente nel 2022.
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Pensione anticipata opzione donna: buone notizie
Pensione anticipata opzione donna. Le lavoratrici dipendenti nate nel 1963 potranno andare in pensione nel 2022, a patto che abbiano maturato almeno 35 anni di contributi.
Diverso, invece, è il caso delle lavoratrici autonome alle quali servirà un anno in più di età prima di lasciare il mondo del lavoro. Potranno usufruire di opzione donna nel 2022, soltanto le nate nel 1962 e con almeno 35 anni di contributi versati.
Per entrambe le categorie di lavoratrici la maturazione dei contributi necessari alla pensione anticipata deve avvenire entro il 31 dicembre dell’anno di competenza.

Chi ha versato i contributi in gestioni diverse deve fare riferimento agli ultimi anni di lavoro. La prima mensilità della pensione anticipata opzione donna verrà erogata alle lavoratrici dipendenti dopo 12 mesi dall’accoglimento della domanda, mentre le lavoratrici autonome dovranno attendere 18 mesi.
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