Quanto spetta di pensione di reversibilità ai figli minorenni? Ne parliamo in questo approfondimento (scopri le ultime notizie sulle pensioni e su Invalidità e Legge 104. Leggile gratis su WhatsApp, Telegram e Facebook).
Indice
Pensione di reversibilità ai figli
La pensione di reversibilità è quel trattamento economico erogato dall’INPS ai familiari superstiti del pensionato deceduto.
Tra i beneficiari figurano anche i figli del dante causa (pensionato deceduto), per essere più precisi, la prestazione spetta:
- ai figli minorenni;
- ai figli maggiorenni, fino al compimento dei 21 anni di età se frequentano una scuola media o professionale per tutta la durata del corso legale;
- ai figli maggiorenni, fino al compimento dei 26 anni di età se frequentano un corso universitario e per tutta la durata legale del corso, sono a carico del pensionato e non prestano attività lavorative regolarmente retribuite;
- ai figli maggiorenni inabili a carico del pensionato deceduto.
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Pensione di reversibilità ai figli minorenni: in che percentuale?
Dunque, sicuramente la pensione di reversibilità è un diritto per il figlio minorenne che ha perduto il genitore pensionato.
A ogni familiare beneficiario, la prestazione spetta in percentuali diverse. Al figlio minorenne in mancanza del coniuge del pensionato deceduto (primo beneficiario) spetta il 70% della pensione del genitore.
Se è presente anche il coniuge (a cui spetta il 60% della pensione), a ciascun figlio è riconosciuto il 20% di reversibilità: dunque, in presenza di coniuge e figlio minorenne, l’INPS eroga una reversibilità pari all’80% della pensione del dante causa.
In presenza di coniuge e due o più figli a carico, la pensione di reversibilità spetta in misura piena (100%).
Ricapitolando:
- al figlio minorenne, in assenza di coniuge, spetta il 70% di reversibilità;
- per ogni figlio minorenne, in presenza del coniuge, spetta il 20% di reversibilità;
- al coniuge con a carico un figlio minorenne spetta l’80% di reversibilità;
- al coniuge con due o più figli minorenni a carico spetta il 100% di reversibilità.
In ogni caso, la pensione di reversibilità non può mai superare il 100% del valore della pensione del dante causa.
Pensione di reversibilità ai figli minorenni: tredicesima e quattordicesima
Inoltre, sulla pensione di reversibilità spetta pure la tredicesima mensilità, corrisposta dall’INPS nel mese di dicembre.
E, se in presenza dei requisiti previsti dalla legge (64 anni di età compiuti dal coniuge superstite e un reddito non superiore a 14.657,24 euro), si avrà diritto pure alla quattordicesima, erogata a luglio o a dicembre (se i 64 anni di età sono stati compiuti a partire dal 1° luglio dell’anno di riferimento).
Se la pensione di reversibilità è inferiore a 100 euro, l’erogazione avverrà ogni 6 mesi, tramite bonifico bancario ed entro il quinto giorno del mese di interesse.
Pensione di reversibilità ai figli minorenni: può essere tagliata?
Alla pensione di reversibilità ai figli minorenni è collegata un’altra importante condizione.
Ricordiamo, infatti, che se il reddito del coniuge superstite dovesse superare i limiti reddituali previsti dalla legge, questi incorrerebbe in decurtazioni dell’importo della reversibilità, pari al:
- 25%, se il reddito è compreso tra 3 e 4 volte il valore del trattamento minimo INPS (tra 21.985,86 euro e 29.314,48 euro);
- 40%, se il reddito è compreso tra 4 e 5 volte il valore del trattamento minimo INPS (tra 29.985,86 euro e 36.643,10 euro);
- 50%, se il reddito è 5 volte superiore il valore del trattamento minimo INPS (oltre 36.643,10 euro).
Ma attenzione: se il coniuge ha a carico uno o più figli minorenni, per legge non subirà alcuna riduzione dell’importo della reversibilità, che spetterà comunque nella misura dell’80% (coniuge più un figlio minorenne) o del 100% (coniuge e più di 3 figli minorenni).
Pensione di reversibilità ai figli minorenni: come fare domanda?
La domanda per la pensione di reversibilità ai figli minorenni va presentata sul sito dell’INPS, accedendo con una delle credenziali personali all’apposita sezione, entro 10 anni dal decesso del pensionato: oltre questo termine, non si ha diritto alla reversibilità.
In alternativa, il richiedente può chiamare il contact center al numero 803 164 (gratuito da rete fissa) oppure al numero 06 164 164 (da rete mobile, a pagamento). Infine, può chiedere assistenza a un patronato o a intermediari dell’INPS.
I tempi per la presa in carico della domanda non superano i 30 giorni (legge numero 241 del 1990).

Faq sulla pensione di reversibilità ai figli
A chi spetta la pensione di reversibilità?
La pensione di reversibilità è un diritto dei familiari prossimi di un pensionato deceduto. Oltre al coniuge, i figli minori o maggiorenni inabili, i genitori in assenza di coniuge e figli aventi diritto, e i fratelli o sorelle inabili al lavoro possono avere diritto a questa pensione.
Cosa significa essere “a carico del genitore defunto”?
Un figlio è considerato “a carico del genitore defunto” se il genitore defunto ha contribuito in maniera rilevante e continuativa al suo mantenimento e se il figlio non è autosufficiente economicamente.
Quando si perde il diritto alla pensione di reversibilità?
Il diritto alla pensione di reversibilità si perde in alcuni casi. Per esempio, il coniuge non riceverà più la pensione se si risposa. I figli minori perdono il diritto alla reversibilità al compimento dei 18 anni, ma se sono studenti o studenti universitari hanno diritto ad essa fino a 21 anni e 26 anni.
Spetta la pensione nel mese del decesso del pensionato?
Sì, in molti casi, la pensione spetta nel mese del decesso del pensionato. Quando un pensionato muore, la pensione maturata fino alla data del decesso viene generalmente corrisposta ai superstiti o agli eredi designati.
Tuttavia, è importante seguire le procedure corrette e presentare la richiesta di eredità della pensione all’ente previdenziale competente. La pensione ereditata nel mese del decesso potrebbe variare in base alle specifiche circostanze individuali e alle leggi previdenziali applicabili.
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