In questo approfondimento vi parleremo di pensione svizzera con 40 anni di contributi (scopri le ultime notizie sulle pensioni e su Invalidità e Legge 104. Leggile gratis su WhatsApp, Telegram e Facebook).
Indice
Pensione svizzera con 40 anni di contributi: è possibile?
Dopo avervi descritto come andare in pensione in Svizzera, con 10 anni di contributi versati, oggi ci concentreremo sulla possibilità di accedervi con un’anzianità contributiva di 40 anni.
Il sistema previdenziale svizzero si regge su tre pilastri. Il primo è l’assicurazione di base (le altre due sono la LLP (assicurazione caso morte) e la pensione privata), gestita dallo Stato: l’accesso alla pensione scatta al compimento dei 65 anni di età (per gli uomini) e dei 64 anni di età (per le donne, dalle nate dal 1964 in poi passerà gradualmente a 65 anni) con un’anzianità contributiva minima di 44 anni.
La rendita di vecchiaia si ottiene:
- se il lavoratore o la lavoratrice ha versato contributi AVS/AI per almeno 12 mesi;
- oppure se è stato/a assicurato/a per almeno un anno e, durante questo periodo il coniuge, che esercitava un’attività lavorativa, ha pagato almeno il doppio del minimo contributivo;
- oppure si ha diritto a degli accrediti per compiti educativi o assistenziali.
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Pensione svizzera in anticipo: quando è possibile?
Esiste anche una forma di pensionamento anticipato: è possibile uscire 1-2 anni prima del compimento dell’età pensionabile. Lo Stato svizzero consente ugualmente di percepire una rendita pensionistica, seppure ridotta. Significa che agli uomini è concessa la possibilità di uscita a 63-64 anni e alle donne a 62-63 anni.
Il lavoratore o la lavoratrice, però, conservano l’obbligo contributivo: questo termina solo una volta raggiunta l’età AVS ordinaria: 65 anni per gli uomini, 64 anni per le donne.
Chi anticipa la pensione dovrà continuare a versare contributi all’AVS (Assicurazione Vecchiaia e Superstiti). La cassa di compensazione calcola l’importo dovuto per chi non esercita più attività lucrativa sulla base del capitale e del reddito della rendita.
In caso contrario, chi volesse attendere da 1 a 5 anni, l’uscita dal mondo del lavoro, potrà godere di un supplemento di pensione.
Quanto costa andare in pensione prima in Svizzera?
In Svizzera, anticipare l’accesso alla pensione ha un costo piuttosto alto: l’uscita a 64 anni costa quasi un anno di stipendio (circa 92.000 franchi svizzeri). Con 62 anni di età, la perdita raggiunge i 273.000 franchi svizzeri.
Come si calcola la rendita di vecchiaia?
La rendita di vecchiaia può essere calcolata in modo vincolante solo al compimento dell’età pensionabile.
Le rendite sono calcolate sulla base:
- degli anni di contribuzione computabili;
- del reddito proveniente dall’attività lucrativa;
- degli accrediti per compiti educativi e assistenziali.
Si ha diritto a una rendita completa soltanto se l’obbligo contributivo è stato compiuto senza alcuna interruzione a partire dal 1° gennaio dell’anno in cui hanno compiuto il 21° anno di età (per 44 anni di fila).
Se la contribuzione è incompleta viene concessa una rendita parziale (scala delle rendite 1-43). Di regola, un anno mancante comporta una riduzione della rendita di almeno 1/44esimo. Dunque, con 40 anni di contributi, si ha diritto a una rendita ridotta di 4/44esimi.
Pensione svizzera in Italia: cosa succede?
Chi compiuta l’età per la pensione sceglie di non restare in Svizzera riceverà la rendita svizzera, per un importo commisurato agli anni contributivi, se ha lavorato in Svizzera per almeno 12 mesi.
Chi lascia la Svizzera una volta avuto accesso alla pensione è tenuto a comunicarlo alla cassa di competenza. L’AVS provvederà a erogare l’assegno pensionistico nella valuta del Paese di destinazione: in Italia, ovviamente, la pensione verrà pagata in euro.
