Andare in pensione con 25 anni di contributi è possibile? Ne parliamo in questo approfondimento, aiutandoci con alcuni esempi di calcolo (scopri le ultime notizie e poi leggi su Telegram tutte le news sulle pensioni e sulla previdenza. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp, nel gruppo Telegram e nel gruppo Facebook. Scrivi su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).
INDICE:
- In pensione con 25 anni di contributi: come fare?
- In pensione con 25 anni di contributi: calcolo assegno
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In pensione con 25 anni di contributi: come fare?
Rispondiamo subito alla domanda di apertura: è possibile andare in pensione con 25 anni di contributi? La risposta è affermativa: è possibile, ma le soluzioni a disposizione sono poche e articolate.
Un lavoratore che ha maturato 25 anni di contributi non può accedere alla pensione anticipata ordinaria (ne occorrono 42 – o 41 per le donne – a prescindere dall’età anagrafica), tantomeno a Quota 102 (38 anni di contributi e 64 di età), all’Ape Sociale (almeno 30 anni di contributi) o a Quota 41 (41 anni e rientrare in determinate categorie di lavoratori).
Quindi, la domanda iniziale incontra già le prime difficoltà, dal momento che quasi tutte le opzioni pensionistiche anticipate escludono la possibilità di andare in pensione con 25 anni di contributi.
Esistono, però, due possibilità che consentono di uscire dal mondo del lavoro con 20 anni di contributi, ma solo se si rispettano determinati requisiti.
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Ad esempio, chi ha iniziato a lavorare prima del 1996 o ha la possibilità di effettuare il computo dei contributi in Gestione Separata, può andare in pensione con 20 anni di contributi, solo se versati interamente nel sistema contributivo, al compimento dei 64 anni.
Attenzione, però, è necessario che l’assegno della pensione sia di importo pari o superiore a 2,8 volte l’assegno sociale, quindi non superiore a 1.280 euro al mese.
L’alternativa è la RITA: i titolari di un fondo previdenziale complementare, versando almeno 5 anni di contributi nel fondo, al compimento dei 62 anni di età e con almeno 20 anni di contributi maturati in modo ordinario, possono accedere alla pensione anticipata.
Questa non sarà erogata dall’INPS, ma dal fondo complementare a cui ha aderito il lavoratore. In questo caso verrà elargita una rendita mensile, di importo pari al capitale versato nel fondo, che accompagna il lavoratore fino al compimento degli anni necessari per accedere alla pensione di vecchiaia.
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In pensione con 25 anni di contributi: calcolo importo assegno
Entrando nel dettaglio dell’argomento, concentrandoci sull’aspetto economico, chi va in pensione con 25 anni di contributi non sarà destinatario di un assegno pensionistico di importo elevato. Anzi.
Se volessimo calcolare l’importo della pensione di chi ha maturato solo 25 anni di contributi da lavoro, dovremmo prendere in considerazione alcune variabili, come la media annua degli stipendi o l’età del lavoratore.
Per il calcolo della rata mensile della pensione dobbiamo considerare l’anzianità contributiva e la media annua degli ultimi 5 anni di stipendi (per la Quota A, contributi versati entro il 31 dicembre 1992) e degli ultimi 10 anni di stipendi (per la Quota B, contributi versati fino a dicembre 2011).

Siccome l’ammontare del trattamento della pensione è pari al 2% della retribuzione pensionabile per ogni anno di contributi, con 25 anni di anzianità contributiva, il lavoratore avrà diritto al 50% della retribuzione.
Nulla a che vedere con il 70% della retribuzione percepita da chi ha maturato almeno 35 anni di contributi o con l’80% che verrà erogato al lavoratore che va in pensione con 40 anni di contributi.
A questo punto ci si domanda: come è possibile far crescere l’importo della pensione con 25 anni di contributi? Una possibilità è versare contributi volontari, ovvero aprire un fondo complementare.
Come abbiamo visto in precedenza, versare almeno 5 anni di contributi in un fondo complementare e maturarne almeno 20 in modo ordinario, dà la possibilità di andare in pensione con un assegno sicuramente più alto rispetto a quello che verrebbe percepito con soli 25 anni di contributi.
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