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Pensione minima, quando si va

Quando si va in pensione con il trattamento minimo? C'è un limite di età da rispettare? Ne parliamo in questo approfondimento.

Carmine Roca è un giornalista esperto in pensioni e fisco.
Conoscilo meglio

5' di lettura

Quando si va in pensione con il trattamento minimo? C’è un limite di età da rispettare? Ne parliamo in questo approfondimento (scopri le ultime notizie sulle pensioni e su Invalidità e Legge 104. Leggile gratis su WhatsApp, Telegram e Facebook).

Trattamento minimo: cos’è?

Prima di entrare nel vivo del discorso è opportuno chiarire che la pensione minima (o trattamento minimo) non è una vera e propria pensione, ma un’integrazione sull’importo percepito.

L’INPS la eroga a quei pensionati titolari di pensioni di importo inferiore alla soglia minima prevista dalla legge: nel 2023 è aggiornata a 563,74 euro al mese.

Trattamento minimo: spetta a tutti?

È altrettanto doveroso spiegare che il trattamento minimo non spetta a tutti, ma è necessario rientrare nei limiti reddituali stabiliti dalla legge: nel 2023 sono fissati a 7.328,62 euro (pensionati single) e 21.985,86 euro (pensionati coniugati) oppure 29.314,48 euro (pensionati coniugati, per le pensioni maturate entro il 1994).

Entro i 14.657,24 euro annui di reddito personale, spetta un’integrazione in misura ridotta, il cui importo è calcolato sottraendo dal limite massimo di reddito (14.657,24 euro) l’importo del reddito annuo del pensionato single.

Se il pensionato è coniugato, per ricevere l’integrazione al minimo, in misura ridotta, è necessario avere un reddito personale annuo non superiore a 14.657,24 euro e un reddito da coniugato non superiore a 29.314,48 euro (per le pensioni maturate dal 1994 in poi) o di 36.643,10 euro (per le pensioni maturate entro il 1994).

A chi non spetta la pensione minima?

Attenzione, però: il trattamento minimo è un’integrazione di reddito che spetta solo ed esclusivamente ai pensionati che hanno versato i contributi prima del 1996 e che hanno maturato una pensione calcolata col sistema retributivo o col sistema misto.

Non spetta, purtroppo, ai pensionati contributivi puri: ovvero coloro che hanno versato contributi per la pensione soltanto a partire dal 1° gennaio 1996.

Non spetta neppure a chi:

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Quando si va in pensione con il trattamento minimo?

Detto questo possiamo rispondere alla domanda di apertura: quando si va in pensione con il trattamento minimo?

Sarebbe più opportuno dire: a che età è possibile richiedere la pensione minima (o trattamento minimo)?

La risposta è: non prima dei 67 anni di età. Per avere diritto all’integrazione è necessario aver compiuto l’età pensionabile e maturato un’anzianità contributiva minima di 20 anni.

Se non si rispettano questi due paletti economici, non si ha diritto alla pensione minima, che farebbe lievitare l’importo delle pensioni inferiori a 563,74 euro, fino alla soglia minima di sopravvivenza imposta dalla legge.

Aumenti trattamento minimo: quanti soldi in più?

Dal mese di luglio 2023, l’INPS ha iniziato a erogare gli aumenti sulle pensioni minime, con maggiorazioni perequative straordinarie dell’1,5% ai pensionati al minimo di età inferiore ai 75 anni e del 6,4% ai pensionati al minimo dai 75 anni a salire.

Parliamo di aumenti mensili di circa 8 euro per gli under 75 e di oltre 36 euro per chi ha più di 75 anni.

Sempre a luglio (i pagamenti continueranno pure ad agosto) sono stati aggiunti gli arretrati degli aumenti non corrisposti da gennaio a giugno 2023 (chi non li ha ricevuti a luglio, li riceverà ad agosto con un mese in più di arretrati nel cedolino): poco meno di 60 euro di arretrati agli under 75 e circa 253 euro per gli over 75.

Ricordiamo che, questi valori perequativi straordinari (+1,5% e +6,4%) rimarranno in vigore fino al 31 dicembre 2023. Nel 2024, sulle pensioni minime spetterà una perequazione straordinaria del 2,7% a prescindere dall’età anagrafica.

Quando si va in pensione con il trattamento minimo
Quando si va in pensione con il trattamento minimo: in foto una coppia di coniugi in un orto.

Faq sull’aumento della pensione minima 2023

Quando si applica l’incremento della pensione minima?

L’incremento della pensione minima si applica per ciascuna delle mensilità da gennaio 2023 a dicembre 2024, compresa la tredicesima mensilità. Per le pensioni la cui decorrenza si colloca fra il 1° gennaio 2023 e il 31 dicembre 2024, l’incremento spetta dalla data di decorrenza della pensione.

Cosa accade se il mio trattamento pensionistico totale è maggiore del trattamento minimo INPS ma inferiore a tale limite con l’incremento?

Se il trattamento pensionistico complessivo in pagamento è superiore all’importo mensile del trattamento minimo INPS e inferiore a tale limite aumentato dell’incremento, l’incremento è comunque attribuito fino a concorrenza del predetto limite maggiorato.

Come viene calcolato l’incremento della pensione se il trattamento mensile in pagamento è inferiore al trattamento minimo?

Se l’importo mensile complessivo in pagamento è inferiore al trattamento minimo, l’incremento è riconosciuto utilizzando come base di calcolo l’importo in pagamento medesimo, entro il limite massimo indicato.

Ad esempio, se la pensione mensile è di 300 euro, l’incremento per le persone di età inferiore a 75 anni sarà di 4,50 euro, portando l’importo totale a 304,50 euro. Per le persone di età pari o superiore a 75 anni, l’incremento sarà di 19,20 euro, portando l’importo totale a 319,20 euro.

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