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Pensione anticipata Opzione Uomo: uscita a 58 anni

Pensione anticipata Opzione Uomo: uscita a 58 anni, è la proposta sulla quale sta lavorando il prossimo governo.

di The Wam

Ottobre 2022

Pensione anticipata Opzione Uomo: uscita a 58 anni, la misura è tra quelle previste dal governo di centrodestra. (scopri le ultime notizie e poi leggi su Telegram tutte le news sulle pensioni e sulla previdenza. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp, nel gruppo Telegram e nel gruppo Facebook. Scrivi su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).

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O meglio, Opzione Uomo, che ricalca in tutto Opzione Donna, è stata proposta in campagna elettorale da Fratelli d’Italia. E per il più che probabile presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, potrebbe rappresentare un compromesso valido per assicurare la necessaria flessibilità in uscita (promessa in campagna elettorale), senza però incidente negativamente sui costi della previdenza.

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La possibilità è dunque concreta. Se ne sta discutendo anche in questi giorni. Convince più delle varie Quote (100, 102 e 41) proposte dalla Lega (che conti alla mano non sono sostenibili), o dei progetti avanzati da Forza Italia prima del voto, che sono decisamente irrealizzabili.

Su questo argomento può interessarti un articolo che quantifica in 100 miliardi una riforma delle pensioni; c’è anche uno dei primi focus del dopo voto su cosa accadrà al sistema previdenziali con il governo Meloni; e una analisi sull’aumento importante delle pensioni che in questo periodi di crisi sono state pignorate.

Dai un’occhiata a come funzioneranno gli aumenti delle pensioni a ottobre e a tutti i prossimi pagamenti di ottobre: non solo pensioni, ma anche rdc, bonus 200 euro e assegno unico.

Pensione anticipata Opzione Uomo: età e contributi

Opzione Uomo, prevede una uscita a 58/59 anni di età minima, con 35 anni di contributi. L’importo sarà calcolato interamente con il contributivo. Si perde dunque la parte retributiva, che però con il trascorrere degli anni diventerà inevitabilmente sempre più residuale.

Ricordiamo che si calcolano con il sistema retributivo (più vantaggioso ai fini della pensione) tutti gli anni che sono stati lavorati prima del 1996.

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Pensione anticipata Opzione Uomo: taglio dell’importo

Ma se Opzione Uomo consente di andare in pensione molto prima rispetto a quanto prevede la Legge Fornero (la pensione di vecchiaia è a 67 anni), come accennato, bisogna anche mettere nel conto un discreto sacrificio economico. Può arrivare fino al 30% dell’importo complessivo.

In pratica più sono gli anni in cui sono calcolati i contributi con il sistema retributivo e maggiore sarà lo svantaggio.

Conti alla mano può saltare un 10% rispetto al calcolo dei contributi (non più misto, ma solo contributivo), più un altro 20, 25% se si considera anche il coefficiente di trasformazione applicato a una pensione liquidata a 58/59 anni rispetto alla normale età pensionabile.

È pur vero che, come accennato, con gli anni la quota retributiva andrà riducendosi e si potrà accedere a Opzione Uomo anche con un’età superiore, 62, 63 anni, abbassando quindi anche la perdita legata al coefficiente di trasformazione.

Pensione anticipata Opzione Uomo: quanto si perde

In pratica se si accede a Opzione Uomo tra qualche anno (con meno contributi nel retributivo) e con un’età tra i 60 e i 62 anni, la riduzione dell’importo pensionistico potrebbe essere inferiore al 15, 20%. Per dire, chi ha maturar un assegno pensionistico di 1.500 euro, si ritroverebbe con una trattamento mensile tra 1.200 e 1.300 euro. Resta un taglio non da poco, ma offre il vantaggio di uscire con largo anticipo dal lavoro.

Pensione anticipata Opzione Uomo: così Opzione donna

Vediamo cosa è successo negli anni scorsi con Opzione Donna, misura che è stata ovviamente utilizzata solo dalle lavoratrici. Hanno rinunciato inevitabilmente a più anni di retributivo (e quindi con un maggior sacrificio in termini economici) e mediamente con un montante contributivo meno alto di quello dei colleghi uomini. La media delle pensioni rilasciate si è aggirato intorno a 1.000 euro.

Pensione anticipata Opzione Uomo: reddito da lavoro

Bisognerà dunque fare bene i conti prima di decidere una eventuale uscita con questo trattamento.

È opportuno aggiungere – anche se nella normativa il riferimento non è specificato – che con questo tipo di pensione è anche possibile continuare a lavorare. In pratica la pensione è cumulabile con il reddito da lavoro. Resta però il limite dei 5.000 euro lordi l’anno. Con la possibilità di incrementare la contribuzione e quindi l’importo della pensione (a 5 anni dalla decorrenza del trattamento pensionistico).

Pensione anticipata Opzione Uomo: Ape sociale confermata?

Se si va verso l’introduzione di Opzione Uomo è più che probabile, anzi è scontata, una conferma di Opzione Donna. Così da garantire, anche in assenza di una riforma strutturale del sistema previdenziale, una flessibilità in uscita per lavoratrici e lavoratori.

Di conseguenza potrebbe essere confermata l’Ape Sociale (la guida completa su Invaliditàediritti.it), che svolge una funzione molto simile, ma a vantaggio in particolare di lavoratori fragili, caregiver, disoccupati e per chi è impegnato in lavori gravosi e usuranti. Con l’Ape sociale si esce con almeno 63 anni di età e 30 o 36 anni (dipende dalle categorie) di contribuzione.

La conferma di queste misure era la linea che stava seguendo anche il governo Draghi, da mesi impegnato sul fronte della riforma previdenziale. All’epoca non c’è era stato un accenno alla possibilità di introdurre una misura simile a Opzione Uomo. Si pensava a garantire una flessibilità in uscita tra i 62 e i 64 anni, con il calcolo contributivo fino ai 67 anni, e la pensione di vecchiaia piena dopo aver raggiunto quella soglia di età (e un minimo contributivo di 20 anni).

Si trattava di una misura più complessa. L’attuale governo ha solo pochi mesi per ipotizzare un trattamento anticipato che garantisca una maggiore flessibilità ai lavoratori e Opzione Uomo potrebbe rappresentare una possibile alternativa.

Pensione anticipata Opzione Uomo: uscita a 58 anni

Pensione anticipata Opzione Uomo: addio Quota 41?

Sembra dunque accantonata l’ipotesi Quota 41, proposta bandiera della Lega (che piaceva anche ai sindacati). I motivi sono due:

Ma è la questione costi la più preoccupante. Soprattutto in prospettiva: la popolazione sta continuando a invecchiare, tra non molti anni saranno più i cittadini in pensione rispetto a quelli che lavorano. Un dato che rende particolarmente instabile l’equilibrio finanziario del sistema previdenziale.

Con la rivalutazione che scatta a gennaio su tutte le pensioni i costi ovviamente lieviteranno ulteriormente. Senza dimenticare che in campagna elettorale i partiti hanno sbandierato la sacrosanta intenzione di ritoccare verso l’alto le misure che sono erogate a vantaggio delle persone con invalidità.

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