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Pensione di invalidità civile fa cumulo con altri redditi?

Come si calcola il reddito ai fini del diritto alla pensione di invalidità? Quali redditi vengono considerati? La pensione di invalidità civile fa cumulo con altri redditi?

Romina Cardìa è una scrittrice esperta in diritti delle persone con disabilità.
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10' di lettura

La pensione di invalidità civile è un trattamento riservato alle persone invalide parziali in stato di bisogno economico. Per ottenerla, non bisogna superare un determinato limite di reddito. In questo articolo cerchiamo di capire se la pensione di invalidità civile fa cumulo con altri redditi.

Come si calcola il reddito ai fini del diritto alla pensione di invalidità? Quali redditi vengono considerati? La pensione di invalidità civile fa cumulo con altri redditi? (scopri le ultime notizie su Invalidità e Legge 104categorie protettediritto del lavorosussidiofferte di lavoro e concorsi attivi. Leggile gratis su WhatsAppTelegram e Facebook).

La pensione di invalidità civile fa cumulo con altri redditi?

Sì, la pensione di invalidità fa cumulo con altri redditi. Se questi redditi, sommati, superano il limite stabilito per accedere all’assegno mensile, questo viene negato nonostante in riconoscimento di un’invalidità compresa tra il 75 e il 99 per cento (invalidità parziale).

Quindi, anche se hai tutti gli altri requisiti necessari (età tra i 18 e i 67 anni, invalidità parziale, residenza in Italia), ma il tuo reddito supera il limite di 5.391,88 euro (per il 2023), non hai diritto all’assegno mensile di 313,91 euro.

A questo punto andiamo a vedere quali sono i redditi che fanno cumulo con la pensione di invalidità e quelli che invece sono esclusi dalla valutazione.

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Redditi cumulabili

Per arrivare al limite di 5.391,88 euro vengono valutati i redditi di qualsiasi natura, calcolati ai fini delle imposte, al lordo degli oneri deducibili e delle ritenute fiscali.

In particolare, concorrono a formare il limite di reddito:

  • i redditi dei terreni e dei fabbricati, esclusa l’abitazione;
  • i redditi d’impresa e di lavoro autonomo;
  • gli arretrati soggetti a tassazione separata (cioè i redditi riferiti ad anni precedenti rispetto a quello in cui sono corrisposti);
  • i redditi soggetti a ritenuta alla fonte a titolo d’imposta o ad imposta sostitutiva (come gli interessi del conto corrente);
  • il Tfr (in pratica la liquidazione) ed i trattamenti assimilati (Tfs, Ips, etc.);
  • i redditi prodotti all’estero che, se prodotti in Italia, sarebbero soggetti alla normale imposizione;
  • le indennità per i soggetti colpiti da tubercolosi;

Per quanto concerne l’assegno di mantenimento al coniuge, sia separato che divorziato, questo concorre in misura intera al limite di reddito: lo stesso assegno, d’altra parte, può essere dedotto dai redditi del soggetto tenuto al pagamento, secondo quanto dispone il Testo unico delle imposte sui redditi (Tuir).

Anche i redditi soggetti a cedolare secca rilevano ai fini del limite di reddito: pur non entrando a far parte dell’imponibile IRPEF, infatti, devono essere considerati ai fini del riconoscimento della spettanza o della determinazione di deduzioni, detrazioni o benefici di qualsiasi titolo collegati al possesso di requisiti di reddito (rilevano, peraltro, oltreché per la pensione d’invalidità civile, anche per la determinazione dell’ISEE e del reddito per essere considerato familiare a carico).

Novità per la pensione di invalidità e purtroppo non buone. L’INPS rettifica le precedenti istruzioni relative al reddito rilevante per il diritto alle prestazioni di invalidità. Rischio perdita o diminuzione degli importi per molti beneficiari.

Il reddito da lavoro

L’assegno mensile erogato nei confronti degli invalidi civili con una invalidità compresa tra il 74 ed il 99 per cento, è cumulabile con i redditi da lavoro, come chiarito nel messaggio INPS n. 4689/2021 pubblicato in seguito dell’entrata in vigore della Legge n. 215/2021 di conversione del dl n. 146/2021 (21 dicembre 2021).

