Pensione troppo bassa: come e quando fare il ricalcolo? Lo spieghiamo in questo articolo (scopri le ultime notizie e poi leggi su Telegram tutte le news sulle pensioni e sulla previdenza. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp, nel gruppo Telegram e nel gruppo Facebook. Scrivi su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).
Pensione troppo bassa: come fare il ricalcolo
Ricalcolo, maggiorazioni sociali e integrazioni al minimo consentono di aumentare l’importo della pensione troppo bassa.
Nel 2021 gli importi delle pensioni hanno accusato una perdita di alcune decine di euro: mentre nel 2020 la media degli importi delle pensioni era di 1.237 euro, l’anno scorso la media è calata a 1.203 euro.
Le categorie di lavoratori che più di tutti percepiscono una pensione troppo bassa sono i parasubordinati, titolari di un assegno previdenziale calcolato con il sistema contributivo e spesso l’importo della pensione non arriva neppure ai 500 euro al mese.
I pensionati che, nei 5 anni antecedenti il primo assegno, sono stati penalizzati da periodi di disoccupazione possono chiedere la neutralizzazione per ottenere una pensione più alta.
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Le pensioni per cui è possibile chiedere un ricalcolo più favorevole sono le pensioni di vecchiaia e di anzianità che sono state liquidate con il sistema retributivo o misto, oltre alle pensioni anticipate.
I contributi neutralizzabili devono riguardare gli ultimi 5 anni (260 settimane) di contribuzione prima della decorrenza della pensione. Inoltre non devono essere necessari per il raggiungimento del requisito minimo per la pensione.
I contributi neutralizzabili devono derivare da una delle prestazioni di disoccupazione elencate qui:
- indennità di disoccupazione ordinaria con requisiti normali;
- indennità di disoccupazione ordinaria con requisiti ridotti;
- Assicurazione Sociale per l’Impiego (ASpI), mini-ASpI;
- Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego (NASpI);
- indennità di disoccupazione ai lavoratori rimpatriati e indennità di disoccupazione agricola con requisiti normali e con requisiti ridotti.
Se i contributi sono parzialmente necessari per il diritto alla pensione, vanno neutralizzati solo quelli non necessari al perfezionamento del diritto. Non è possibile neutralizzare solo una parte dei contributi, se l’intero periodo contributivo non è necessario alla maturazione della pensione.
È possibile richiedere il ricalcolo della pensione presentando domanda all’INPS. Se la domanda viene accolta, l’importo della pensione viene ricalcolato dalla decorrenza originaria (ovvero dal primo assegno percepito).
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Pensione troppo bassa: integrazione al minimo e maggiorazione sociale
L’importo della pensione troppo bassa può aumentare anche grazie all’integrazione al minimo, quella somma limite garantita a tutti i pensionati, a determinate condizioni, per far sì che si viva una vita dignitosa. Le uniche eccezioni riguardano le pensioni calcolate con il sistema interamente contributivo.
Chi percepisce una pensione di importo mensile inferiore ai 524,35 euro può chiedere l’integrazione al minimo, ottenendo un aumento dell’assegno fino a un massimo annuo di 6.815,55 euro.
Un altro sistema per migliorare l’importo della pensione troppo bassa è la maggiorazione sociale, un importo riconosciuto ai pensionati con un’età pari o superiore ai 60 anni, titolari di un trattamento previdenziale di basso importo.
Si può richiedere la maggiorazione sociale anche per le pensioni di invalidità civile, per ciechi e sordomuti, rispettando alcuni requisiti anagrafici e reddituali.
L’importo della maggiorazione sociale che viene erogata automaticamente dall’INPS, va dai 550,18 euro per i pensionati tra i 60 e i 64 anni di età; ai 606,99 euro per i pensionati di età compresa tra i 65 e i 69 anni, fino a 648,79 euro per i pensionati con un’età pari o superiore a 70 anni.
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