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Pensione avvocato con 10 anni di contributi

Pensione da avvocato con 10 anni di contributi: è possibile accedervi con quest'anzianità contributiva? Vediamo tutti i casi e come fare.

di Carmine Roca

Settembre 2023

Pensione da avvocato con 10 anni di contributi: quando è possibile accedervi con quest’anzianità contributiva? (scopri le ultime notizie sulle pensioni e su Invalidità e Legge 104. Leggile gratis su WhatsApp, Telegram e Facebook).

Pensione da avvocato: la riforma della Cassa Forense

La riforma della previdenza forense avviata nel 2009 si è conclusa con l’entrata in vigore dei nuovi requisiti minimi per l’accesso alla pensione di vecchiaia, a partire dal 1° gennaio 2021.

È stata, inoltre, approvata la riforma della Cassa Forense che ha l’obiettivo di ridurre l’impatto economico sui singoli professionisti: entrerà in vigore nel 2024.

Per il 2023, però, valgono le regole previste per il calcolo previdenziale.

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Quando va in pensione un avvocato?

Quel che è certo è che la pensione di vecchiaia per gli avvocati scatta al compimento dei 70 anni di età, con 35 anni di contributi versati.

E’ comunque possibile anticipare l’uscita, con 35 anni di contributi e un’età compresa tra 65 e 70 anni, applicando un coefficiente di riduzione dell’importo della pensione pari allo 0,41% per ogni mese di anticipo rispetto all’età anagrafica prevista.

L’altra soluzione anticipata prevede l’uscita con 40 anni di contributi, compiuti 62 anni di età, senza penalizzazioni sull’importo.

Pensione da avvocato con 10 anni di contributi: è possibile?

Ma la pensione da avvocato con 10 anni di contributi è possibile? Sì, ci sono tre possibilità, ognuna legata a specifici e stringenti requisiti di accesso, per andare in pensione con soli 10 anni di contribuzione:

Pensione di vecchiaia contributiva per avvocati: requisiti

La pensione di vecchiaia contributiva esiste anche per gli avvocati, così come per qualsiasi altra categoria di lavoratori, ma con requisiti diversi.

In genere, la pensione di vecchiaia contributiva, che rappresenta un istituto di carattere residuale, è accessibile al compimento dei 71 anni di età, con almeno 5 anni di contributi versati esclusivamente a partire dal 1° gennaio 1996 (contributivi puri).

Nel caso degli avvocati, la pensione di vecchiaia contributiva scatta al compimento dell’età pensionabile (70 anni) con almeno 5 anni di iscrizione e contribuzione.

Dunque, con 10 anni di contributi un avvocato può provare ad accedere alla pensione di vecchiaia contributiva, una volta compiuti 70 anni di età.

Pensione di invalidità per avvocati: come funziona?

La pensione di invalidità erogata dalla Cassa Forense spetta ai professionisti iscritti all’albo a cui è stata riconosciuta un’infermità fisica o mentale, preesistente o sopravvenuta e aggravatasi in seguito all’iscrizione.

Per accedervi è necessario che sia stata riconosciuta la riduzione della capacità all’esercizio della professione in modo continuativo a meno di un terzo.

Inoltre, la prestazione spetta se l’iscrizione è avvenuta prima del compimento del 40° anno di età e se l’effettiva iscrizione e contribuzione alla Cassa sia attiva da almeno 5 anni.

Infine è obbligatorio che il professionista abbia versato regolarmente i contributi alla Cassa Forense.

Pensione di inabilità per avvocati: come funziona?

Per richiedere la pensione di inabilità per avvocati è obbligatorio cancellarsi dall’Albo entro 3 mesi dalla presentazione della domanda per la pensione.

L’accesso è legato all’incapacità permanente e totale all’esercizio della professione per malattia o infortunio sopravvenuti all’iscrizione.

L’iscrizione deve essere avvenuta prima del compimento del 40° anno di età e devono essere stati versati almeno 5 anni di contributi.

Come funziona la pensione indiretta per avvocati?

Un’altra prestazione previdenziale che si ottiene dopo 10 anni di contributi versati, anche se non verrà percepita dall’avvocato iscritto all’albo, ma dai suoi familiari, è la pensione indiretta.

Questa prestazione viene erogata a favore degli eredi dell’iscritto, che non abbia maturato il diritto alla pensione, a patto che, al momento del decesso, questi abbia almeno 10 anni di effettiva iscrizione e contribuzione alla Cassa (valgono anche gli anni riscattati o riscattabili dai superstiti) e che l’iscrizione alla Cassa sia avvenuta anteriormente al compimento del 40° anno di età.

In caso di cancellazione dalla Cassa, questa non deve risalire a oltre 3 anni anteriori al decesso.

Come si calcola la pensione di un avvocato?

La pensione di un avvocato si calcola individuando due quote.

La prima è “di base” e viene calcolata con il sistema retributivo, applicando al reddito pensionabile individuale un coefficiente dell’1,40% per ogni anno di effettiva iscrizione e contribuzione (dal 2024 l’importo sarà ridotto all’1,30%).

La seconda quota è “modulare” e viene calcolata col metodo contributivo. L’importo del montante individuale sarà costituito dalla somma di tutti i versamenti eseguiti entro il 31 dicembre, ai quali viene applicato un tasso annuo di capitalizzazione pari al 90%.

Anche gli avvocati hanno diritto a una pensione minima, che per il 2023 è pari a 12.237 euro.

Pensione da avvocato con 10 anni di contributi
Pensione da avvocato con 10 anni di contributi: in foto un gruppo di avvocati seduti attorno a un tavolo.

Faq sulla pensione per avvocati

Di quanto verrà ridotto il contributo minimo sulle pensioni da avvocato dal 2024?

Il contributo soggettivo minimo verrà ridotto da circa 3.000 euro a 2.200 euro, a partire dal 1° gennaio 2024. Per i nuovi iscritti, per i primi quattro anni non sarà dovuto il contributo minimo.

Di quanto aumenta l’aliquota massima per la contribuzione modulare volontaria?

A partire dal 1° gennaio 2024, l’aliquota massima per la contribuzione modulare volontaria verrà aumentata dal 10% al 15% per fare in modo di integrare il montante contributivo.

Quali sono le novità per i padri e per le madri avvocati?

Dal 2024 sono previste novità anche in tema di maternità, paternità e adozione. In sede di pensionamento, viene riconosciuto un coefficiente di trasformazione aumentato di un anno rispetto all’età anagrafica dell’avvocato, che comporterà un incremento delle pensioni (o quote di pensione) calcolate col sistema contributivo.

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