Cosa fare con la pensione non ritirata? Come farsi pagare per non perdere il diritto? Ne parliamo in questo approfondimento (scopri le ultime notizie e poi leggi su Telegram tutte le news sulle pensioni e sulla previdenza. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp, nel gruppo Telegram e nel gruppo Facebook. Scrivi su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).
Indice- Cosa fare con la pensione non ritirata? La scadenza
- Cosa fare con la pensione non ritirata dopo 60 giorni?
- Cosa fare con la pensione non ritirata più di una volta? La delega
- Cosa fare con la pensione non ritirata? L’accredito sul conto corrente
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Cosa fare con la pensione non ritirata? La scadenza
In questo approfondimento vi diremo cosa fare con la pensione non ritirata. Può accadere, infatti, che l’assegno mensile non venga riscosso regolarmente.
Quanto tempo si ha a disposizione per evitare la prescrizione? Il pagamento della pensione rimane a disposizione del titolare, presso gli uffici postali del Comune di residenza, per 60 giorni.
Entro due mesi dalla mancata riscossione della pensione, il pensionato può comunque rimediare e recuperare l’assegno non incassato, senza prendere alcun tipo di appuntamento e senza comunicare il ritardo alle Poste.
Lo stesso vale per chi ha la delega per la riscossione, ad esempio il familiare del pensionato impossibilitato a recarsi di persona presso l’ufficio postale.
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Cosa fare con la pensione non ritirata dopo 60 giorni?
Scaduti i 60 giorni il pensionato perde l’assegno non incassato? No, però per riscuoterlo dovrà seguire una procedura lunga e talvolta complicata.
In questo caso, la pensione non incassata viene rispedita all’INPS. Per ottenerla sarà necessario contattare l’istituto di previdenza. Infatti, dopo la scadenza del termine dei 60 giorni, le Poste non potranno più aiutarvi e tutto passa per la richiesta all’INPS.
L’istituto invierà una seconda comunicazione per il ritiro. Quindi, anche se le tempistiche saranno sicuramente diverse e la procedura più articolata, il pensionato non perderà la rata di pensione non incassata.
Cosa fare con la pensione non ritirata più di una volta? La delega
Ma cosa succede se la situazione dovesse ripetersi più di una volta? Quando non vengono ritirate tre mensilità di pensione, di cui una relativa all’anno precedente, si corre il rischio di perdere la pensione.
Può accadere nel caso in cui il pensionato sia impossibilitato a recarsi all’ufficio postale per problemi di salute. A questo punto, per non perdere il diritto alla pensione, diventa necessario delegare una persona di fiducia, un familiare o un amico stretto, che possa recarsi alle Poste in sostituzione del beneficiario impossibilitato.
La delega, però, va richiesta all’INPS e firmata dal pensionato titolare dell’assegno. La firma va autenticata da un funzionario autorizzato dell’istituto e la documentazione va inoltrata all’ufficio postale del Comune di residenza.
Con la delega, il pensionato non solo riuscirà a incassare le mensilità future, ma potrà anche recuperare gli assegni non ritirati in precedenza.

Cosa fare con la pensione non ritirata? L’accredito sul conto corrente
E se un pensionato non ha nessuno da delegare, cosa può fare? A quel punto non resta altro che rinunciare al ritiro in contanti presso gli uffici postali e optare per l’accredito su un conto corrente, su un libretto postale o su una carta prepagata con Iban (Poste Pay Evolution).
Il passaggio dal contante all’accredito va comunque comunicato all’INPS, anche in via telematica.
Ricordiamo che, al momento della richiesta della pensione, indicare un conto corrente è obbligatorio, poiché l’accredito in contanti non sarà possibile nel caso in cui l’assegno dovesse essere di importo superiore al limite legale (1.000 euro).
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