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Pensione minima a 1000 euro: Berlusconi può farcela subito?

Il governo trova la quadra sulla manovra e Silvio Berlusconi preme sull’innalzamento della pensione minima a 1000 euro. Vediamo se ce la farà.

di Valerio Pisaniello

Dicembre 2022

Il governo trova la quadra sulla Manovra e Silvio Berlusconi si appresta ad avere un ruolo centrale nell’operazione economica. E subito preme sulla pensione minima a 1000 euro.(scopri le ultime notizie e poi leggi su Telegram tutte le news sulle pensioni e sulla previdenza. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp, nel gruppo Telegram e nel gruppo Facebook. Scrivi su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).

INDICE

Pensione minima a 1000 euro: Berlusconi può farcela subito? 

È stato uno dei principali cavalli di battaglia della campagna elettorale. Gli azzurri premono sull’innalzamento della pensione minima a 1000 euro. Tuttavia è una proposta già avanzata nel tempo, ma con scarsi risultati. 

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Quando aumenta la pensione minima a 1000 euro?

Dal 2023 scatteranno aumenti record, o quasi, degli assegni per effetto del meccanismo di indicizzazione ai prezzi al consumo nel 2022. L’importo di una pensione al minimo salirà di 38 euro netti al mese, quella da mille euro lordi di 52 euro netti e un trattamento da 4mila euro mensili crescerà di altri 150 euro netti.

Nel video di seguito aggiorniamo i nostri utenti sui pagamenti del bonus 200 euro e assegno unico, nonché sui ritardi per il bonus 150 euro.

Pensione minima a 1000 euro: la linea di Forza Italia 

Il gruppo parlamentare di Forza Italia si è riunito per discutere la Manovra insieme con il presidente della Commissione bilancio della Camera, Giuseppe Mangialavori. L’impostazione generale è apprezzata. Ci sono miglioramenti che si possono ancora fare in sede di discussione parlamentare. Ed è lo stesso Berlusconi a spiegare dove puntare l’attenzione dell’aula di Montecitorio.

Per il leader azzurro, intervenuto in videoconferenza alla riunione dei deputati, la manovra va bene per quanto riguarda la lotta al rincaro dell’energia. Si potrebbe, però, fare qualcosa in più sulla detassazione dei nuovi assunti (uno dei punti chiave della campagna elettorale di Forza Italia), così come si dovrebbero alzare le pensioni minime. Magari impegnandosi a un progressivo loro aumento nel corso della legislatura fino a portare la pensione minima a mille euro.

La posizione di Forza Italia all’interno della maggioranza di governo è strategica proprio al fine di portare avanti le battaglie liberali e garantiste che da sempre caratterizzano l’azione politica azzurra. Il capogruppo a Montecitorio, Cattaneo, intervenendo a Omnibus su La 7 nega che l’incontro Meloni-Calenda sia foriero di cambiamenti nell’assetto di governo.

«Forza Italia – assicura Berlusconi – darà un contributo concreto e qualificato alla scrittura di un testo che affronti l’emergenza più grave, quella del caro energia, ma che deve cominciare a disegnare l’Italia del futuro. Chiederemo alla maggioranza un impegno ulteriore sulla detassazione dei nuovi assunti, anche per offrire un lavoro a giovani che oggi vivono col reddito di cittadinanza, e per aumentare le pensioni più basse, gravemente erose dall’inflazione».

E sarà proprio la manovra a dimostrare che l’impronta economica è quella stabilita con gli alleati già in campagna elettorale. «Meno tasse, a cominciare dalle partite Iva, meno burocrazia, con una pace fiscale che cancella tutto quello che è sotto i mille euro – spiega Cattaneo -. E sulle pensioni minime ci voleva Forza Italia e il presidente Berlusconi per aumentarle, con un inizio di percorso».

Cattaneo ha poi ribadito che Forza Italia vuole distinguersi «sulla concretezza delle iniziative di carattere economico, ma anche sulla politica internazionale e sulla giustizia, con iniziative tutte ispirate al garantismo: a cominciare dai sindaci, per liberarli da quella spada di Damocle dei reati contro la Pubblica amministrazione, che sono diventati incomprensibili e che li mettono a volte di fronte a responsabilità fuori dal mondo».

