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Pensione, cosa fare in caso di morte

Cosa fare dopo la morte del pensionato? Ecco a chi tocca comunicare il decesso all'INPS.

di Carmine Roca

Marzo 2023

Cosa fare dopo la morte del pensionato? Chi deve comunicare il decesso all’INPS? Ne parliamo in questo approfondimento (scopri le ultime notizie e poi leggi su Telegram tutte le news sulle pensioni e sulla previdenza. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp, nel gruppo Telegram e nel gruppo Facebook. Scrivi su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).

Indice

Cosa fare dopo la morte del pensionato?

Cosa fare dopo la morte del pensionato per interrompere l’erogazione dell’assegno mensile?

Alla morte del pensionato è obbligatorio comunicare all’INPS l’avvenuto decesso per procedere all’interruzione del pagamento della pensione, poiché questa non è più dovuta.

In parallelo dovrà essere inoltrata la richiesta per la pensione di reversibilità al coniuge superstite o agli eredi e di riscossione dei ratei maturati agli aventi diritto.

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Cosa fare dopo la morte del pensionato: chi deve comunicare il decesso?

Chi deve comunicare all’INPS il decesso del pensionato? Come sentenziato più volte dalla Corte di Cassazione, l’incarico spetterebbe agli eredi che, in caso di mancato avviso rischierebbero l’incriminazione per il reato di “indebita percezione di erogazione ai danni dello Stato”.

Il reato scatta anche se si è ricevuta, indebitamente, una sola mensilità della pensione. A nulla varranno le giustificazioni sul poco tempo a disposizione o su una eventuale dimenticanza.

L’incombenza che grava sugli eredi è stata più volte confermata dall’organo giudicante, ma negli ultimi tempi l’orientamento è mutato.

La comunicazione del decesso non spetta più agli eredi del pensionato, ma direttamente alle Anagrafi comunali, come chiarisce la legge numero 289 del 27 dicembre 2002.

È, dunque, il Comune di residenza a comunicare all’INPS il decesso del pensionato e non il cittadino, in questi casi l’erede o gli eredi del defunto.

Non esiste alcuna norma, infatti, che imponga la consegna di una copia cartacea del certificato di morte agli uffici dell’istituto, come in passato si pensava avvalendosi dell’articolo 316-ter del Codice Penale.

Allo stesso tempo, hanno l’obbligo di inviare il certificato di morte anche i medici necroscopici, entro 48 ore dal decesso.

L’INPS, dopo aver ricevuto comunicazione, provvederà in automatico a variare le informazioni relative al contribuente deceduto e a interrompere d’ufficio l’erogazione dell’assegno mensile.

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Cosa fare dopo la morte del pensionato
Cosa fare dopo la morte del pensionato: in foto un giovane consola una donna a un funerale.

Cosa fare dopo la morte del pensionato: obblighi degli eredi

E se gli eredi non comunicano il decesso all’INPS? Nessuno potrà accusarli del mancato avviso, di conseguenza cessa di esistere il rischio di incriminazione. È buona regola, comunque, inviare il certificato di decesso del proprio caro.

Nel caso in cui dovesse essere accreditata anche solo una rata di pensione dopo il decesso del titolare, gli eredi sono tenuti a restituire l’importo all’INPS evitando un processo civile per il recupero dell’indebito.

E se, ancora, il cointestatario del conto corrente sul quale viene accreditata la pensione non dovesse comunicare il decesso all’INPS, continuando a percepire indebitamente i ratei pensionistici, cosa succede?

In questo caso non ci si può nascondere dietro la possibilità di non comunicare il decesso perché non dovuto o non previsto esplicitamente dalla legge. E si rischiano sanzioni e la restituzione di quanto indebitamente percepito.

Anche la banca è tenuta a restituire all’INPS le somme che risultano accreditate dopo la data di decorrenza di eliminazione della pensione, a prescindere dall’incapienza del conto corrente o dalla chiusura dello stesso, sulla base della convenzione stipulata tra banche e INPS.

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