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Pensione minima persa se supero il reddito? In questo approfondimento faremo chiarezza e vedremo cosa accade sulla pensione minima quando si superano le soglie di reddito fissate.
Indice
- Pensione minima persa se supero il reddito? Non è così, scopriamo i dettagli
- Pensione minima persa se supero il reddito: come funziona l’adeguamento?
- Pensione minima persa se supero il reddito: di quanto verrà rivalutata?
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Pensione minima persa se supero il reddito? Non è così, scopriamo i dettagli
L’integrazione al trattamento di pensione minima è stata introdotta per permettere ai pensionati di vivere una vita dignitosa.
Lo Stato, in caso di pensione bassa sotto la soglia di sopravvivenza, garantisce attraverso l’INPS un’integrazione atta al raggiungimento del minimo vitale.
Nel 2022, l’assegno sociale minimo è stabilito in 524,35 euro. Tutte le pensioni al di sotto di tale soglia, saranno integrate fino ad arrivare a questo importo.
Per ottenere l’integrazione il pensionato deve soddisfare questi requisiti reddituali:
- limite di reddito personale di 6.816,55 per ottenere l’integrazione totale; 13.633,10 per la misura in forma ridotta. Oltre tale somma non si potrà ricevere alcuna integrazione.
- Se il pensionato è sposato, bisogna soddisfare due requisiti: il reddito del beneficiario non deve superare i 13.633,10 euro di reddito individuale; e il reddito da coniugato non deve superare di 4 volte il trattamento minimo (27.266,20 euro).
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Facciamo un esempio pratico:
Un pensionato con 5.000 euro di reddito annuo riceverà un’integrazione in misura piena, arrivando a 524 euro di pensione al mese.
Con un reddito di 10.000 euro al mese potrà ottenere solo un’integrazione parziale della pensione in misura, pari alla differenza tra il limite massimo di reddito e il suo reddito. Quindi: 13.633 – 10.000 / 13.
Gli unici redditi di cui non si tiene conto sono quelli esenti da Irpef (pensioni di guerra, rendite Inail, pensioni degli invalidi civili, trattamenti di famiglia eccetera).
Sono esclusi dal calcolo anche i trattamenti soggetti a tassazione separata (es. trattamento di fine rapporto, buonuscita, arretrati da lavoro riferiti ad anni precedenti). Qualsiasi altro reddito entra nella valutazione.
Pensione minima persa se supero il reddito. Cosa accade se un pensionato supera il limite del reddito?
Ai sensi dell’articolo 6, comma 7 della legge 638/1983 esiste la cosiddetta cristallizzazione del rateo. Ovvero il pensionato che ha superato i limiti, continuerà a vedersi corrispondere un rateo nella misura dell’ultimo assegno integrato.
Quindi superare il reddito non ha alcuna conseguenza?
Non è così. I pensionati continueranno a percepire l’assegno dello stesso importo di quanto hanno perso il beneficio, senza godere della rivalutazione e perequazione annuale.
Intanto ti consigliamo la visione di questo video di Mondo Pensioni, per saperne di più sull’aumento delle pensioni minime nel 2023:
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Pensione minima persa se supero il reddito: come funziona l’adeguamento?
Pensione minima persa se supero il reddito. A partire dal 1° gennaio 2023 è previsto un adeguamento delle pensioni pari al +7,3%. Lo prevede il decreto firmato dal ministro dell’Economia, Giorgetti.
L’aumento della pensione minima 2023 è stato calcolato sulla base dei dati Istat del 3 novembre 2022. La percentuale del 7,3% è provvisoria, perché verrà rivista costantemente e regolarmente dal Governo, in base all’inflazione, già nel 2023.
La rivalutazione, dunque, partirà dal 1° gennaio del 2023.
In base alla effettiva variazione di consuntivo dell’indice, potranno esserci recuperi (a credito o a debito) con relativi conguagli in occasione della rivalutazione effettuata l’anno successivo.
La rivalutazione del 7,3% non riguarderà solo l’adeguamento delle pensioni, dell’assegno unico, ma anche le soglie dell’ISEE, importantissime per poter ottenere i benefici come l’assegno universale.
Cosa cambierà in queste soglie? Mentre fino ad oggi era necessario avere un ISEE non superiore ai 15 mila euro per avere diritto all’importo massimo dell’Assegno Unico, da gennaio 2023 sarà sufficiente che l’ISEE non superi i 16.095 euro.
Con la rivalutazione delle soglie, l’importo minimo dell’Assegno Unico 2023 scatterà solo al raggiungimento di un Isee di 42.920 euro e non più a 40.000 come nel 2022.
Il comma 11 del D.Lgs. 230/2021 stabilisce che gli importi dell’assegno unico universale, le pensioni e le soglie dell’ISEE, devono obbligatoriamente essere riviste ogni anno, per essere rivalutate e commisurate all’aumento dell’inflazione.
L’adeguamento e la rivalutazione sono aspetti molti delicati da mettere in pratica. Pensiamo all’Assegno Unico e alla sua importanza (perché ingloba tutte le misure per la famiglia e la natalità) il fatto che venga rivalutato ogni anno dà la certezza che, nonostante l’inflazione e l’aumento dei prezzi, la somma verrà ricalcolata e aumentata.
Il tasso di rivalutazione per l’Assegno Unico dovrebbe essere lo stesso di quello applicato per le pensioni, quindi, come abbiamo anticipato nei paragrafi precedenti, del 7,3%.
Scopri in questo articolo se ci saranno degli esclusi da questo adeguamento delle pensioni minime.

Pensione minima persa se supero il reddito: di quanto verrà rivalutata?
Pensione minima persa se supero il reddito. Il tasso di rivalutazione stabilito dal Governo Meloni per le pensioni e gli assegni unici sarà del 7,3%.
Sarà calcolabile e applicabile sulle pensioni che non superano 4 volte l’assegno sociale INPS, che ad oggi è di 525,38 euro.
Da gennaio 2023, dunque, la pensione minima arriverà a 571,40 euro, con un importo annuale di 7.428,20 euro.
A chi spetta la pensione minima 2023 con aumento, quindi? In primo luogo a chi percepisce una pensione calcolata col sistema retributivo o misto.
Le pensioni calcolate col sistema contributivo non potranno godere di questo adeguamento, anzi ne saranno penalizzate. Fino al doppio della pensione minima annuale, quindi, 14.856,40 euro, l’integrazione sarà parziale e sarà così calcolata:
- Pensione minima annua per 2 – il reddito del pensionato : 13
Ad esempio un pensionato che prende un assegno pensionistico di 500 euro, ma che ha un reddito annuale (tra i redditi diversi) di 13.000 euro, dovrà fare questo calcolo:
- 14.856,40 – 13.000:13 = 142,80 che si andranno ad aggiungere alla pensione minima percepita.
La rivalutazione, dunque, partirà dal 1° gennaio del 2023 e di ogni anno sulla base del tasso di inflazione dell’anno precedente.
Il secondo requisito da rispettare è avere una pensione più bassa del limite attuale di assegno sociale, in modo da ricevere l’integrazione.
Scopri maggiori dettagli sull’adeguamento delle pensioni in questo approfondimento.
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