Si può ottenere la Pensione sociale con moglie a carico? Vediamo cosa dice la legge (scopri le ultime notizie sulle pensioni e su Invalidità e Legge 104. Leggile gratis su WhatsApp, Telegram e Facebook).
Indice
Pensione sociale: cos’è e a chi spetta?
La Pensione sociale è una prestazione di tipo assistenziale erogata in favore di cittadini che si trovano in situazioni economiche precarie o disagiate.
Per averne diritto è necessario:
- aver compiuto almeno 67 anni di età;
- avere la residenza continuativa in Italia da almeno 10 anni;
- avere la cittadinanza italiana, europea oppure, in caso di cittadini extra-comunitari, è necessario possedere un permesso di soggiorno valido.
Dal 1° gennaio 1996, con l’entrata in vigore della legge numero 335 del 1995 (riforma Dini), la Pensione sociale si è trasformata in Assegno sociale, mantenendo i tratti distintivi della misura originaria, introdotta nel 1969, dall’articolo 26, della legge 153.
Entra nella community, informati e fai le tue domande su Youtube e Instagram.
Pensione sociale: requisiti economici
Essendo la Pensione sociale (o Assegno sociale) una prestazione assistenziale, per averne diritto è necessario rientrare in alcuni parametri reddituali molto stringenti.
Nel 2023 l’importo della prestazione è di 503,27 euro per 13 mensilità (spetta la tredicesima, ma non la quattordicesima).
La Pensione (o l’Assegno) si riceve in misura piena solo se:
- il reddito personale annuo del richiedente è pari a 0;
- se coniugato, il reddito totale non superi i 6.542,51 euro annui.
Altrimenti, la prestazione spetta in misura ridotta, in proporzione al reddito dichiarato, se:
- il reddito personale è superiore a 0 euro, ma inferiore a 6.542,51 euro annui;
- il reddito da coniugato è inferiore a 13.085,02 euro annui.
Pensione sociale con moglie a carico: è possibile?
A questo punto, almeno in parte abbiamo risposto alla domanda di apertura: si può ottenere la Pensione sociale con moglie a carico? Sì, è possibile, a patto che il reddito complessivo annuo non superi i 13.085,02 euro.
In caso contrario, con un reddito complessivo superiore a tale soglia, non si ha diritto alla Pensione sociale (o all’Assegno sociale) neppure in misura ridotta.
Per calcolare i requisiti reddituali si considerano i seguenti redditi:
- i redditi assoggettabili all’IRPEF, al netto dell’imposizione fiscale e contributiva;
- i redditi esenti da imposta;
- i redditi soggetti a ritenuta alla fonte a titolo d’imposta (vincite derivanti dalla sorte, da giochi di abilità, da concorsi a premi, corrisposte dallo Stato, da persone giuridiche pubbliche e private);
- i redditi soggetti a imposta sostitutiva come interessi postali e bancari, interessi dei CCT e di ogni altro titolo di stato, interessi, premi e altri frutti delle obbligazioni e titoli similari, emessi da banche e Società per Azioni, ecc.;
- i redditi di terreni e fabbricati;
- le pensioni di guerra;
- le rendite vitalizie erogate dall’INAIL;
- le pensioni dirette erogate da Stati esteri;
- le pensioni e gli assegni erogati agli invalidi civili, ai ciechi civili e ai sordi;
- gli assegni alimentari corrisposti a norma del codice civile.
Pensione sociale: quando spetta in misura ridotta?
Come visto in precedenza, la Pensione sociale (o l’Assegno sociale) spetta con moglie (o marito) a carico soltanto se si rientra nel parametro reddituale imposto dalla legge, pari a 13.085,02 euro.
In questo caso, la prestazione spetterà in misura ridotta. L’importo sarà la differenza tra il limite massimo di reddito (13.085,02 euro) e il reddito complessivo annuo dichiarato dalla coppia.
Ad esempio, con un reddito complessivo di 10.000 euro, spetterà una Pensione sociale (o Assegno sociale) di 3.085,02 euro annui, pari a 237,31 euro al mese, per 13 mensilità.
Pensione sociale: quando spetta in misura piena a entrambi i coniugi?
La Pensione sociale spetta in misura piena a entrambi i coniugi soltanto se entrambi hanno dichiarato un reddito pari a 0 euro. Ricordiamo che, nel reddito totale non va considerata la casa di abitazione.
L’Assegno sociale è incompatibile con i trattamenti di pensione diretta, come la pensione di vecchiaia o la pensione anticipata, ma è parzialmente cumulabile con la pensione calcolata con il sistema contributivo.
Se il coniuge è pensionato, ma il reddito complessivo non supera la soglia massima prevista dalla legge, il richiedente ha comunque diritto a percepire l’Assegno sociale, in forma ridotta.

Faq sulla Pensione o Assegno sociale
Chi ha ottenuto la Pensione sociale prima della riforma Dini, ne ha ancora diritto?
Assolutamente sì. Chi ha ottenuto la Pensione sociale prima del 31 dicembre 1995 continua a beneficiarne tuttora.
Quali redditi sono esclusi dal calcolo del reddito complessivo?
Sono esclusi dal calcolo e non rientrano nel reddito complessivo per la Pensione sociale (o Assegno sociale):
- il reddito della casa di abitazione;
- il reddito delle pensioni di guerra;
- l’indennizzo previsto dalla Legge 25 febbraio 1992, n. 210, in favore dei soggetti danneggiati da complicanze di tipo irreversibile a causa di vaccinazioni obbligatorie, trasfusioni e somministrazioni di emoderivati;
- l’indennità di accompagnamento;
- l’importo aggiuntivo di 154,94 euro, previsto dal comma 7 dell’articolo 70 della Legge n. 388 del 2000;
- i trattamenti di famiglia;
- eventuali sussidi economici, erogati da Enti pubblici, che non abbiano carattere di continuità.
Cosa succede se non risiedo in Italia o vengo ricoverato in ospedale?
L’erogazione è sospesa se il beneficiario non risiede sul territorio italiano per 6 mesi consecutivi o per oltre 10 mesi in 5 anni, tranne nei casi di gravi motivi di salute o di estrema necessità.
L’Assegno sociale viene ridotto in caso di ricovero presso un istituto con rette a carico dello Stato o di enti pubblici:
- del 50%, se la retta è a totale carico dello Stato;
- del 25%, se la retta versata dall’interessato o dai familiari è di un importo inferiore alla metà dell’Assegno sociale.
Non subisce diminuzioni, invece, se la retta comporta una spesa superiore al 50% dell’Assegno Sociale.
Quando si ha diritto alla maggiorazione sulla Pensione sociale?
Ai titolari di Pensione o Assegno sociale spetta una maggiorazione dell’importo al compimento dei 70 anni di età. Mentre per i titolari di pensione di inabilità, gli invalidi civili totali, i sordomuti e i ciechi civili assoluti, l’età si riduce a 60 anni.
Per ricevere la maggiorazione occorre possedere un reddito personale annuo inferiore a 9.102,34 euro e un reddito da coniugato non inferiore a 15.644,85 euro. L’importo previsto è di 136,44 euro al mese.
Ecco gli articoli preferiti dagli utenti sulle pensioni: