Pensione di inabilità respinta, serve una domanda specifica che illustri la situazione amministrativa della persona che presenta la richiesta. (scopri le ultime notizie su bonus, Rem, Rdc e assegno unico. Leggi su Telegram tutte le news su Invalidità e Legge 104. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp, nel gruppo Telegram e nel gruppo Facebook. Scrivi su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).
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La questione è delicata e parte da un presupposto: per determinate misure assistenziali oltre al requisito sanitario è necessario anche quello amministrativo, che riguarda in particolare la situazione reddituale della persona interessata.
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Pensione di inabilità respinta: motivo giustificato
Ebbene, l’Inps ha rigettato il riconoscimento di una pensione di inabilità proprio per questo difetto. I giudici di primo grado hanno dato ragione all’assistita, ma la Cassazione ha ribaltato quella sentenza, affermando, in modo netto, che una carenza di questo tipo nella presentazione della domanda può essere un motivo giustificato per non concedere la misura assistenziale.
Vediamo nel dettaglio cosa è accaduto, può essere importante per quanti si apprestano a presentare una richiesta dello stesso tipo (o simile) ed evitare così di incorrere in un rifiuto da parte dell’ente previdenziale.
Come richiedere la pensione di inabilità: la domanda
Pensione di inabilità respinta: il fatto
Il fatto. Protagonista di questa storia è una cittadina che ha presentato una richiesta per la pensione di inabilità civile. Come avrete capito l’Inps ha rigettato la richiesta. I giudici di primo grado hanno dato ragione alla donna ritenendo che non fosse necessaria una domanda amministrativa specifica per la prestazione pensionistica perché alla donna era già stata accolta una richiesta amministrativa per il riconoscimento dell’assegno di invalidità.
L’Inps nel ricorso alla Cassazione ha obiettato proprio questo: la domanda della cittadina non era adeguata (e quindi accoglibile) perché carente proprio nella richiesta amministrativa specifica per la pensione di inabilità.
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Pensione di inabilità respinta: il no dell’Inps
Non è una questione da poco. Sembra un cavillo, ma determinante. E comunque bisogna sempre ricordare che quando si presenta una domanda per il riconoscimento di un trattamento legato all’invalidità, alla disabilità o all’handicap, molte misure prevedono, dando pari rilevanza, due requisiti: quello sanitario e quello amministrativo.
Ebbene, proprio per queste ragioni, la Cassazione ha ritenuto che il ricorso presentato dall’Inps fosse fondato. Ed esattamente per le ragioni che abbiamo esposto prima: nella richiesta presentata dalla cittadina l’assenza di una domanda amministrativa specifica è un difetto che rende improponibile l’istanza. Ovvero: l’Inps ha fatto bene a dire di no.
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Pensione di inabilità respinta: requisito fondamentale
I giudici dell’Alta Corte hanno ribadito che per il riconoscimento dei trattamenti assistenziali la domanda amministrativa sia un presupposto fondamentale. Per questo motivo la specifica domanda amministrativa, insieme ai requisiti sanitari previsti, è necessaria per l’attribuzione dei benefici. In caso contrario la richiesta può essere definita “improcedibile”.

Pensione di inabilità respinta: domanda necessaria
Ma torniamo al caso in questione. La donna aveva ottenuto in via giudiziale (quindi con l’omologa) il riconoscimento dell’invalidità totale. L’Inps non aveva voluto, in precedenza, riconoscere l’aggravamento.
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Ma il punto non è questo. I giudici dell’Alta Corte hanno infatti ritenuto che se anche l’ente previdenziale avesse riconosciuto quell’aggravamento, il diritto a ricevere la prestazione non sarebbe comunque scattato perché – come ormai sarà chiaro – mancava una preliminare domanda amministrativa di pensione.
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