In questo approfondimento faremo chiarezza sulla pensione di invalidità e reddito del coniuge: si tiene conto oppure no? (scopri le ultime notizie su Invalidità e Legge 104, categorie protette, diritto del lavoro, sussidi, offerte di lavoro e concorsi attivi. Leggile gratis su WhatsApp, Telegram e Facebook).
Indice
Pensione di invalidità e reddito del coniuge: si conteggia?
Di quale reddito si tiene conto quando si presenta domanda per la pensione di invalidità? Del solo reddito personale oppure si conteggia anche il reddito del coniuge?
A sgombrare il campo dai dubbi ci pensa l’ordinanza numero 21763 della Corte di Cassazione, che, nel 2020, ha spiegato che il trattamento economico previdenziale assistenziale viene assegnato alla persona invalida come supporto al reddito personale.
Cosa significa? Che si tiene conto soltanto del reddito del richiedente, affetto da patologie invalidanti con una percentuale compresa tra il 74 e il 99% (assegno mensile di assistenza per invalidi parziali) o del 100% (pensione di invalidità).
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Pensione di invalidità e reddito del coniuge: quando si conteggia?
Il reddito del coniuge viene considerato e rientra nel calcolo del reddito soltanto quando ci sono le condizioni per richiedere la maggiorazione sociale sulla pensione di invalidità.
Parliamo di quella somma aggiuntiva di denaro che l’INPS versa alle persone che vivono in particolari condizioni economiche (svantaggiate) e che rispettano requisiti di tipo reddituale, contributivo e anagrafico.
Nel caso della maggiorazione sociale applicata alla pensione di invalidità, questa viene regolata dall’articolo 1 della legge numero 544 del 1988, integrata da una serie di norme fino all’attuale articolo 38 della legge numero 448 del 2001, che garantisce maggiorazioni sociali per gli ultra-70enni.
Nel 2023, la maggiorazione sociale è di 11,08 euro al mese, per 13 mensilità, e viene erogata al pensionato single con un reddito fino a 9.102,34 euro e al pensionato coniugato, con un reddito non superiore a 15.644,85 euro.
Più alto sarà il reddito personale o da coniugato, più basso sarà l’importo della maggiorazione.
Pensione di invalidità e reddito del coniuge: cosa fa reddito?
Nel calcolo del reddito rientrano tutti i redditi assoggettabili a IRPEF, i redditi tassati alla fonte, a tassazione separata o esente da tassazione.
Non rientrano nel calcolo del reddito, queste voci:
- l’abitazione principale e le sue pertinenze;
- indennità di accompagnamento;
- trattamenti economici previdenziali a favore della famiglia;
- redditi soggetti a tassazione separata o tassati alla fonte:
- pensioni di guerra.
Pensione di invalidità e redditi
Tornando alla pensione di invalidità, in apertura abbiamo chiarito che si tiene conto soltanto del reddito personale e non del reddito da coniugato.
Al momento della prima liquidazione della prestazione assistenziale, l’INPS tiene conto dei redditi annui presunti dichiarati.
Per gli anni successivi, l’ente previdenziale considera i redditi percepiti nell’anno solare di riferimento. Se si è in presenza di altre tipologie di redditi, vengono presi in considerazione i valori percepiti negli anni precedenti.
Pensione di invalidità: le distinzioni
Quando parliamo di pensione di invalidità civile, dobbiamo distinguere tra due prestazioni:
- l’assegno mensile di assistenza;
- la pensione di invalidità per inabili totali.
La prima prestazione è assegnata agli invalidi civili parziali, con una riduzione della percentuale di capacità lavorativa compresa tra il 74 e il 99%; la seconda prestazione spetta agli inabili totali (invalidità del 100%).
A seconda della prestazione cambiano i limiti reddituali da rispettare, ma non gli importi: nel 2023, il valore delle due prestazioni è di 313,91 euro al mese, per 13 mensilità.
Il limite reddituale personale previsto per l’assegno mensile di assistenza è di 5.052,02 euro annui, mentre il limite reddituale da rispettare per beneficiare della pensione di inabilità civile è di 17.920 euro annui.

Faq sull’invalidità civile
Come presentare domanda per invalidità civile?
Per richiedere il riconoscimento dell’invalidità civile, è necessario presentare una domanda specifica presso l’INPS. In questo nostro approfondimento ti mostriamo tutta la procedura dettagliata per presentare domanda per invalidità civile.
A cosa si ha diritto con invalidità civile?
Le agevolazioni per le persone con invalidità civile comprendono riduzioni di costi per l’acquisto di dispositivi ausiliari, veicoli, strumenti tecnologici, spese relative all’assistenza specialistica o il supporto fornito dai badanti che si occupano del familiare riconosciuto come invalido.
Cosa può ottenere un lavoratore che diventa invalido?
Se un lavoratore diventa invalido, può accedere a diverse agevolazioni e tutele a seconda della gravità della sua condizione. Tra queste, ci sono agevolazioni fiscali, l’accesso a pensioni di invalidità e la possibilità di ottenere agevolazioni per il trasporto pubblico. L’obiettivo di queste misure è quello di garantire un adeguato sostegno al lavoratore in una fase di difficoltà e di garantire un’effettiva inclusione lavorativa.
Cosa si intende per ricorso giudiziario per l’invalidità civile?
Il ricorso giudiziario è un tipo di ricorso che si presenta quando si contesta il mancato riconoscimento dello stato di invalido civile. Per presentarlo è necessario affidarsi a un avvocato esperto in diritto previdenziale.
E il ricorso amministrativo?
Con il ricorso amministrativo si contestano esclusivamente i provvedimenti di rigetto o di revoca dei benefici economici legati all’invalidità civile, che riguardano requisiti non sanitari.
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