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Pensione di invalidità coniuge a carico

Pensione di invalidità e coniuge a carico: si può percepire la pensione di invalidità ed essere a carico del proprio coniuge? Vediamo cosa dice la legge.

Carmine Roca è un giornalista esperto in pensioni e fisco.
Conoscilo meglio

5' di lettura

In questo approfondimento vi parleremo di pensione di invalidità e coniuge a carico (scopri le ultime notizie su Invalidità e Legge 104, categorie protette, diritto del lavoro, sussidi, offerte di lavoro e concorsi attivi. Leggile gratis su WhatsApp, Telegram e Facebook).

Pensione di invalidità e coniuge a carico: è possibile?

Chi percepisce la pensione di invalidità può essere fiscalmente a carico del coniuge oppure la legge lo vieta?

Prima di rispondere, è necessario chiarire che si è fiscalmente a carico di qualcuno se il proprio reddito annuo non supera i 2.840 euro, mentre per i figli fino a 24 anni di età la soglia massima di reddito è fissata a 4.000 euro annui.

Inoltre, è doveroso sapere che essendo una prestazione di tipo assistenziale, la pensione di invalidità civile è esente dalla tassazione IRPEF, dunque non rientra nel calcolo del reddito personale.

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Il reddito della pensione di invalidità: va dichiarato?

I 4.080,83 euro di pensione di invalidità (313,91 euro al mese, tredicesima compresa) non rientrano nel calcolo del reddito personale e consentono di rimanere sotto la soglia dei 2.840 euro per essere fiscalmente a carico del proprio coniuge.

Quindi, per concludere il discorso: il titolare di pensione di invalidità può essere fiscalmente a carico del coniuge? Assolutamente sì, a condizione che il suo reddito sia inferiore alla soglia massima fissata dalla legge.

Se la persona invalida ha altri redditi che provocano il superamento del limite massimo di reddito consentito, non potrà essere fiscalmente a carico del coniuge che, a sua volta, non potrà godere delle agevolazioni fiscali (detrazioni) previste dall’ordinamento.

Pensione di inabilità e coniuge a carico: vale lo stesso?

Ma funziona allo stesso modo per la pensione di inabilità ordinaria (o lavorativa)?

Prima di rispondere, dobbiamo necessariamente chiarire che la pensione di inabilità ordinaria (o lavorativa) è una prestazione completamente diversa dalla pensione di invalidità civile.

Pensione di inabilità: a chi spetta?

Mentre la pensione di invalidità civile, come già riportato in precedenza, è una prestazione di tipo assistenziale, la pensione di inabilità, invece, è una prestazione di tipo previdenziale, ovvero erogata dall’INPS a chi soddisfa, oltre al requisito sanitario (100% di inabilità lavorativa) anche un requisito contributivo.

Per richiedere e ottenere la prestazione occorre aver maturato almeno 5 anni di contributi, di cui almeno 3 anni di contributi nel quinquennio precedente alla domanda.

Inoltre, mentre con la pensione di invalidità è possibile continuare a prestare attività lavorativa, con la pensione di inabilità, invece, è assolutamente vietato continuare o riprendere a lavorare, essendo stati riconosciuti inabili al lavoro.

Pensione di inabilità: rientra nel reddito personale?

Ora, siccome la pensione di inabilità lavorativa è una prestazione previdenziale, questa concorre al calcolo del reddito personale. E, dunque, le possibilità di oltrepassare il limite dei 2.840,51 euro per risultare fiscalmente a carico del coniuge, sono altissime.

Se questo avvenisse, il contribuente non avrebbe diritto alle detrazioni fiscali per il coniuge a carico, previste dall’ex articolo 36-ter del DPR numero 600 del 1973.

Pensione di inabilità e coniuge a carico: l’ordinanza della Cassazione

A chiarirlo è stata la Corte di Cassazione, con l’ordinanza numero 18253 del 24 giugno 2021. La controversia ebbe origine da una cartella esattoriale di pagamento, con la quale l’INPS, in qualità di sostituto d’impresa, imponeva, a un cittadino, la restituzione delle detrazioni per coniuge a carico, non spettanti.

Questo perché, i redditi dichiarati dal coniuge, derivanti dalla pensione di inabilità lavorativa percepita, sono considerati “redditi di pensione” e, dunque, imponibili ai fini fiscali.

La pensione di inabilità lavorativa, infatti, in quanto indennità derivante dall’accertata inabilità permanente al lavoro, non ha natura sostitutiva del reddito, ma funzione di reintegrazione patrimoniale del danno subito.

Pensione di invalidità e coniuge a carico
Pensione di invalidità e coniuge a carico: in foto una donna in carrozzina sorride col marito.

Faq su pensione di invalidità e detrazioni fiscali

Cosa spetta a chi assiste un familiare disabile?

Il dipendente che offre assistenza a un familiare con grave disabilità, sia esso un parente o un affine entro il 2° grado (o entro il 3° grado, in determinate circostanze), ha diritto a usufruire di 3 giorni di permesso mensile garantiti dalla Legge 104. Questi giorni possono essere utilizzati anche in modo consecutivo per fornire l’assistenza necessaria.

Quali sono le agevolazioni fiscali per invalidi civili?

Gli sconti e agevolazioni per gli invalidi civili comprendono:

  1. Sgravi fiscali per l’acquisto di ausili, automobili e supporti tecnici.
  2. IVA agevolata per mezzi informatici con specifica autorizzazione in base al grado di invalidità.
  3. Riduzione del 50% del canone mensile telefonico in base alle condizioni economiche del richiedente.
  4. Patente speciale di guida per alcune tipologie di invalidità.
  5. Contributo del 20% per l’adattamento dell’autovettura alla guida del cittadino con disabilità.
  6. Contrassegno di circolazione e sosta per persone con deambulazione ridotta.
  7. Contributi per l’eliminazione di barriere fisiche in casa.
  8. Possibilità di prepensionamento per invalidità superiore al 74%.

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