Pensione minima a 1000 euro: Berlusconi ci riprova
Pensione minima a 1000 euro: Berlusconi ci riprova

Pensione minima a 1000 euro: l’iter parlamentare 

Pensione minima a 1000 euro? Intanto arriva il testo finale della Manovra alla Camera. 

La manovra 2023 è stata bollinata dalla Ragioneria di Stato. Sarà ora incardinata alla Camera, dove inizierà l’iter per la conversione in legge

Dopo l’ok della Ragioneria e la firma del presidente della Repubblica, c’è un mese per la doppia lettura delle Camere, che avranno a disposizione 400 milioni per gli emendamenti. In realtà saranno solo i deputati a poter mettere mano a testo mentre al Senato, per ragioni di tempo, l’approvazione sarà a scatola chiusa. Resta almeno per ora il limite ai pagamenti in contanti. Fino ai 60 euro di spesa i commercianti potranno rifiutarsi di usare il Pos. Ma sulla norma resta aperto il confronto con Bruxelles.

Pensione minima a 1000 euro: i principali punti della manovra 

Tra gli elementi più caratterizzanti, il taglio del reddito di cittadinanza dopo 8 mesi ai percettori “occupabili”, l’estensione dell’uso dei voucher, la conferma del taglio del cuneo fiscale da due punti del governo Draghi, che sale a tre punti per i redditi entro i 20mila euro, e l’aumento a 85mila euro della soglia per la flat tax degli autonomi.

Introdotta poi la “pensione anticipata flessibile”, una Quota 103 con 41 anni di contributi e 62 anni d’età, e strette le maglie per l’accesso a Opzione donna: ora destinata a sole tre categorie: caregiver, invalide almeno al 74%, dipendenti di imprese in crisi.

A questo si aggiunge l’innalzamento dell’età d’uscita da 58 a 60 anni per chi non ha figli e a 59 per chi ne ha uno. Rivisto il meccanismo di rivalutazione delle pensioni, con un aumento delle minime e una riduzione della perequazione per quelle medie e alte, con un risparmio di 2 miliardi nel 2023 e di 4 miliardi dal 2024.

Riguardo ai pagamenti, l’Ue non disciplina le soglie per l’acquisto in contanti. Ma la norma che permette agli esercenti di non accettare carte e bancomat fino a 60 euro senza incorrere in sanzioni potrebbe contrastare con l’impegno contro l’evasione preso dall’Italia nel suo Pnrr, in una manovra che prevede anche l’aumento a 5mila euro della soglia per l’uso dei contanti. Bruxelles, per ora, attende il testo definitivo. Ma se la norma sul Pos non cambiasse potrebbe complicare il percorso di attuazione del piano. Un tema di cui si parlerà nei prossimi giorni quando sbarcherà in Italia la task force europea del Recovery.

A quanto si apprende a Bruxelles, tuttavia, il team sarebbe volato a Roma già una volta nelle settimane scorse. «Siamo a conoscenza della proposta del governo italiano. Trattandosi di una bozza, dobbiamo ancora valutarla, sia nella portata che nel merito», ha spiegato Veerle Nuyts, portavoce della Commissione.

Intanto mentre le premier Giorgia Meloni ha convocato i sindacati per un secondo confronto sulla manovra il 7 dicembre, allla Camera i partiti si preparano alla battaglia sugli emendamenti (che non potranno superare i 400). Forza Italia ne ha già annunciato uno per modificare le norme sul superbonus (allungando i tempi della transizione dal 110 al 90%) e la cessione di crediti. FI chiede anche più fondi per le pensioni minime.

Pensione minima a 1000 euro: Forza Italia interviene sul Superbonus 

Un altro fronte sul quale Forza Italia potrebbe chiedere modifiche è quello che riguarda i crediti legati al Superbonus. «Il governo deve intervenire per evitare un collasso del mercato edile e per chiarificare il quadro normativo – aggiunge la deputata azzurra Erica Mazzetti -, rimuovendo ogni motivo di contenzioso dovuto a una incerta delimitazione della responsabilità. Sebbene, infatti, l’attuale normativa limiti la responsabilità alle ipotesi di colpa grave o dolo, la responsabilità solidale è all’origine della paralisi del mercato, rendendo impossibile fruire del credito.
Bisogna insomma ridurre e circoscrivere gli obblighi altrimenti la mole di crediti fermi si abbatterà su tutto il mercato e le imprese della filiera».

Fonti e materiale di approfondimento

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