Quali sono gli aumenti della pensione di reversibilità 2023? Ne parliamo in questo approfondimento (scopri le ultime notizie e poi leggi su Telegram tutte le news sulle pensioni e sulla previdenza. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp, nel gruppo Telegram e nel gruppo Facebook. Scrivi su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).
Indice
- Quali sono gli aumenti della pensione di reversibilità 2023?
- Quali sono i limiti di reddito per la pensione di reversibilità 2023?
- A chi spetta la pensione di reversibilità 2023?
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Quali sono gli aumenti della pensione di reversibilità 2023?
La rivalutazione del 7,3%, come da decreto firmato dal ministro Giorgetti lo scorso 9 novembre, si applica anche sulle pensioni ai superstiti, ovvero sulla pensione di reversibilità e sulla pensione indiretta.
Per rivalutazione (o perequazione) si intende l’aggiornamento annuale degli importi delle pensioni sulla base dell’inflazione registrata l’anno precedente: al momento della firma sul decreto (3 novembre 2022), l’inflazione registrata in Italia era del 7,3%.
Di quanto aumenta la pensione di reversibilità 2023? Anche per le pensioni ai superstiti si tiene conto delle fasce di rivalutazione aggiornate nel 2023, visibili in questo elenco:
- 100% – per gli importi fino a 2.100 euro lordi al mese;
- 85% – per gli importi da 2.101,50 euro a 2.625 euro lordi al mese;
- 53% – per gli importi da 2.626 euro a 3.150 euro lordi al mese;
- 47% – per gli importi da 3.151 euro a 4.200 euro lordi al mese;
- 37% – per gli importi da 4.201 euro a 5.250 euro lordi al mese;
- 32% – per gli importi superiori a 5.251 euro lordi al mese.
Quindi fino a 2.100 euro lordi al mese, la pensione di reversibilità 2023 verrà rivalutata in misura piena, moltiplicando l’importo percepito per 7,3%.
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Ad esempio una pensione di 1.000 euro aumenterà di 73 euro al mese, una pensione di 1.500 euro di 109,50 euro, mentre un assegno di 2.000 euro al mese crescerà di 146 euro.
La rivalutazione spetta, ma in misura ridotta, per le pensioni di importo superiore a 2.100 euro lordi al mese. Ad esempio su una pensione di 2.500 euro spetta una rivalutazione dell’85% (6,20%), quindi un aumento di 155 euro al mese.
La rivalutazione scende al 53% (3,87%) per gli assegni da 2.621 a 3.150 euro al mese. Quindi, ad esempio, una pensione di reversibilità 2023 di 3.000 euro aumenterà di 116 euro.
Gli assegni di importo compreso tra 3.151 e 4.200 euro lordi al mese riceveranno una rivalutazione del 47% (3,43%). Ad esempio, una pensione di 3.500 euro aumenterà di 120 euro al mese, mentre un assegno da 4.000 euro aumenterà di 137,20 euro al mese.
Sulle pensioni di importo compreso tra 4.201 e 5.250 euro lordi al mese spetta una rivalutazione del 37% (2,70%). Ad esempio, una pensione di 4.500 euro aumenterà di 121,50 euro al mese, mentre una pensione di 5.000 euro aumenterà di 135 euro al mese.
Infine, sulle pensioni di importo superiore a 5.250 euro spetta una rivalutazione del 32% (2,37%). Ad esempio su una pensione di 6.000 euro spetta un aumento di 142 euro al mese.
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Quali sono i limiti di reddito per la pensione di reversibilità 2023?
La pensione di reversibilità 2023 è una prestazione economica che l’INPS versa ai familiari del pensionato deceduto.
Ai sensi dell’articolo 1, comma 41, della legge numero 335 del 1995, la pensione di reversibilità non spetta a tutti in misura piena, ma il suo importo è “tagliato” del 25%, del 40% o del 50% se il ricevente supera i limiti di reddito previsti dalla legge.
Se il titolare della pensione di reversibilità 2023 ha un reddito personale annuo non superiore a 21.985,86 euro, riceverà l’assegno in misura piena.
Altrimenti si applicherà un taglio:
- del 25%, se il reddito personale annuo è compreso tra 21.985,86 e 29.314,48 euro l’anno;
- del 40%, se il reddito personale annuo è compreso tra 29.314,48 euro e 36.643,10 euro;
- del 50%, se il reddito personale annuo è superiore a 36.643,10 euro.
Ogni anno, chi riceve la pensione di reversibilità, ha l’obbligo di comunicare all’INPS il suo reddito, inviando il modello 730 o, in alternativa, il modello RED.
Nel calcolo del reddito, non si considerano:
- i redditi derivanti dalla stessa pensione ai superstiti,
- la rendita rivalutata della casa di abitazione,
- il trattamento di fine rapporto ed i compensi arretrati assoggettati a tassazione separata.
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A chi spetta la pensione di reversibilità 2023?
Ma a chi spetta la pensione di reversibilità 2023? Questa prestazione viene erogata, in percentuali diverse, al coniuge, ai figli o ad altri familiari del pensionato deceduto, come i genitori, le sorelle o i fratelli e i nipoti.
La pensione di reversibilità spetta al:
- 60% della pensione lorda al solo coniuge;
- 70% a un solo figlio;
- 80% al coniuge con un figlio oppure a due figli senza coniuge;
- 100% al coniuge con due o più figli, oppure a tre o più figli;
- 15% agli altri familiari aventi diritto.
In caso di assenza di coniuge o figli, la pensione di reversibilità 2023 spetta ai genitori del pensionato deceduto, se questi hanno più di 65 anni di età, non sono titolari di pensione e risultavano a carico del defunto.
Se i genitori sono mancanti o deceduti, la pensione di reversibilità 2023 spetta ai fratelli o alle sorelle del pensionato deceduto, a patto che questi siano celibi o nubili.
La riduzione, però, non si applica se i beneficiari sono figli minori di 18 anni, inabili e studenti. I familiari superstiti del pensionato hanno diritto anche ai ratei della tredicesima maturati.
La domanda va presentata all’INPS. Il primo assegno di pensione di reversibilità viene pagato dall’INPS il primo giorno del mese successivo a quello in cui è avvenuto il decesso del pensionato.
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