Pensione di reversibilità divisa tra due mogli. La prima beneficiaria di una pensione di reversibilità è la moglie del pensionato o del lavoratore defunto. (scopri le ultime notizie e poi leggi su Telegram tutte le news sulle pensioni e sulla previdenza. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp, nel gruppo Telegram e nel gruppo Facebook. Scrivi su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).
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Ma cosa succede se le mogli sono due, ovvero la ex e l’attuale consorte? Beh, secondo la legge spetterebbe a entrambe, se si rispettano determinati requisiti (la ex non si è risposata). Il punto è stabilire come dividere la reversibilità. La decisione tocca al giudice e seguendo una serie di parametri e valutazioni oggettive. Non basta quindi fare 50 e 50. Conta molto anche la durata dei due rispettivi matrimoni.
Vediamo come funziona.
Pensione di reversibilità divisa tra due mogli: a chi spetta
Come sapete la pensione di reversibilità viene riconosciuta ai familiari superstiti del pensionato defunto o del lavoratore (se è morto prima della pensione).
Nel secondo caso la pensione è indiretta, ma occorrono almeno 15 anni di contribuzione e 5 di anzianità assicurativa (di cui 3 nell’ultimo quinquennio).
La coniuge o ex coniuge è in cima alla lista dei beneficiari, poi i figli maggiorenni e a seguire, ma solo se si rispettano determinati requisiti, i figli maggiorenni, i genitori, i fratelli celibi e le sorelle nubili.
Qui tutti i dettagli per la pensione di reversibilità.
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Pensione di reversibilità divisa tra due mogli: l’importo
Alla moglie del coniuge defunto spetta;
- il 60% dell’importo della pensione se non ci sono figli;
- l’80% dell’importo se c’è un figlio;
- il 100% dell’importo se ci sono due o più figli.
L’importo viene calcolato sulla base dell’assegno pensionistico ricevuto dal defunto o di quanto avrebbe percepito il lavoratore con la contribuzione già versata.
Questo trattamento previdenziale inizia a decorrere dal primo giorno del mese successivo alla morte.
Pensione di reversibilità e aumento: quando è previsto
Pensione di reversibilità divisa tra due mogli: al coniuge divorziato
La pensione di reversibilità spetta anche al coniuge divorziato. Doveva comunque essere titolare, al momento della morte dell’ex, di un assegno divorzile.
Un’altra condizione è questa: il rapporto pensionistico o contributivo deve essere stato raggiunto precedentemente alla sentenza di divorzio. Ovviamente il coniuge superstite non deve essersi risposato.
Nel caso, e di questo ci stiano occupando, il pensionato (o lavoratore) si sia poi risposato, sarà il tribunale a dover decidere la quota della reversibilità che spetta al coniuge attuale e all’ex.
Pensione di reversibilità divisa tra due mogli: la durata delle nozze
Uno dei parametri base per la divisione del trattamento previdenziale è la durata dei singoli periodi di vita matrimoniale.
La questione è stata affrontata nella legge sul divorzio:
«Qualora esista un coniuge superstite avente i requisiti per la pensione di reversibilità, una quota della pensione e degli altri assegni a questi spettanti è attribuita dal tribunale, tenendo conto della durata del rapporto, al coniuge rispetto al quale è stata pronunciata la sentenza di scioglimento o di cessazione degli effetti civili del matrimonio e che sia titolare dell’assegno di cui allo articolo 5. Se in tale condizione si trovano più persone, il tribunale provvede a ripartire fra tutti la pensione e gli altri assegni, nonché a ripartire tra i restanti le quote attribuite a chi sia successivamente morto o passato a nuove nozze».
Pensione di reversibilità e nuove nozze: per quanto spetta

Pensione di reversibilità divisa tra due mogli: altri parametri
Ma il tribunale deve anche fare anche altre valutazioni, che vanno a sommarsi con quella della durata delle nozze per la decisione definitiva della ripartizione della reversibilità.
Eccole:
- lo stato di bisogno dei coniugi superstiti;
- l’entità dell’assegno divorzile è stato riconosciuto dal tribunale all’ex coniuge;
- la durata di una eventuale convivenza prematrimoniale con chi poi è divenuto coniuge;
- l’intensità del legame affettivo esistente con la moglie superstite e con quella divorziata (qui la valutazione diventa più complicata, per essere oggettivo il giudice verifica il tempo trascorso dal giorno del divorzio e il tipo di legame che era rimasto in piedi tra i due ex).
Tutte queste considerazioni insieme incidono sulla decisione del giudice. Ed è per questo difficile a priori stabilire come sarà ripartita la pensione di invalidità tra i due coniugi superstiti.
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