L’articolo 12-ter inserito dalla Legge n. 215/2021 ha, infatti, ridefinito il concetto di inattività lavorativa di cui all’articolo 13 della Legge 30 marzo 1971 n. 118, precisando che si intende soddisfatto qualora l’invalido parziale svolga un’attività lavorativa il cui reddito risulti inferiore al limite di reddito annuo (personale) per il riconoscimento dell’assegno mensile stesso. 

Pertanto, la prestazione è cumulabile con i redditi da lavoro (dipendente o autonomo) nei limiti di 5.391,88 euro annui.

Quindi: puoi continuare a lavorare anche se percepisci la pensione di invalidità, ma il tuo reddito da lavoro non deve superare i 5.391,88 euro. Entro questo limite, non si cumula con gli altri redditi e non viene quindi considerato per il diritto alla pensione. Superato il limite, invece, il valore eccedente ai 5.391,88 euro viene considerato per il calcolo del limite di reddito necessario ai fini della prestazione.

Il processo per ricalcolare la pensione di invalidità può essere complesso e lungo. Tuttavia, è fondamentale per ottenere il giusto importo di erogazione statale a cui si hai diritto. Scopri come fare nel dettaglio.

Redditi esclusi

Sono invece esclusi dalla valutazione, dunque pienamente compatibili con la pensione d’invalidità civile, i seguenti redditi:

  • rendite di passaggio per silicosi e asbestosi;
  • pensioni di guerra di ogni tipo e denominazione e relative indennità accessorie;
  • pensioni annesse alle decorazioni dell’Ordine Militare d’Italia e soprassoldi concessi ai decorati al valore militare;
  • rendite corrisposte in Italia dall’ assicurazione vecchiaia e superstiti svizzera Avs.

Pensione di invalidità e reddito del coniuge: vediamo se per il calcolo del limite di reddito necessario per ottenere la pensione di invalidità conta anche il reddito del coniuge.

Solo il reddito personale

Il limite di reddito di 5.391,88 euro considera soltanto il reddito proprio dell’invalido, e non quello del coniuge e degli altri familiari (Messaggio INPS n. 31976/05).

Scopri se l’Assegno sociale e pensione sono compatibili, come funziona il calcolo e per chi sono cumulabili interamente.

E gli invalidi totali?

La pensione d’invalidità civile, o assegno di assistenza, non deve essere confusa con la pensione per invalidi civili totali: quest’ultimo è un assegno di assistenza dovuto a soggetti di età tra i 18 e i 67anni con invalidità del 100%.

A differenza della pensione d’invalidità civile, il limite di reddito annuale è pari a 17.920,00 euro.

La pensione d’invalidità civile non deve essere confusa nemmeno con la pensione d’invalidità ordinaria, o Assegno d’invalidità ordinario: quest’ultimo, infatti, è un trattamento di previdenza, e non di assistenza.

L’invalidità ordinaria spetta se si possiedono almeno 5 anni di contribuzione, di cui 3 anni versati nell’ultimo quinquennio: il trattamento è calcolato secondo la contribuzione versata, ed è pienamente cumulabile col reddito se non si supera di 4 volte il trattamento minimo.

Per quanto concerne l’assegno di accompagnamento, questo è un trattamento dovuto agli invalidi civili totali non in grado di deambulare senza l’aiuto di un accompagnatore o non in grado di compiere gli atti quotidiani della vita. Tale indennità non è soggetta a limiti di reddito.

Quali sono i limiti di reddito per l’assegno ordinario di invalidità ai fini dell’ottenimento di un’integrazione, qualora l’importo risulti molto basso? Ne parliamo in questo approfondimento.

La pensione di invalidità civile fa cumulo con altri redditi
Pensione di invalidità civile fa cumulo con altri redditi?

