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Pensione docente con 41 anni di contributi

Pensione per docenti con 41 anni di contributi: come si calcola? Vediamo insieme quali possibilità ci sono e alcuni esempi di importo.

Carmine Roca è un giornalista esperto in pensioni e fisco.
Conoscilo meglio

6' di lettura

Oggi vedremo insieme a quanto ammonta la pensione per docenti con 41 anni di contributi (scopri le ultime notizie sulle pensioni e su Invalidità e Legge 104. Leggile gratis su WhatsApp, Telegram e Facebook).

Pensione per docenti: quando andare?

Anche dopo l’ultima legge di bilancio, poco è cambiato in tema previdenziale per quanto concerne i requisiti per la pensione del personale docente.

Nel 2023 è stata introdotta Quota 103 (62 anni di età e 41 anni di contributi) che va a sostituire Quota 102 in vigore fino al 31 dicembre 2022 (64 anni di età e 38 anni di contributi), che a sua volta aveva preso il posto di Quota 100 (62 anni di età e 38 anni di contributi).

Oggi, un insegnante, può accedere:

  • alla pensione di vecchiaia (67 anni di età e almeno 20 anni di contributi);
  • alla pensione anticipata ordinaria (42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini; un anno in meno per le donne, a prescindere dall’età anagrafica);
  • a Quota 103 (62 anni di età e 41 anni di contributi entro il 31 dicembre 2023);
  • a Opzione Donna (60 anni di età, con sconti di uno o due anni in base ai figli avuti – se uno o due e più di due – con 35 anni di contributi).

Dunque, con 41 anni di contributi è possibile andare in pensione con la formula classica (a 67 anni) oppure a 62 anni, con Quota 103 (ma significherebbe aver iniziato a insegnare a 21 anni, senza interruzioni di carriera) o ancora con Opzione Donna (ma con la penalizzazione del calcolo dell’assegno interamente col metodo contributivo).

Mentre mancherebbero 10 mesi di contributi per accedere alla pensione anticipata ordinaria.

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Pensione per docenti: come si calcola?

Calcolare la pensione di un docente non è affatto semplice, in questo approfondimento ci proveremo, ma vi consigliamo, comunque, di informarvi e farvi assistere da patronati o Caf nel momento in cui decidete di andare in pensione.

Il calcolo della pensione deve tenere conto oltre che dell’età anagrafica e dei contributi, anche del periodo in cui questi sono stati maturati (prima e dopo il 1996 oppure soltanto a partire dal 1° gennaio 1996) e della retribuzione lorda annua percepita.

Retribuzioni personale docente: tabelle

Ricordiamo che nel 2022 sono stati applicati aumenti alle retribuzioni del personale docente e abbiamo assistito a una riforma dell’IRPEF, con la riduzione degli scaglioni.

Attualmente sono questi gli importi delle retribuzioni, tenendo conto dell’anzianità di carriera:

Tabelle retribuzioni personale docente.

Pensione per docenti con 41 anni di contributi: a quanto ammonta?

Ora, volendo calcolare la pensione di un docente con 41 anni di contributi, dovremo specificare se si tratta di un docente della scuola di infanzia e primaria, di scuola secondaria o di scuola secondaria superiore.

Prendiamo un docente di scuola superiore, che a 67 anni e con 41 anni di contributi versati, decide di andare in pensione, dopo aver percepito una retribuzione lorda annua di 37.000 euro.

Con un’anzianità contributiva suddivisa in 15 anni fino al 1995 e 26 anni dal 1996 in poi, dovremo calcolare l’importo della pensione col sistema misto, individuando due quote: la prima calcolata col sistema retributivo, la seconda col sistema contributivo.

Per la prima quota si prendono in considerazione le ultime retribuzioni percepite, sicuramente più alte di quelle di inizio carriera, e si applica l’aliquota di rendimento del 2% moltiplicandola per gli anni di contributi versati fino al 1995 (15 in questo caso). Dunque, il valore della prima quota potrebbe essere di 11.000 euro.

Per la seconda quota andremo a calcolarci il montante contributivo, ovvero l’insieme delle quote accantonate per ogni anno di lavoro svolto dal 1996 in poi. Un lavoratore dipendente accantona il 33% della sua retribuzione lorda annua, dunque potremmo avere un montante contributivo di circa 250.000 euro, sul quale applicheremo il coefficiente di trasformazione del 5,72%, per avere l’importo della seconda quota: circa 15.000 euro.

Ora sommiamo le due quote (11.000 euro e 15.000 euro) per avere l’importo lordo annuo della pensione di un docente con 41 anni di contributi: circa 26.000 euro, circa 2.000 euro lordi di pensione, pari a circa 1.700 euro netti al mese.

Se il docente avesse avuto almeno 18 anni di contributi versati al 1995, allora avrebbe avuto diritto a un assegno più alto. Questo perché la fascia “retributiva” sarebbe stata estesa fino al 2011, mentre il calcolo retributivo (più penalizzante) sarebbe stato applicato sui contributi versati dal 2012 in poi.

Ad esempio, una pensione di un docente con 18 anni di contributi al 1995 e gli altri 23 anni versati dal 1996 in poi, avrebbe un importo di circa 28.000 euro lordi annui, quindi intorno ai 2.200 euro lordi al mese, circa 1.800-1900 euro netti al mese.

Quando presentare la domanda di cessazione dal servizio?

La domanda di cessazione dal servizio (e l’eventuale revoca) va presentata tramite POLIS istanze on line, un servizio disponibile sul sito web del MIUR, entro il termine fissato dall’apposita circolare ministeriale.

L’accertamento del diritto alla pensione viene effettuato dalle competenti sedi territoriali dell’INPS.

La domanda di pensione va presentata all’INPS:

  • online accedendo al sito web dell’INPS, previa registrazione;
  • tramite Contact Center Integrato, telefonando al numero verde 803164;
  • tramite l’assistenza gratuita di un patronato.
Pensione per docenti con 41 anni di contributi
Pensione per docenti con 41 anni di contributi: in foto un professore anziano fa lezione alla lavagna.

Faq sulla pensione per personale docente

Quando scatta il collocamento a riposo d’ufficio di un docente?

Il collocamento a riposo d’ufficio scatta:

  • al compimento dei 65 anni di età al 31 agosto 2023 o alla maturazione del requisito contributivo per la pensione anticipata entro il 31 agosto 2023;
  • al compimento dei 67 anni di età al 31 agosto 2023 o alla maturazione del requisito contributivo per la pensione di vecchiaia entro il 31 agosto 2023.

Il trattenimento in servizio oltre il compimento dei limiti dell’età per il collocamento a riposo d’ufficio non è più previsto dalla legge. Sono trattenuti in servizio fino al compimento dei 71 anni di età soltanto coloro che non hanno ancora maturato i requisiti contributivi minimi richiesti per il pensionamento di vecchiaia.

Perché tanti supplenti a scuola anche nel 2023/2024?

Nonostante gli sforzi del ministro Giuseppe Valditara di assumere oltre 62mila docenti, ci sono ancora circa 200mila precari nel nuovo anno scolastico 2023/24. Questa situazione persiste nonostante gli anni e i cambiamenti di governo, evidenziando la difficoltà di sconfiggere la “supplentite” a scuola. La situazione è resa ancor più complessa dalla grave carenza di insegnanti di sostegno per gli alunni con disabilità che sono determinati anno per anno.

Dove mancano gli insegnanti nel 2023/2024?

Si sta riscontrando una carenza di docenti in materie fondamentali come Matematica, Fisica e Chimica. Questa carenza dura da anni.

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