Oltre al Reddito di cittadinanza, anche la Pensione di cittadinanza sarà sostituita dall’Assegno di inclusione a gennaio 2024. In questo approfondimento vediamo nel dettaglio cosa cambia tra Pensione di cittadinanza e Assegno di inclusione e quali beneficiari di oggi riceveranno il nuovo contributo economico (scopri le ultime notizie e poi leggi su Telegram tutte le news sul Reddito di Cittadinanza. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp, nel gruppo Telegram e nel gruppo Facebook. Scrivi su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).
La Pensione di cittadinanza è la misura che, insieme al Reddito di cittadinanza, è delineata dal dl 4/2019 e rappresenta un’integrazione al reddito contro la povertà.
Vito che da gennaio 2024 il Rdc sparirà, cosa ne sarà della Pdc per i più anziani? Cosa cambia rispetto all’Assegno di inclusione?
Nei prossimi paragrafi chiariamo quali beneficiari della Pensione di cittadinanza riceveranno l’Assegno di inclusione.
Indice
Pensione di cittadinanza e Assegno di inclusione: cosa cambia?
La legge di bilancio 2023 ha stabilito che il Reddito di cittadinanza sarà abolito il 31 dicembre 2023, per essere sostituito da un’altra misura di sostegno alla povertà.
Dopo una serie di proposte, con il Decreto lavoro, approvato dal Senato e convertito in legge, è stato introdotto l’Assegno di inclusione. Questo contributo economico sarà attivo dal 1° gennaio 2024 e prevede alcune similitudini e alcune differenze con il Reddito di cittadinanza.
L’Assegno di inclusione spetta in particolare ai nuclei familiari al cui interno c’è almeno un componente minorenne, con disabilità o di minimo 60 anni di età. Di conseguenza, tutti i cittadini “occupabili” compresi tra i 18 e i 59 anni di età sono esclusi dal beneficio.
In base alla selezione di destinatari, quindi, gli attuali percettori della Pensione di cittadinanza rientrano nella fruizione dell’Assegno di inclusione. Ricordiamo, infatti, che la Pensione di cittadinanza spetta ai nuclei familiari i cui componenti abbiano almeno 67 anni di età.
Di fatto, come vedremo nei prossimi paragrafi, tra Pensione di cittadinanza e Assegno di inclusione non cambia nulla.
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Pensione di cittadinanza e Assegno di inclusione: a chi spetta?
Proprio come la Pensione di cittadinanza, l’Assegno di inclusione per gli over 67 può essere richiesto dai nuclei familiari composti solamente da persone di età pari o superiore a 67 anni oppure da persone di età pari o superiore a 67 anni e da altri familiari tutti in condizioni di disabilità grave o di non autosufficienza.
Oltre ai requisiti anagrafici, bisogna anche tenere conto dei requisiti di residenza e soggiorno in Italia. In particolare, per avere diritto all’Assegno di inclusione il richiedente deve essere cittadino dell’Unione o suo familiare che sia titolare del diritto di soggiorno o del diritto di soggiorno permanente, oppure cittadino di paesi terzi in possesso del permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo, oppure ancora titolare dello status di protezione internazionale, di cui al decreto legislativo 19 novembre 2007, n. 251, al momento della presentazione della domanda.
Inoltre, bisogna avere la residenza in Italia da almeno cinque anni, di cui gli ultimi due in modo continuativo.
Pensione di cittadinanza e Assegno di inclusione: requisiti reddituali
Allo stesso modo dei requisiti anagrafici e di cittadinanza, anche i requisiti reddituali e patrimoniali non cambiano tra Pensione di cittadinanza e Assegno di inclusione.
Di conseguenza, prima di richiedere l’Assegno di inclusione per gli over 67 è bene assicurarsi di possedere questi requisiti economici:
- ISEE non superiore a 9.360 euro annui;
- valore del reddito familiare pari o inferiore a 7.560 euro all’anno, moltiplicato per la scala di equivalenza in presenza di più componenti del nucleo familiare. Si ricorda che nel reddito familiare sono incluse le pensioni dirette e indirette, in corso di godimento da parte dei componenti il nucleo familiare, con decorrenza successiva al periodo di riferimento dell’ISEE in corso di validità;
- valore del patrimonio immobiliare, come definito ai fini ISEE, diverso dalla casa di abitazione di valore ai fini IMU non superiore a euro 150.000, non deve essere superiore ad euro 30.000;
- valore del patrimonio mobiliare non superiore a una soglia di euro 6.000, accresciuta di euro 2.000 per ogni componente il nucleo familiare successivo al primo, fino a un massimo di euro 10.000, incrementato di ulteriori euro 1.000 per ogni minorenne successivo al secondo; i predetti massimali sono ulteriormente incrementati di euro 5.000 per ogni componente in condizione di disabilità e di euro 7.500 per ogni componente in condizione di disabilità grave o di non autosufficienza, come definite a fini ISEE, presente nel nucleo.
