Col nuovo ministero per la Disabilità l’aumento della pensione di invalidità civile, per gli invalidi parziali, è più vicino? A che punto siamo con le battaglie per il riconoscimento di questo diritto sacrosanto?
Cosa dicono, oggi, i requisiti previsti dalla legge? Chi resta escluso? A quanto ammonta l‘importo della pensione di invalidità Inps? In questo articolo troverai le risposte a tutte queste domande e un approfondimento sulla sentenza della Corte Costituzionale del 24 giugno 2020 che ha stabilito l’aumento per l’importo della pensione di invalidità civile al 100%.
Indice:- Ci sarà l’aumento delle pensioni di invalidità?
- Quando prende di pensione un invalido?
- A quanto ammonta la pensione di invalidità al 100%?
- Quando spetta l’assegno di invalidità civile
Ci sarà l’aumento delle pensioni di invalidità?
Il nuovo ministero per la Disabilità del governo Draghi sarà guidato da Erika Stefani. Si tratta di un ministero senza portafoglio, che andrà ad occuparsi di tanti temi caldi e vitali, fra i quali rientrano le misure di sostegno previste oggi in Italia.
Il finanziamento di un aumento dell’importo, esteso a tutti quegli invalidi che ricevono la pensione di invalidità, sembrava utopico.
Anche rispetto agli annunci dello stesso Draghi, relativi all’agenda operativa dei prossimi mesi. Investimenti su turismo, la digitalizzazione, il green.
E’ pur vero che uno sviluppo armonico di qualunque contesto sociale non può prescindere dalla capacità di uno stato di tutelare le fasce di popolazione più vulnerabili. E, quindi, ci saranno di certo incontri fra le associazioni che promuovono delle petizioni per l’aumento della pensione di invalidità e i rappresentanti di governo.
Già, ma facciamo un po’ d’ordine. In Italia, al momento, sono già due le petizioni attive per il riconoscimento della pensione di invalidità. Probabilmente saranno discusse proprio col nuovo Ministro. Ecco quali sono le iniziative:
- Petizione studio legale Cusanno per aumento a 15mila euro (Scopri di più) (Sottoscrivi la petizione)
- Petizione Anmic (Clicca qui per approfondire)
Nei prossimi paragrafi rispondiamo ad alcune delle domande più comuni:
- Quando prende di pensione un invalido?
- A quanto ammonta la pensione di invalidità al 100%?
- Quando spetta l’assegno di invalidità civile?
Quando prende di pensione un invalido?
Per gli invalidi parziali, con una percentuale compresa tra il 74% e il 99%, è previsto un assegno mensile di 287 euro, ma il reddito di chi fa domanda non deve superare i 4931 euro.
I requisiti per ottenere l’assegno mensile sono nello specifico:
- Riconoscimento di una percentuale di invalidità compresa tra il 74% e il 99%;
- Stato di bisogno economico, ovvero il reddito non deve superare i limiti personali stabiliti annualmente;
- Età compresa tra i 18 e i 66 anni e 7 mesi;
- Cittadinanza italiana;
- Iscrizione all’anagrafe del comune di residenza per i cittadini stranieri comunitari;
- Titolarità del permesso di soggiorno di almeno un anno di cui all’art. 41 TU immigrazione per i cittadini stranieri extracomunitari legalmente soggiornanti nel territorio dello Stato, anche se privi di permesso di soggiorno CE di lungo periodo;
- Non svolgimento di attività lavorativa (salvo casi particolari);
- Residenza stabile e abituale sul territorio nazionale.
Se vuoi fare domanda, per l’assegno di invalidità ma non hai idea di dove iniziare, in questa pagina trovi tutto quello che ti serve.
Leggi questa scheda con tutti i requisiti per il reddito di emergenza, la pensione di invalidità e il reddito di cittadinanza.
A quanto ammonta la pensione di invalidità al 100%?
La sentenza della Corte Costituzionale n. 152/2020, convertita dal decreto-legge 14 agosto 2020, n. 104 (all’art.15), ha stabilito “l’incremento al milione”.
E’ valido per gli invalidi civili totali o sordi o ciechi civili assoluti titolari di pensione o che siano titolari di pensione di inabilità di cui all’articolo 2 della legge 12 giugno 1984, n. 222, già dai 18 anni (dai 70 anni per gli invalidi civili parziali e per i ciechi parziali).
E’ possibile raggiungere un massimo di 652,02 euro al mese, cON un aumento massimo di 364,93 euro da sommare ai 287,09 euro, purché si rispettino questi requisiti di reddito:
– Limite di reddito di 8.476,26 euro annui per pensionati non sposato
– Limite di reddito di 14.459,90euro annui per i pensionati sposati
La legge prevede che siano riconosciuti gli arretrati, calcolati fino a luglio 2021, per chi non ha ancora ricevuto l’aumento.
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Quando spetta l’assegno di invalidità civile
Le categorie che in Italia possono accedere alla pensione di invalidità o, per meglio dire, alla «protezione dell’invalidità civile» sono: i mutilati e gli invalidi civili, i ciechi e i sordi, gli affetti da talassemia e drepanocitosi.
I «mutilati e invalidi civili» sono tutte quelle persone, che a causa di malattie e altre limitazioni fisiche, hanno un’inabilità al lavoro di almeno il 33%.
Le percentuali di invalidità sono assegnate dall’Inps che, attraverso una Commissione Medica, certifica allo Stato il grado di inabilità.
Solo chi ha un documento che attesti ufficialmente l’inabilità può accedere alla pensione d’invalidità.
La tabella di seguito elenca i benefici principali attivi in Italia per mutilati e invalidi civili:
Percentuale di invalidità | Benefici ottenibili |
fino al 33% | Nessun riconoscimento |
dal 46% | Iscrizione nelle liste speciali dei Centri per l’Impiego per l’assunzione agevolata |
dal 33% al 73% | Assistenza sanitaria e agevolazioni fiscali |
dal 66% | Esenzione ticket sanitario |
Dal 74% al 100% | Prestazioni economiche |
Non rientrano tra gli invalidi civili gli invalidi di guerra, gli invalidi del lavoro (settore privato) gli invalidi per servizio (settore pubblico).
I «ciechi civili», a cui spetta la pensione di invalidità, sono invece le persone affette da cecità totale oppure con un «residuo visivo» non superiore a un ventesimo in entrambi gli occhi. In questo caso l’esclusione per invalidità acquisita in guerra o a lavoro non conta.
I sordi a cui spetta la pensione di invalidità sono affetti da sordità congenita o acquisita, durante l’età evolutiva. Questo deve aver impedito l’apprendimento del linguaggio parlato.
Ai sordi per cui non sia possibile dimostrare il periodo di insorgenza della sordità oppure che non raggiungano la soglia di ipocausia di 75 decibel, possono fare domanda solo per l’invalidità civile «canonica» e non quella specifica per i sordi.
Chi è affetto da talassemia (morbo di Cooley) e drepanocitosi (anemia falciforme), e ha almeno 35 anni con dieci di contributi versati, ha diritto a un’indennità mensile pari a quella delle pensioni minime.
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