È possibile ricevere la Pensione sociale per donne a 60 anni? Ne parliamo in questo approfondimento (scopri le ultime notizie sulle pensioni e su Invalidità e Legge 104. Leggile gratis su WhatsApp, Telegram e Facebook).
Indice
Pensione sociale per donne a 60 anni: è possibile?
Un tempo, la Pensione sociale per donne a 60 anni era il trattamento erogato alle casalinghe.
Nel 2023, purtroppo, non è possibile accedere alla pensione sociale a 60 anni. Oltretutto, la Pensione sociale si è trasformata in Assegno sociale, e in ogni caso prima dei 67 anni di età non è possibile accedervi.
E questo, nonostante la prestazione sia da considerare a tutti gli effetti di tipo assistenziale e non previdenziale come la pensione di vecchiaia.
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Pensione per casalinghe: a che età?
La pensione sociale o l’Assegno sociale per donne di 60 anni non esiste. A quest’età non si potrebbe neppure puntare sulla pensione di vecchiaia per le iscritte al Fondo per casalinghe.
Infatti, la pensione scatta al compimento dei 65 anni di età, con almeno 5 anni di contributi versati. L’accesso alla pensione può essere anticipato a 57 anni, ma soltanto se l’assegno previdenziale maturato sia pari o superiore a 1,2 volte l’importo dell’Assegno sociale (603,92 euro al mese).
Pensione per donne a 60 anni: è possibile nel 2023?
A 60 anni, le donne possono comunque andare in pensione. Ad esempio con Opzione Donna, ma solo se hanno maturato un’anzianità contributiva di almeno 35 anni.
La prestazione, però, diversamente dagli anni scorsi è accessibile solo a determinate categorie di lavoratrici:
- le licenziate o dipendenti di aziende in crisi;
- le caregiver, che da almeno 6 mesi assistono il coniuge o un familiare entro il secondo grado di parentela, con disabilità grave;
- le invalide civili, con una percentuale di riduzione della capacità lavorativa pari o superiore al 74%.
È previsto uno sconto anagrafico, per le donne che hanno avuto un figlio (Opzione Donna a 59 anni) o due o più figli (Opzione Donna a 58 anni).
Assegno sociale: a chi spetta?
Dunque, la Pensione sociale per donne a 60 anni (o l’Assegno sociale, per essere più corretti) non esiste.
La prestazione può essere richiesta da uomini e donne che hanno:
- compiuto almeno 67 anni;
- cittadini/e italiane, comunitarie o extracomunitarie con permesso di soggiorno di lungo periodo;
- con residenza effettiva, stabile e continuativa sul territorio italiano, per almeno 10 anni consecutivi;
- con un reddito annuo personale non superiore a 6.542,51 euro (se sposate, il reddito sale a 13.085,02 euro).
Assegno sociale: importo
L’importo dell’Assegno sociale aggiornato al 2023 è di 503,27 euro, per 13 mensilità (non spetta la quattordicesima).
Spetta in misura intera se la richiedente (o il richiedente) ha un reddito pari a 0 euro.
Altrimenti, con un reddito personale annuo non superiore a 6.542,51 euro e con un reddito da coniugato annuo non superiore a 13.085,02 euro, la prestazione spetta in misura ridotta.

Faq sull’Assegno sociale
Come si può richiedere l’assegno sociale?
L’Assegno sociale può essere richiesto tramite il sito web dell’INPS, accedendo con lo Spid di almeno 2° livello, con la Carta d’identità elettronica o con la Carta Nazionale dei Servizi. È possibile fare la richiesta anche tramite il call center dell’Inps o tramite un patronato o intermediari dell’INPS.
Quali documenti bisogna allegare alla domanda per l’Assegno sociale?
Alla domanda per l’Assegno sociale devono essere allegati: l’autocertificazione dei dati personali, la dichiarazione della situazione reddituale, e la dichiarazione di responsabilità riguardante eventuali ricoveri presso strutture sanitarie con retta a carico dello Stato.
Da quando viene corrisposto l’Assegno sociale?
L’Assegno sociale viene corrisposto dal primo giorno del mese successivo alla presentazione della domanda.
Cosa succede se la domanda per l’Assegno sociale viene rigettata?
Nel caso in cui la domanda per l’Assegno sociale venga rigettata, è possibile presentare un ricorso amministrativo al Comitato provinciale dell’Inps, entro 90 giorni dalla data di ricezione della comunicazione di rifiuto.
Cosa succede all’Assegno sociale in caso di ricovero in strutture sanitarie?
Se il beneficiario dell’Assegno sociale è ricoverato presso strutture sanitarie con retta a carico dello Stato, l’Assegno sociale viene ridotto. Se la retta è a totale carico dello Stato, l’assegno sociale è ridotto dell’80%. Se invece la retta versata dal beneficiario o dai familiari è inferiore alla metà dell’assegno sociale, questo viene ridotto del 25%.
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