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Pensione per lavoratori stagionali

Pensione per lavoratori stagionali: quando spetta e come si calcola? Vediamo insieme regole ed esempi.

di Carmine Roca

Ottobre 2023

In questo articolo vedremo insieme quando spetta e come si calcola la pensione per lavoratori stagionali (scopri le ultime notizie sulle pensioni e su Invalidità e Legge 104. Leggile gratis su WhatsApp, Telegram e Facebook).

Pensione per lavoratori stagionali: le regole

Il lavoratore stagionale è colui che svolge un lavoro a tempo determinato, dalla durata variabile compresa tra pochi giorni (generalmente 15) e 6 mesi.

La pensione di questa particolare categoria di lavoratori si calcola con le stesse regole previdenziali applicate ai lavoratori a tempo indeterminato, in base al sistema previdenziale a cui il lavoratore aderisce.

I fondi possono essere l’AGO (Assicurazione Generale Obbligatoria) dell’INPS, che gestisce tanto il Fondo Pensioni Lavoratori Dipendenti, quanto le gestioni speciali dei lavoratori autonomi, oppure dei fondi complementari di categoria, come ad esempio l’ENPAIA o l’Agrifondo per i lavoratori agricoli.

Se il lavoratore stagionale è iscritto all’AGO, allora per poter accedere alla pensione dovrà rispettare le stesse regole imposte a qualsiasi altro lavoratore: occorrono 67 anni di età e almeno 20 anni di contributi versati, pari a 260 settimane di contribuzione effettiva per un lavoratore stagionale.

Se, invece, il lavoratore stagionale è iscritto alla gestione separata dell’INPS, cambia il requisito contributivo da soddisfare. La pensione di vecchiaia scatta in base alle giornate di lavoro svolte e non alle settimane di contribuzione, per un totale di 5.260 giornate di contribuzione, pari a 14 anni e 5 mesi di lavoro effettivo.

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Pensione per lavoratori stagionali: la legge del 2020

La novità più importante in tema di pensione per lavoratori stagionali è datata 2020.

L’articolo 1, comma 350 della legge di bilancio per il 2021 (numero 178/2020) ha, infatti, stabilito che anche i lavoratori dipendenti del settore privato in regime di part time verticale hanno diritto all’accredito di 52 settimane di contributi, a patto che la loro retribuzione lorda annua sia pari o superiore a 12.722,08 euro (ovvero, il minimale contributivo settimanale di 227,18 euro moltiplicato per 56 settimane).

A essere interessati, dunque, sono soprattutto i lavoratori stagionali, a prescindere dalla collocazione temporale delle settimane lavorate nell’anno solare, diversamente dal passato, quando l’INPS riconosceva l’accredito contributivo solo in relazione alle settimane effettivamente lavorate.

Però, con un reddito inferiore a 12.722,08 euro, la pensione verrà ridotta in proporzione al reddito dichiarato.

I criteri sono gli stessi previsti per l’accredito delle settimane contributive per i lavoratori dipendenti del settore privato in regime di part-time orizzontale. La norma ha efficacia dal 2021, riguarderà anche i contratti passati, ma in questo caso l’accredito non potrà determinare l’erogazione di una prestazione pensionistica precedente al 1° gennaio 2021

Per i dipendenti pubblici, invece, non ci sono state modifiche. Ai fini del diritto alla pensione, gli anni di servizio a orario ridotto sono da considerarsi utili per intero, a prescindere dal reddito (articolo 8, comma 2, della legge numero 544, del 29 dicembre 1988).

Come si calcola la pensione per lavoratori stagionali?

In base al fondo a cui si è iscritti, cambia anche la modalità di calcolo della pensione di un lavoratore stagionale.

Ad esempio se si è iscritti all’AGO, l’importo dell’assegno pensionistico verrà calcolato sulla base dei contributi versati, considerando l’età dell’assicurato, la sua anzianità contributiva e l’importo medio delle retribuzioni percepite durante la carriera lavorativa.