In caso di lavoro effettuato sia in Svizzera che in Italia, il lavoratore o la lavoratrice avrà diritto a due pensioni, ognuna di queste commisurata ai contributi versati in ciascun Paese. Si sommeranno i contributi versati in entrambi gli stati per raggiungere l’età della pensione, a patto che abbia versato almeno 12 mesi di contributi in Svizzera, considerati figurativi in Italia.
Chi torna in Italia dopo aver lavorato in Svizzera percependo un reddito di pensione, paga le tasse o in Svizzera o in Italia a seconda dei casi. In virtù dell’accordo tra Svizzera e Italia, chi percepisce la pensione derivante dal primo pilastro del sistema previdenziale svizzero non è “colpito” da doppia tassazione.
Invece, chi percepisce le pensioni da secondo e terzo pilastro dovrà invece pagare le tasse in Italia.

Faq su pensione all’estero
Cosa succede alle tasse sulla pensione all’estero?
Le tasse sulla pensione all’estero dipendono dalla legislazione fiscale del paese in cui risiedi. Alcuni paesi applicano una tassazione locale sulle pensioni, ma potrebbero esserci accordi per evitare la doppia imposizione.
Il nostro consiglio è quello di affidarsi a un esperto fiscale per capire le implicazioni fiscali specifiche che fanno al caso tuo. Ricorda che puoi sempre rivolgerti agli uffici territoriali dell’INPS, l’Istituto nazionale di previdenza sociale.
Cosa succede se decido di tornare nel mio paese d’origine?
Se decidi di tornare nel tuo paese d’origine dopo aver vissuto all’estero e aver ricevuto la pensione, dovresti informare nuovamente l’ente previdenziale.
Potrebbero esserci degli adattamenti nei pagamenti o nelle tasse in base al tuo nuovo status di residenza. Anche in questo caso ti conviene consultare un esperto in materia prima di trovarti brutte sorprese sul conto.
Cos’è l’AIRE?
L’AIRE, acronimo di Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero, è un registro gestito dal governo italiano che tiene traccia dei cittadini italiani che vivono all’estero. Questo registro è fondamentale per stabilire e mantenere legami tra i cittadini italiani e il loro paese d’origine anche quando si trasferiscono.
L’iscrizione all’AIRE è volontaria ma fortemente consigliata per garantire la continuità dei tuoi diritti e benefici come cittadino italiano, inclusi quelli relativi alla previdenza sociale, come la pensione.
Come iscriversi all’AIRE?
Per iscriversi all’AIRE, l’Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero, è necessario seguire alcuni passaggi semplici:
- Requisiti. Verifica di essere un cittadino italiano residente all’estero o che prevede un trasferimento all’estero. Assicurati di essere in possesso dei documenti richiesti, come la carta d’identità italiana o il passaporto.
- Modulo di iscrizione. Ottieni il modulo di iscrizione all’AIRE presso il consolato italiano nella tua giurisdizione o sul loro sito web ufficiale.
- Compila il modulo. Compila attentamente il modulo fornendo tutte le informazioni richieste, inclusi i tuoi dati personali, l’indirizzo all’estero e i tuoi contatti.
- Documentazione necessaria. Accompagna il modulo con la documentazione richiesta, che può includere copie dei tuoi documenti di identità e, se necessario, certificati di residenza all’estero.
- Presenta la domanda. Invia il modulo compilato e la documentazione al consolato italiano nella tua zona. Assicurati di rispettare le scadenze e le procedure specifiche del tuo consolato.
- Attesa dell’approvazione. Dopo aver presentato la domanda, dovrai attendere l’approvazione delle autorità italiane. Questo processo può richiedere del tempo, quindi mantieniti informato sullo stato della tua richiesta.
- Comunicazioni future. Una volta iscritto all’AIRE, assicurati di mantenere il tuo stato di residenza aggiornato presso il consolato italiano in caso di futuri cambiamenti.
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