Redditi considerati ed esclusi: la tabella riassuntiva

Eccoti una tabella riassuntiva dei redditi che fanno cumulo con la pensione di invalidità e di quelli che invece non concorrono alla valutazione:

Redditi cumulabili con la pensione di invaliditàRedditi esclusi dalla valutazione
Stipendi e pensioni, inclusi quelli da enti internazionaliPensioni, assegni e indennità agli invalidi civili
Redditi dei terreni e dei fabbricati, esclusa l’abitazione (dal 2017)Rendite infortunistiche Inail con natura risarcitoria
Redditi d’impresa e di lavoro autonomoAssegni per l’assistenza personale continuativa
Arretrati soggetti a tassazione separataRendita Inail ai superstiti per morte del lavoratore
Redditi soggetti a ritenuta alla fonte a titolo d’imposta o ad imposta sostitutiva (es. interessi del conto corrente)Assegno funerario
Tfr (liquidazione) ed i trattamenti assimilati (Tfs, Ips, etc.)Rendite di passaggio per silicosi e asbestosi
Redditi prodotti all’estero che, se prodotti in Italia, sarebbero soggetti alla normale imposizionePensioni di guerra e relative indennità accessorie
Indennità per i soggetti colpiti da tubercolosiAssegni annessi alle pensioni privilegiate ordinarie
Assegno di mantenimento pagato al coniuge separato o divorziatoPensioni annesse alle decorazioni dell’Ordine Militare d’Italia e soprassoldi concessi ai decorati al valore militare
Redditi soggetti a cedolare seccaSussidi e prestazioni assistenziali pagati dallo Stato e da altri Enti pubblici
Rendite corrisposte in Italia dall’assicurazione vecchiaia e superstiti svizzera Avs
La pensione di invalidità fa cumulo con altri redditi: tabella riassuntiva dei redditi cumulabili ed esclusi

Inoltre, per quanto riguarda il reddito da lavoro, se l’invalidità è compresa tra il 74 e il 99 per cento, la pensione di invalidità è cumulabile con i redditi da lavoro fino a un limite di 5.391,88 euro annui. Al di sopra di questo limite, il reddito eccedente viene considerato per il calcolo del limite di reddito necessario ai fini della prestazione.

FAQ (domande e risposte)

Come funziona la dichiarazione dei redditi per chi percepisce la pensione di invalidità?

La dichiarazione dei redditi annuale è un adempimento fiscale che coinvolge molti cittadini, compresi coloro che percepiscono la pensione di invalidità. Se rientri in questa categoria, devi presentare il Modello RED all’INPS ogni anno. Questo è necessario per verificare se il tuo reddito rientra nei limiti stabiliti per la pensione di invalidità.

Quali sono le ragioni per cui può essere tolta la pensione di invalidità?

La pensione di invalidità può essere revocata per diverse ragioni. Una delle situazioni più comuni è quando il beneficiario non rispetta più i requisiti necessari per ottenere la pensione. Ad esempio, se la condizione di invalidità cambia e non soddisfi più i criteri stabiliti, potresti perdere il diritto alla pensione di invalidità.

Cosa fare se non viene riconosciuta la pensione di invalidità a causa del superamento del reddito?

Se inizialmente non ti viene riconosciuta la pensione di invalidità perché il tuo reddito supera i limiti previsti, ma successivamente rientri nei limiti stabiliti, è importante agire tempestivamente. Dovresti presentare nuovamente la domanda all’INPS fornendo tutte le informazioni aggiornate sulla tua situazione economica. In questo modo, potrai richiedere una rivalutazione del tuo caso e verificare se ora hai i requisiti per ottenere la pensione di invalidità.

Cosa succede se supero il reddito dopo aver iniziato a percepire la pensione di invalidità?

Se, dopo aver iniziato a ricevere la pensione di invalidità, il tuo reddito supera i limiti previsti, dovresti comunicarlo prontamente all’INPS. Questo può comportare una sospensione temporanea o definitiva del pagamento della pensione, poiché il superamento dei limiti di reddito potrebbe influire sulla tua idoneità per ricevere questa prestazione. È fondamentale essere trasparenti e tempestivi nelle comunicazioni all’INPS riguardo al proprio reddito e alla propria situazione finanziaria.

Cosa succede alla pensione di invalidità quando raggiungo i 67 anni?

Raggiungere i 67 anni di età non comporta automaticamente la revoca della pensione di invalidità. Tuttavia, è necessario tenere presente che la pensione di invalidità è legata alla condizione di salute e all’invalidità del beneficiario. Se, pur non ancora raggiunti i 67 anni, la tua condizione di salute è migliorata e non soddisfi più i criteri di invalidità stabiliti, potresti ugualmente perdere il diritto alla pensione.

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