Il metodo di calcolo è lo stesso utilizzato per qualsiasi altro lavoratore. Se la contribuzione è stata versata prima e dopo il 1996, la pensione verrà calcolata col sistema misto. Se, invece, l’anzianità contributiva è maturata esclusivamente a partire dal 1° gennaio 1996, si utilizzerà il metodo contributivo.

Esempi di calcolo della pensione per lavoratori stagionali

Prendiamo, ad esempio, un lavoratore stagionale con 25 anni di contributi versati solo a partire dal 1996, con 67 anni di età e una retribuzione lorda annua di 20.000 euro.

Per calcolare la sua pensione avremo bisogno di individuare il montante contributivo (circa 165.000 euro) e su questo valore applicare il coefficiente di trasformazione adatto (a 67 anni è del 5,72%). Un anno di pensione lorda corrisponde a circa 9.500 euro, pari a circa 450 euro netti di pensione al mese.

Se, invece, l’anzianità contributiva è stata versata prima e dopo il 1996, ad esempio 10 anni fino al 1995 e 15 anni a partire dal 1996, calcoleremo la pensione col sistema misto, individuando due quote: la prima con le regole del retributivo (l’aliquota del 2% moltiplicata per gli anni di contributi (10) e il risultato (20%) moltiplicato per la retribuzione lorda annua, ad esempio 20.000 euro). La prima quota potrebbe avere un valore di 4.000 euro.

La seconda quota la calcoleremo con le regole del contributivo: quindi individuando il montante contributivo (circa 100.000 euro) e applicando il coefficiente di trasformazione del 5,72%, per avere l’importo della seconda quota (5.660 euro).

Sommando le due quote (4.000 euro e 5.660 euro), avremo l’importo lordo di un anno di pensione per lavoratore stagionale: 9.660 euro, pari a circa 500 euro netti al mese.

Essendo questi calcoli sommari, vi consigliamo, come sempre, di informarvi presso patronati o enti abilitati, per saperne di più sugli importi delle vostre pensioni.

Pensione anticipata per lavoratori stagionali

Oltre alla pensione di vecchiaia, il lavoratore stagionale in possesso dei requisiti contributi previsti dalla legge, può anche provare l’uscita anticipata (Quota 103, la pensione anticipata ordinaria, Opzione Donna…).

Anche l’Ape Sociale è accessibile ai lavoratori stagionali. A partire dal 1° gennaio 2018, la misura anticipata spetta anche ai lavoratori disoccupati per la scadenza di un contratto a termine, a patto che nei 3 anni precedenti la cessazione del rapporto di lavoro abbiamo maturato periodi di lavoro dipendente per almeno 18 mesi.

Pensione per lavoratori stagionali
Pensione per lavoratori stagionali: in foto alcuni lavoratori agricoli in servizio.

Faq sui lavoratori stagionali

Cosa è cambiato con il decreto lavoro per i lavoratori stagionali?

Nel nuovo decreto lavoro è stato previsto anche lo sgravio del 60 per cento del costo del lavoro per le aziende che tra giugno e dicembre assumono dei Neet, il termine di origine inglese che viene utilizzato per indicare gli under 30 che non studiano e non sono attivamente impegnati nella ricerca di un lavoro.

Quali sono gli sgravi fiscali per chi assume lavoratori stagionali?

Per i datori di lavoro che assumono a tempo indeterminato un percettore dell’Assegno di inclusione, l’esonero contributivo sarà del 100 per cento. Questo sconto consistente sarà disponibile per un anno, con un limite massimo di sgravio che non potrà essere superiore a 8.000 euro. Se invece l’assunzione sarà a tempo determinato (o anche stagionale), lo sconto contributivo sarà del 50 per cento della contribuzione, e sempre per un anno, con una soglia limite per lo sconto, che non potrà andare oltre i 4.000 euro.

Quali sono le differenze tra part time orizzontale, verticale e misto?

Esistono tre tipologie di contratto part time: verticale, orizzontale e misto. Iniziamo dicendo che lavorare part time significa essere impiegati la metà delle ore previste da un contratto a tempo pieno: dalle 16 alle 20 ore a settimana.

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