Pensione minima 2023 netta più alta dal 1° luglio: vediamo insieme come cambiano gli importi e per quale motivo (scopri le ultime notizie e poi leggi su Telegram tutte le news sulle pensioni e sulla previdenza. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp, nel gruppo Telegram e nel gruppo Facebook. Scrivi su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).
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Perché la pensione minima 2023 netta è più alta?
Dopo mesi di attesa, di rinvii continui e di scarse comunicazioni da parte dell’INPS, da oggi, sabato 1° luglio, la pensione minima 2023 netta sarà più alta, per effetto della rivalutazione straordinaria introdotta dall’articolo 1, comma 310 della legge di bilancio 2023:
“Al fine di contrastare gli effetti negativi delle tensioni inflazionistiche registrate e attese per gli anni 2022 e 2023, per le pensioni di importo pari o inferiore al trattamento minimo INPS, in via eccezionale con decorrenza 1° gennaio 2023, con riferimento al trattamento pensionistico lordo complessivo in pagamento per ciascuna delle mensilità da gennaio 2023 a dicembre 2024, ivi compresa la tredicesima mensilità spettante, è riconosciuto in via transitoria un incremento, limitatamente alle predette mensilità e rispetto al trattamento mensile determinato sulla base della normativa vigente prima della data di entrata in vigore della presente legge, di 1,5 punti percentuali per l’anno 2023, elevati a 6,4 punti percentuali per i soggetti di età pari o superiore a settantacinque anni”.
In base all’età anagrafica dell’avente diritto, sono previsti aumenti dell’1,5% per i pensionati al minimo che non hanno ancora compiuto 75 anni e del 6,4% per chi ha almeno 75 anni di età.
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Di quanto aumenta la pensione minima 2023 netta?
In valori numerici, a fronte di una pensione minima di 563,74 rivalutata lo scorso gennaio, verranno applicati aumenti mensili di 8,46 euro sulle pensioni minime degli under 75 e di 36,08 euro sulle pensioni minime di chi ha 75 o più anni di età.
Inoltre, con la circolare numero 35 del 2023, l’INPS fa sapere che:
“l’incremento è riconosciuto qualora il trattamento pensionistico mensile sia complessivamente pari o inferiore all’importo mensile del trattamento minimo INPS. Qualora il trattamento pensionistico complessivo sia superiore al predetto importo e inferiore a tale limite aumentato dell’incremento disciplinato dal presente comma l’incremento è comunque attribuito fino a concorrenza del predetto limite maggiorato”.
Grazie alla clausola di salvaguardia, anche se la pensione complessiva risultasse superiore al minimo INPS, se l’importo è inferiore ai limiti (il minimo più la rivalutazione straordinaria), l’aumento spetta comunque.
Ad esempio, a chi prende 200 euro di pensione al mese spettano 3 euro di aumento se under 75 anni e 12,80 euro di aumento se over 75 anni; a chi prende 400 euro di pensione spettano 6 euro di aumento (se under 75) o 25,60 euro di aumento (se over 75).
Mentre su una pensione di 565 euro, ad esempio, quindi superiore all’importo massimo (563,74 euro), spetta comunque un incremento fino al raggiungimento dei limiti (572,20 euro per gli under 75 e di 599,82 euro per gli over 75).
Se il pensionato dovesse compiere 75 anni durante il 2023, gli importi verranno adeguati dal mese successivo al compimento dell’età.
Rivalutazione straordinaria e pensione lorda
La rivalutazione straordinaria è riconosciuta sulla pensione lorda complessiva già rivalutata ordinariamente a gennaio 2023.
Non rientrano nel calcolo le prestazioni fiscalmente non imponibili, come le maggiorazioni sociali o la quattordicesima (che pure è in arrivo a luglio, ai pensionati che rispettano i requisiti reddituali previsti dalla legge e che hanno compiuto 64 anni entro il 30 giugno).
Gli aumenti così suddivisi e con questi importi rimarranno in vigore soltanto fino al 31 dicembre 2023. Dal 1° gennaio 2024 verranno applicati aumenti del 2,7% sui trattamenti al minimo, a prescindere dall’età anagrafica del pensionato.
