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Pensione generale esercito

Pensione per un generale dell'Esercito: a che età spetta, con quanti anni di contributi e come si calcola l'importo dell'assegno? Scopri tutto in questo articolo.

di Carmine Roca

Ottobre 2023

Oggi vi parliamo di pensione per un Generale dell’Esercito: quando spetta e quanto si prende? (scopri le ultime notizie sulle pensioni e su Invalidità e Legge 104. Leggile gratis su WhatsApp, Telegram e Facebook).

Pensione lavoratori dell’Esercito: età pensionabile

I lavoratori del comparto sicurezza, difesa e soccorso, tra cui il personale dell’Esercito Italiano possono accedere al pensionamento di vecchiaia con limiti di età inferiori rispetto al resto del personale dipendente dello Stato (personale civile).

A questa tipologia di comparto si applicano requisiti previdenziali differenti rispetto a quelli in vigore per i dipendenti statali. Il motivo è riscontrabile nelle specificità tipiche riconosciute al personale delle Forze Armate (Esercito, Marina Militare, Aeronautica Militare, Arma dei Carabinieri) e delle Forze d’Ordine e di Soccorso (Guardia di Finanza, Polizia di Stato, Polizia Penitenziaria, Vigili del Fuoco).

Il motivo principale, però, è legato al fatto che queste categorie di lavoratori statali non sono state inserite nella riforma Fornero del 2011.

I lavoratori del comparto sicurezza, come i militari dell’Esercito, maturano il diritto alla pensione di anzianità a 57 anni e 3 mesi, con 35 anni di anzianità contributiva. In alternativa, a prescindere dall’età anagrafica, possono andare in pensione con 40 anni e tre mesi di contributi.

Inoltre i lavoratori del comparto sicurezza, difesa e soccorso che hanno raggiunto la soglia minima dei contributi, a prescindere dall’età anagrafica, devono rispettare una finestra mobile di 15 mesi e non di 12 mesi.

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Età minima per le pensioni dei militari dell’Esercito

Il requisito anagrafico richiesto ai militari dell’Esercito per l’accesso alla pensione varia in base alla qualifica e al grado ricoperto, mentre il requisito contributivo è uguale per tutti: 20 anni.

L’età minima per le pensioni militari di vecchiaia è fissata a 60 anni e 7 mesi (partendo dal personale di Truppa delle Forze Armate e fino al Generale di Brigata).

L’età pensionabile aumenta con l’aumentare del grado militare ricoperto.

Pensione per un Generale dell’Esercito: a che età?

Ma a che età va in pensione un Generale dell’Esercito? Dipende dal ruolo e dai gradi ricoperti:

In questa tabella potrete saperne di più:

Tabella età pensione per Generali dell’Esercito

Indennità dirigenziale per i Generali dell’Esercito: cos’è e a quanto ammonta?

L’articolo 1820 prevede un’indennità dirigenziale “ai generali di brigata, ai colonnelli, ai tenenti colonnelli, e ai maggiori e gradi corrispondenti, in aggiunta al trattamento economico in godimento, fondamentale e accessorio”.

Questa “è corrisposta, in relazione al grado rivestito”. Ai Generali di brigata e ai gradi corrispondenti spettano 21.658,21 euro lordi.

Quanto prende di pensione un Generale dell’Esercito?

Un Generale dell’Esercito Italiano può arrivare a percepire una retribuzione lorda annua di 240.000 euro (circa 18.500 euro lordi al mese), che può essere incrementata di circa il 50% in caso di incarichi particolari (Comandanti Generali, ad esempio).

Lo stipendio netto mensile, per le cariche più alte, può aggirarsi sui 9.500 euro per 13 mensilità.

Di media, un Generale dell’Esercito percepisce una pensione netta mensile che va dai 4.000 ai 7.000 euro.

La pensione dei militari si calcola allo stesso modo di una qualsiasi altra pensione da lavoro dipendente.

Se i contributi sono stati versati prima e dopo il 1996 si procederà al calcolo dell’importo col sistema misto, individuando due quote: una col sistema retributivo, per i contributi versati sino al 31 dicembre 1995 e l’altra con il sistema contributivo, per i contributi versati a partire dal 1° gennaio 1996.

Per la quota retributiva, il personale militare e le figure equiparate che accedono alla pensione con un’anzianità contributiva pari o superiore a 20 anni hanno diritto a un’aliquota di rendimento del 2,44% per ogni anno di anzianità contributiva maturata al 31 dicembre 1995.

Invece, il personale che cessa il servizio per sopraggiunto limite di età, senza aver raggiunto l’anzianità contributiva minima, avrà diritto a una quota di rendimento del 2,20%.

Se tutti i contributi sono stati versati a partire dal 1° gennaio 1996, si procederà al calcolo della pensione con il sistema contributivo, individuando il montante contributivo (l’insieme delle quote di retribuzione accantonate negli anni), applicando sull’importo maturato il coefficiente di trasformazione in base all’età anagrafica.

Pensione per un generale dell'Esercito
Pensione per un generale dell’Esercito: in foto alcuni Militari dell’Esercito Italiano.

Faq sulle pensioni militari

Chi sono i Militari (o Forze Armate)?

Quando parliamo di Militari o di Forze Armate, ci riferiamo al personale di:

Chi gestisce le pensioni militari?

Le pensioni dei Militari sono gestite dall’INPS e maturano al raggiungimento dell’età anagrafica richiesta per ogni singolo ordinamento, per qualifica o grado e dell’anzianità contributiva (almeno 20 anni, per tutti i lavoratori).

Per chi è previsto l’accesso alla pensione a 66 anni di età?

Al compimento dei 66 anni di età possono andare in pensione:

Per loro non è previsto alcun adeguamento alla speranza di vita.

I Militari possono andare in pensione con Quota 103?

No, Quota 103 non interessa il personale delle Forze di polizia, delle Forze Armate e dei Vigli del Fuoco, esclusi dalla misura anticipata (62 anni di età e 41 di contributi).

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