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Pensione con 20 anni di contributi: tutte le possibilità

Pensione con 20 anni di contributi: tutte le possibilità e sono diverse, non è necessario raggiungere 40 anni di contribuzione, vediamo come e quando. La pensione di vecchiaia è possibile anche con 20 anni di versamenti, ma si può uscire anche in anticipo. Tutti i requisiti necessari e i trattamenti pensionistici previsti dalla legge.

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4' di lettura

Pensione con 20 anni di contributi. Sono molte le possibilità di uscita, anche anticipata, con un numero limitato di anni di contribuzione, di certo meno degli oltre 40 anni che sono previsti per alcuni trattamenti della Legge Fornero. (aggiungiti al gruppo Telegram sulle pensioni e sulle notizie legate al mondo della previdenza. Entra nella community di TheWam e ricevi tutte le news su WhatsApp, Telegram e Facebook).

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Parliamo in questo articolo delle pensioni che si possono raggiungere con almeno 20 anni di contribuzione. Il che significa che possono essere ovviamente appannaggio di chi ha 25, 26 anni di versamenti.

Oltre alla pensione di vecchiaia, con due decenni di versamenti, si può accedere anche alla pensione anticipata contributiva, alla pensione di vecchiaia anticipata, all’isopensione, al contratto di espansione e così via.

Vediamo nel dettaglio, verificando anche gli altri requisiti necessari.

Pensione con 20 anni di contributi: pensione di vecchiaia

Iniziamo dalla più classica delle pensioni, quella di vecchiaia.

Per raggiungerla bisogna avere 67 anni di età e almeno 20 anni di contributi (raggiungibili anche con il cumulo di contribuzioni che sono presenti i gestioni previdenziali diverse).

Possono essere conteggiati anche:

  • i contributi figurativi, come quello della maternità, del servizio militare, della disoccupazione, cassa integrazione e malattia;
  • i contributi volontari;
  • i contributi da riscatto.

Per i cittadini che hanno iniziato a versare dal primo gennaio 1996 (e sono quindi interamente nel sistema contributivo), la pensione viene attribuita solo se l’importo maturato supera di 1,5 volte l’assegno sociale.

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Pensione con 20 anni di contributi: pensione di vecchiaia anticipata

Si può andare in pensione con almeno 20 anni di contributi e senza aver raggiunto i canonici 67 anni. Questa possibilità è riservata ai lavoratori dipendenti del settore privato che hanno una invalidità pensionabile di almeno l’80%. Invalidità che deve essere stata riconosciuta da una commissione medica.

In questo caso si può uscire

  • a 56 anni per le donne (più la finestra di 12 mesi);
  • a 61 anni gli uomini (più la finestra di 12 mesi).

Pensione con 20 anni di contributi: pensione anticipata a 64 anni

Per andare in pensione prima con almeno 20 anni di contributi, c’è anche la pensione anticipata a 64 anni. Questa possibilità è consentita solo a chi ha tutti i versamenti contributivi successivi al 31 dicembre del 1995. E che quindi è del tutto nel sistema contributivo (quindi né retribuivo, né sistema misto).

Ma c’è un requisito importante da rispettare: il trattamento pensionistico deve risultare almeno pari a 2,8 l’assegno sociale. Vale a dire che l’importo maturato non può essere inferiore a poco meno di 1.300 euro al mese.

Quell’importo per una ventina d’anni di contribuzione è possibile raggiungerlo solo con delle retribuzioni medio alte.

Pensione con 20 anni di contributi: prepensionamento

Si può uscire in anticipo anche grazie al prepensionamento. In questo caso verrà erogata al cittadino una indennità che in pratica accompagna fino alla pensione di vecchiaia che scatta a 67 anni.

Con l’isopensione si può smettere di lavorare fin a 7 anni prima. Questa misura è stata estesa fino al 31 dicembre del 2023, ed è accessibile ai lavoratori di imprese che contano più di 15 dipendenti.

Con il contratto di espansione invece l’uscita può essere anticipata per un massimo di 5 anni.

E sempre con una contribuzione di almeno 20 anni.

Con la Rita si può anticipare il trattamento pensionistico fino a 10 anni, ma questa possibilità è consentita solo agli iscritti alla previdenza complementare e non include quindi le pensioni erogate dalla gestione di previdenza obbligatoria.

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