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Pensione badante con 20 anni di contributi

Pensione della badante con 20 anni di contributi: quando spetta e a quanto ammonta? Ecco tutte le informazioni del caso e gli importi.

di Carmine Roca

Ottobre 2023

Pensione della badante con 20 anni di contributi: quando spetta e a quanto ammonta? (scopri le ultime notizie sulle pensioni e su Invalidità e Legge 104. Leggile gratis su WhatsApp, Telegram e Facebook).

Pensione della badante con 20 anni di contributi: quando spetta?

Il diritto alla pensione per una badante segue le stesse direttive previste per gli altri lavoratori dipendenti o autonomi.

Si può accedere alla pensione di vecchiaia con 67 anni di età e 20 anni di contributi versati. In alternativa, se non si hanno a disposizione i contributi necessari per andare in pensione a 67 anni, è possibile puntare sulla pensione di vecchiaia contributiva: 71 anni di età e almeno 5 anni di contributi, se versati esclusivamente a partire dal 1° gennaio 1996.

Chi ha maturato un’anzianità contributiva pari ad almeno 42 anni e 10 mesi (uomini) o 41 anni e 10 mesi (donne), può andare in pensione con la formula anticipata a prescindere dall’età anagrafica.

Per raggiungere il requisito contributivo, il lavoratore domestico o la lavoratrice domestica può cumulare i periodi di lavoro maturati all’estero in ambito UE e nei Paesi in cui è stata stipulata una convenzione internazionale con l’Italia.

Le lavoratrici domestiche possono richiedere il riconoscimento dell’accredito dei contributi nel periodo di maternità obbligatoria, per ogni figlio nato in Italia al di fuori del periodo lavorativo.

Inoltre, sempre con 20 anni di contributi, è possibile anticipare la pensione per motivi di salute. La possibilità è concessa:

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Pensione con 20 anni di contributi: spetta anche alle badanti straniere?

Ma la pensione spetta anche alla badante straniera? Certo, per la legge italiana la badante straniera, in servizio nel nostro Paese, in presenza di un’anzianità contributiva consona, ha diritto alla pensione come qualsiasi altra badante italiana.

Se badante straniera dovesse tornare nel suo Paese di origine o trasferirsi in un altro Paese, potrà continuare a percepire la pensione maturata in Italia, a condizione che, al momento della richiesta, siano presenti i requisiti previsti dalla legge italiana.

Anche le badanti extracomunitarie rimaste in Italia hanno gli stessi diritti alla pensione di un lavoratore italiano. Se in possesso di 20 anni di contributi, potranno accedere alla pensione di vecchiaia al compimento dei 67 anni di età.

Diversamente, invece, per le badanti extracomunitarie trasferitesi in altri Paesi. Soltanto se proviene da nazioni extra-europee con convenzioni simili a quelle sottoscritte con gli stati comunitari, avrà diritto alla pensione nella sua completezza.

Se la badante proviene da un Paese con cui non sono in atto convenzioni, dovrà aver lavorato in Italia per almeno 5 anni.

In questo caso potrebbe accadere che:

Come si calcola la pensione di una badante?

L’aliquota di contribuzione di riferimento per le lavoratrici domestiche è fissato al 17,4275%.

A questa aliquota viene aggiunta la quota di contributo ASPI, la tutela INAIL e il Fondo per il TFR, per un’aliquota complessiva del 19,9675%.

A partire dal 2013, per le badanti con contratto a tempo determinato, è previsto un contributo addizionale per l’ASPI a carico del datore di lavoro, pari all’1,40%.

Per il calcolo della pensione, si tiene conto della retribuzione completa di paga oraria, della tredicesima mensilità e di eventuali indennità di vitto e alloggio.

Quanto prende di pensione una badante con 20 anni di contributi?

Prendiamo come esempio una badante di 67 anni, con 20 anni di contributi versati e un contratto di lavoro a 54 ore settimanali. Se convivente, in base ai livelli previsti, prenderà uno stipendio mensile che va dagli 880 ai 1.232 euro al mese.

La pensione potrebbe avere un importo che varia dai 400 euro, per il livello più basso, ai 550 euro al mese, per il livello più alto. A pesare è soprattutto la poca quantità di contributi versati, soprattutto se ricadono nel sistema contributivo, piuttosto penalizzante per tutti i lavoratori.

Pensione della badante con 20 anni di contributi
Pensione della badante con 20 anni di contributi: in foto una badante e un’anziana su una panchina.

Faq sul lavoro domestico

Cos’è la Cassa Colf?

La Cassa Colf è un ente previdenziale dedicato ai lavoratori domestici, tra cui le badanti. Questo ente gestisce le contribuzioni e le prestazioni previdenziali per i lavoratori domestici, garantendo loro una copertura assicurativa per malattia, infortunio e pensione.

datori di lavoro domestico, come famiglie o privati, sono tenuti a versare i contributi alla Cassa Colf per garantire ai propri dipendenti domestici tali benefici. La Cassa Colf svolge quindi un ruolo importante nella tutela dei diritti e del benessere dei lavoratori domestici, inclusi quelli che svolgono il lavoro di badante.

Chi paga la badante quando il datore di lavoro muore?

L’articolo 39 del Contratto Collettivo di categoria spiega che, in caso di decesso del datore di lavoro, i familiari coabitanti, ovvero il coniuge, le persone unite da unione civile o convivenza, dovranno saldare l’importo dovuto alla badante. Questo include lo stipendio, la tredicesima e il TFR (Trattamento di Fine Rapporto) del personale domestico.

Cosa prevede la Legge 162?

La Legge 162 è una normativa italiana che regola l’assistenza domiciliare e i servizi sociali a sostegno delle persone in situazioni di fragilità o disabilità. Questa legge stabilisce le linee guida e i diritti delle persone che necessitano di assistenza a domicilio. Tra le disposizioni più importanti della Legge 162 vi è l’obbligo per le autorità locali di fornire servizi di assistenza domiciliare a coloro che ne hanno bisogno, al fine di promuovere l’autonomia e il benessere delle persone più vulnerabili.

Quali sono i servizi prestati alle persone con disabilità a domicilio?

I servizi prestati alle persone con disabilità a domicilio possono variare in base alle specifiche esigenze di ciascun individuo. Tuttavia, in generale, questi servizi includono assistenza personale per svolgere le attività quotidiane, come il vestirsi, il mangiare e il bagno. Inoltre, possono essere previsti servizi di supporto medico, come la somministrazione di farmaci o la gestione di dispositivi medici.

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