Pensione minima 2023 netta più alta per gli arretrati
Abbiamo visto come e per quale motivo la pensione minima 2023 netta aumenterà a partire da oggi, sabato 1° luglio e a quanto ammontano gli incrementi straordinari voluti dal governo Meloni.
Non va affatto dimenticato che, nel cedolino di luglio ci sarà spazio anche per gli arretrati degli aumenti non corrisposti ai pensionati al minimo da gennaio a giugno 2023.
Facendo un rapido calcolo, moltiplicando gli aumenti (8,48 euro e 36,08 euro) per 6 mesi, con la pensione di luglio l’INPS riconoscerà altri 50,88 euro ai pensionati di età inferiore ai 75 anni e altri 216,48 euro ai pensionati che hanno compiuto almeno 75 anni di età.

Date pagamenti della pensione minima 2023 netta più alta
Da oggi, sabato 1° luglio, la pensione minima 2023 netta sarà più alta. Oggi sono iniziati i pagamenti delle pensioni di luglio, ma non per tutti.
Essendo sabato, chi ha scelto l’accredito della pensione su conti correnti bancari o prepagate con IBAN emesse da una banca, riceverà la pensione soltanto lunedì 3 luglio.
Oggi, invece, sono partiti gli accrediti sui libretti di risparmio postale, sui conti Banco Posta o sulle Poste Pay Evolution.
Sempre, oggi, 1° luglio, sono scattati anche i pagamenti in contanti, seguendo il calendario ordinato in base alle lettere iniziali dei cognomi dei pensionati.
Di seguito il calendario “base” (vi consigliamo di informarvi presso gli uffici postali del vostro Comune di residenza, poiché le date potrebbero variare, soprattutto nei Comuni meno popolosi):
- sabato 1° luglio 2023: cognomi dalla A alla B;
- lunedì 3 luglio 2023: cognomi dalla C alla D;
- martedì 4 luglio 2023: cognomi dalla E alla K;
- mercoledì 5 luglio 2023: cognomi dalla L alla O;
- giovedì 6 luglio 2023: cognomi dalla P alla R;
- venerdì 7 luglio 2023: cognomi dalla S alla Z.
Faq su pensione minima 2023 netta
1. Qual è l’aumento della pensione minima 2023 netta?
A partire dal 1° luglio 2023, la pensione minima netta aumenta grazie alla rivalutazione straordinaria prevista dalla legge di bilancio 2023. L’aumento è dell’1,5% per i pensionati al minimo che non hanno ancora compiuto 75 anni e del 6,4% per chi ha almeno 75 anni di età.
2. Di quanto aumenta la pensione minima in euro?
Per capire l’aumento in euro, dobbiamo fare un calcolo sul valore della pensione minima, che era di 563,74 euro. Verranno quindi applicati aumenti mensili di 8,46 euro per i pensionati con meno di 75 anni e di 36,08 euro per i pensionati con almeno 75 anni.
3. Cosa succede se la mia pensione è superiore al minimo?
Anche se la tua pensione risulta essere superiore al minimo INPS, se l’importo è inferiore ai limiti (il minimo più la rivalutazione straordinaria), l’aumento spetta comunque. Questa è una clausola di salvaguardia che permette di avere un incremento.
4. Ci saranno arretrati sugli aumenti della pensione minima?
Sì, nel cedolino di luglio 2023 ci sarà posto anche per gli arretrati degli aumenti non corrisposti ai pensionati al minimo da gennaio a giugno 2023. Questo significa che oltre all’aumento regolare della tua pensione, avrai un extra dovuto agli arretrati.
5. Quando iniziano i pagamenti della pensione minima 2023 più alta?
I pagamenti della pensione minima 2023 più alta iniziano sabato 1° luglio. Tuttavia, chi ha scelto l’accredito della pensione su conti correnti bancari o prepagate con IBAN emesse da una banca, riceverà la pensione solo lunedì 3 luglio.
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