Pensione più alta nel 2023, ma con più tasse da pagare: chi rischia la beffa? Ne parliamo in questo approfondimento (scopri le ultime notizie e poi leggi su Telegram tutte le news sulle pensioni e sulla previdenza. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp, nel gruppo Telegram e nel gruppo Facebook. Scrivi su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).
Indice
- Pensione più alta nel 2023, ma attenzione alla beffa!
- Pensione più alta nel 2023: chi pagherà più tasse?
- Pensione più alta nel 2023, chi paga più tasse? Esempio
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Pensione più alta nel 2023, ma attenzione alla beffa!
Ricevere una pensione più alta nel 2023 potrebbe significare pagare più tasse. La beffa è dietro l’angolo per molti pensionati italiani, costretti a versare imposte più alte perché il loro assegno previdenziale aumenterà per effetto della rivalutazione.
Incredibile, ma vero. Ricordiamo che, ogni anno, gli importi delle pensioni vengono rivalutate in base all’inflazione registrata nell’anno precedente.
Considerando che attualmente l’inflazione ha raggiunto il 12% (mai così alta dal 1984) e che potrebbe assestarsi intorno all’8-9% a fine anno, le pensioni godranno di un corposo aumento da gennaio 2023.
Il conseguente aumento delle pensioni genererà il rischio, per molti pensionati, di superare la no tax area, dove la quota Irpef dovuta viene azzerata dalle detrazioni previste.
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Questo perché, a differenza dei sussidi una tantum erogati in estate e a novembre (Bonus 150 euro e Bonus 200 euro), la rivalutazione delle pensioni è soggetta a tassazione: l’importo riconosciuto va ad aggiungersi all’imponibile della pensione e tassato.
Chi rischia di pagare più tasse a causa della pensione più alta nel 2023? Ne parliamo nei prossimi paragrafi.
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Pensione più alta nel 2023: chi pagherà più tasse?
Abbiamo visto che ricevere una pensione più alta nel 2023 significherà pagare più tasse, questo perché la rivalutazione va ad aggiungersi all’imponibile della pensione e viene tassato.
L’aumento previsto dalla rivalutazione sulla base dell’inflazione 2022 provocherà, dunque, una pensione più alta nel 2023 e tasse maggiori.
A rischiare la beffa, come detto, sono i contribuenti che rientrano nella no tax area, vale a dire a chi ha redditi inferiori a 8.500 euro l’anno e percepisce una pensione fino a 654 euro al mese.
Questi pensionati non pagano l’Irpef, ma potrebbero cominciare a farlo nel 2023, se le loro pensioni, a causa della rivalutazione (circa il 6%, calcolato sottraendo dal possibile 8% di inflazione il 2% già ricevuto nell’ultimo trimestre del 2022), dovessero far superare la soglia degli 8.500 euro di reddito.
Superando la no tax area, quindi, si entra nel primo scaglione Irpef, con il reddito tassato al 23% se non supera i 15.000 euro l’anno.
A rischiare maggiormente sono coloro che hanno un reddito che si assesta sulla soglia degli 8.500 euro.

Pensione più alta nel 2023, chi paga più tasse? Esempio
Facciamo un esempio: chi percepisce 650 euro di pensione, attualmente, non paga tasse.
Ma con la rivalutazione del 6%, la pensione salirebbe da 650 euro a 702 euro al mese, quindi 9.126 euro l’anno, anziché 8.500 euro nel 2022.
Il superamento della no tax area comporta l’inserimento del pensionato nel primo scaglione Irpef e il pagamento di circa 144 euro di Irpef l’anno (11 euro al mese), senza considerare addizionali regionali e comunali.
L’aumento pensione di 52 euro, al netto dell’Irpef e delle altre tasse da pagare, scenderebbe a circa 38 euro netti. Una beffa, dunque, per chi percepisce pensioni quasi al minimo.
Lo stesso vale per chi, a causa dell’aumento della pensione, passa da uno scaglione più basso a uno più alto. Ricordiamo che, nel 2022, con la Riforma dell’Irpef, gli scaglioni sono passati da 5 a 4 (23%, 25%, 35% e 43%), e sono i seguenti:
Reddito imponibile | Aliquote 2021 | Aliquote 2022 |
Da 0 a 15.000 euro | 23% | 23% |
Da 15.001 a 28.000 euro | 27% | 25% |
Da 28.001 a 50.000 euro | 38% | 35% |
Da 50.001 a 55.000 euro | 38% | 43% |
Da 55.001 a 75.000 euro | 41% | 43% |
Da 75.001 in poi | 43% | 43% |
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