Per quanto riguarda i beni durevoli e altri indicatori del tenore di vita, il Decreto lavoro specifica che per accedere all’Assegno di inclusione per gli over 67 è necessario che nessun componente del nucleo familiare possieda o sia intestatario di:
- autoveicoli di cilindrata superiore a 1600 cc. o motoveicoli di cilindrata superiore a 250 cc., immatricolati la prima volta nei trentasei mesi antecedenti la richiesta, esclusi gli autoveicoli e i motoveicoli per cui è prevista una agevolazione fiscale in favore delle persone con disabilità ai sensi della disciplina vigente;
- navi e imbarcazioni da diporto nonché di aeromobili di ogni genere.
Inoltre, il richiedente non deve mai essere stato sottoposto a misura cautelare personale, a misura di prevenzione, così come a condanne definitive, intervenute nei dieci anni precedenti la richiesta.

Pensione di cittadinanza e Assegno di inclusione: importi
Dopo aver visto a chi spettano la Pensione di cittadinanza e Assegno di inclusione e perché non ci sono differenze dal punto di vista dei requisiti, passiamo adesso al valore del beneficio in arrivo a gennaio 2024.
Anche in questo caso, l’importo erogato per i nuclei familiari over 67 in possesso dei requisiti segue le stesse regole della Pensione di cittadinanza. Ciò significa che l’INPS pagherà ai nuclei beneficiari 7.560 euro all’anno (630 euro al mese) come forma di integrazione al reddito. L’importo viene poi definito anche in base alla scala di equivalenza, che ha subito delle modifiche rispetto alla Pensione e al Reddito di cittadinanza.
Inoltre, i nuclei beneficiari che abitano in una casa in affitto hanno anche diritto a un importo aggiuntivo pari a un massimo di 1.800 euro annui, cioè 150 euro al mese. Infine, ricordiamo che l’integrazione non rileva ai fini del calcolo del reddito familiare.
Come per il Rdc e la Pdc, anche l’Assegno di inclusione sarà riconosciuto ai cittadini tramite un strumento di pagamento elettronico ricaricabile, chiamato Carta di inclusione.
L’assegno di inclusione è compatibile con il godimento di ogni strumento di sostegno al reddito per la disoccupazione involontaria, quindi con la Naspi e la Dis-Coll.
FAQ Pensione di cittadinanza e Assegno di inclusione
Cos’è l’Assegno di Inclusione e come sostituisce la Pensione di Cittadinanza?
A partire da gennaio 2024, l’Assegno di Inclusione sostituirà la Pensione di Cittadinanza. Questo è un nuovo contributo economico per sostenere i nuclei familiari che hanno almeno un componente minorenne, con disabilità o di minimo 60 anni di età.
Cosa succederà alla Pensione di Cittadinanza nel 2024?
Dal gennaio 2024, la Pensione di Cittadinanza verrà sostituita dall’Assegno di Inclusione. I beneficiari attuali della Pensione di Cittadinanza, ovvero i nuclei familiari con componenti di almeno 67 anni, avranno diritto all’Assegno di Inclusione.
Ci sono differenze tra la Pensione di Cittadinanza e l’Assegno di Inclusione?
Non ci sono sostanziali differenze tra la Pensione di Cittadinanza e l’Assegno di Inclusione. I requisiti di età, residenza, cittadinanza e condizioni economiche restano pressoché invariati.
A chi spetta l’Assegno di Inclusione?
L’Assegno di Inclusione è destinato a nuclei familiari in cui c’è almeno un componente minorenne, con disabilità o di minimo 60 anni di età. Tuttavia, i cittadini tra i 18 e i 59 anni di età sono esclusi dal beneficio.
Quanto vale l’Assegno di Inclusione?
Il valore dell’Assegno di Inclusione è di 7.560 euro all’anno (630 euro al mese), esattamente come l’importo attuale della Pensione di Cittadinanza. Per i nuclei familiari in affitto, c’è un importo aggiuntivo di massimo 1.800 euro annui.
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