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Pensione di gennaio 2023: quando arriva?

Pensione di gennaio 2023: quando arriva? Ecco le possibili date di pagamento e gli aumenti previsti.

di Carmine Roca

Dicembre 2022

Quando arriva la pensione di gennaio 2023? Ecco le possibili date e gli aumenti previsti (scopri le ultime notizie e poi leggi su Telegram tutte le news sulle pensioni e sulla previdenza. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp, nel gruppo Telegram e nel gruppo Facebook. Scrivi su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).

Indice

Pensione di gennaio 2023: quando arriva?

Quando arriva la pensione di gennaio 2023? Possiamo dirvi con esattezza che l’accredito e il pagamento in contanti del primo assegno del 2023 scatteranno lunedì 2 gennaio.

Essendo il 1° gennaio un giorno festivo, le erogazioni partiranno dal primo giorno bancabile, ovvero il 2 gennaio.

Anche nel 2023 si seguirà il modus operandi dell’anno in corso. Chi preferisce l’accredito su conti correnti, libretti postali, conto Banco Posta o Poste Pay Evolution riceverà la mensilità il primo giorno bancabile del mese (2 gennaio).

Lo stesso giorno verranno avviati i pagamenti in contanti, presso gli uffici postali. Di seguito vi riportiamo il possibile calendario, ordinato in base alle lettere iniziali dei cognomi dei pensionati (vi ricordiamo che il calendario può essere soggetto a variazioni, quindi vi consigliamo di chiedere informazioni presso gli uffici postali del vostro comune di residenza):

Scopri la pagina dedicata a tutti i tipi di pensioni, sociali e previdenziali.

Venerdì 6 gennaio, essendo un giorno festivo (Epifania), gli uffici postali rimarranno chiusi.

Prima di continuare la lettura, vi consigliamo la visione di questo video per saperne di più sulla legge di bilancio 2023:

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Pensione di gennaio 2023: ecco gli aumenti!

La pensione di gennaio 2023 sarà più alta rispetto all’ultima pensione del 2022.

Gli importi verranno ritoccati del 5,3%, l’aumento previsto dal decreto firmato lo scorso 9 novembre dal ministro Giorgetti, sulla base dell’inflazione registrata il 3 novembre.

L’incremento complessivo è al 7,3%, ma da questo valore va sottratto il 2% di rivalutazione anticipata nell’ultimo trimestre del 2022, per le pensioni fino a 2.962 euro lordi al mese.

Se dovesse passare, entro fine anno, quanto stabilito nella legge di bilancio, la rivalutazione delle pensioni avverrà sulla base di 6 fasce di reddito.

La rivalutazione piena spetta sulle pensioni fino a 2.100 euro lordi al mese. Per le pensioni minime è previsto un mini-bonus in aggiunta alla rivalutazione, che farà lievitare gli importi dagli attuali 524 euro ai 571 euro a partire dal 1° gennaio 2023.

Sulle pensioni di importo superiore a 2.100 euro, il Governo Meloni ha approvato tagli più alti rispetto al 2022. Si parte dall’80% di rivalutazione per gli importi fino a 2.625 euro lordi al mese, per arrivare al 35% di rivalutazione prevista per gli assegni oltre i 5.250 euro lordi al mese.

Ecco una tabella riassuntiva:

IMPORTO PENSIONIRIVALUTAZIONE
Pensioni fino a 2100 euro lordi al mese100%
Pensioni da 2101 euro a 2625 euro lordi al mese80%
Pensioni da 2626 a 3150 euro lordi al mese55%
Pensioni da 3151 a 4200 euro lordi al mese50%
Pensioni da 4201 a 5250 euro lordi al mese40%
Pensioni di importo superiore a 5250 euro lordi al mese35%
Pensione di gennaio 2023: le nuove soglie di rivalutazione
Pensione di gennaio 2023
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Pensione di gennaio 2023: esempi di importo

Per fare qualche esempio degli importi della pensione di gennaio 2023, in base alle fasce di rivalutazione, una pensione di 1.000 euro aumenterà di 73 euro lordi al mese, gli assegni da 1.500 euro di 109,50 euro al mese, mentre gli assegni di 2.100 euro, il limite massimo per la rivalutazione al 100%, aumenteranno di 153,30 euro lordi al mese.

Per le rivalutazioni all’80% (5,84%), gli assegni da 2.300 euro aumenteranno di 134,32 euro lordi al mese, quelli da 2.625 euro (limite massimo per questa fascia) di 153,30 euro lordi al mese.

Per le pensioni tra i 2.626 euro e 3.150 euro è prevista una rivalutazione del 55% (4,01%). Quindi le pensioni da 2.800 euro aumenteranno di 112,28 euro lordi al mese, gli assegni da 3.000 euro avranno un incremento di 120,30 euro lordi al mese, mentre sulle pensioni di 3.150 euro (limite massimo per questa fascia), spetta un aumento di 126,31 euro lordi.

La quarta fascia ingloba le pensioni fino a 4.200 euro lordi al mese e prevede una rivalutazione del 50% (3,65%).

Quindi sugli assegni di 4.000 euro vi sarà un aumento di 146 euro lordi al mese. La quinta fascia comprende pensioni fino a 5.250 euro lordi al mese (rivalutazione al 40%, il 2,92%), quindi sugli assegni da 4.500 euro spetta un aumento di 131,40 euro, sugli assegni di 4.700 euro un incremento di 137,24 euro e sugli assegni di 5.000 euro un aumento di 146 euro lordi al mese.

Infine, sulle pensioni di importo superiore a 5.251 euro lordi al mese spetta una rivalutazione al 35% (2,55%). Sulle pensioni da 5.500 euro è previsto un aumento di 140,25 euro, sugli assegni da 6.000 euro un incremento di 153 euro, infine sugli assegni da 7.000 euro spetterà un aumento di 178,50 euro lordi al mese.

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