Pensioni 2024, per garantire una maggiore flessibilità in estesa potrebbe essere esteso l’accesso all’Ape Sociale. (scopri le ultime notizie e poi leggi su Telegram tutte le news sulle pensioni e sulla previdenza. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp, nel gruppo Telegram e nel gruppo Facebook. Scrivi su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).
INDICE
- Pensioni 2024, le parole della ministra
- Pensioni 2024, Ape sociale oggi
- Pensioni 2024, confronto con i sindacati
- Pensioni 2024, previdenza complementare
- Pensioni 2024, Quota 41
- Pensioni 2024, importi e contributivo
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L’Ape sociale è una misura che è stata introdotta in via sperimentale il primo maggio del 2017. Da allora è stata sempre prorogata dai governi che si sono succeduti. Questo trattamento che accompagna alla pensione di vecchiaia e che consente l’uscita dal lavoro a 63 anni (con 30 o 36 di contributi, dipende dalle categorie), si è dimostrato negli anni accessibile e sostenibile.
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L’Ape sociale ha rappresentato (insieme a Opzione donna prima dell’ultima riforma) una delle poche misure capaci di garantire una certa flessibilità in uscita nonostante le rigidità della riforma Fornero.
Rispetto a Opzione donna l’Ape Sociale è anche meno penalizzante per i lavoratori.
Su questo argomento potrebbe interessarti a proposito di riforma delle pensioni allungare la lista dei lavori usuranti; tra le varie ipotesi per il nuovo sistema previdenziale c’è anche quella che prevede un addio delle Quote; e infine c’è anche una ipotesi che prevede un mini anticipo in uscita a 62 anni.
Pensioni 2024, le parole della ministra
Sulla conferma strutturale dell’Ape sociale e sull’estensione delle categorie che possono accedere a questa misura, il dibattito è aperto sui tavoli che stanno valutando come riformare il sistema previdenziale nel nostro Paese.
La ministra del Lavoro e delle Politiche Sociali, Maria Elvira Calderone, ha dichiarato che non ha preclusioni «all’interno del sistema contributivo a ragionare su una flessibilità allargata, più ampia di quella attuale. Tutto deve basarsi sulla necessità di dare risposte in termini di flessibilità, non solo del sistema, anche di assegno pensionistico che si riceve».
Proprio per questo la ministra Calderone, ha spiegato in più di un’occasione che bisogna prestare particolare attenzione ai sistemi di prepensionamento e ricambio generazionale «per verificare forme di anticipo pensionistico che non gravino unicamente sulla spesa pubblica ma consentano un ciclo virtuoso fra lo Stato, i datori di lavoro e i lavoratori prossimi alla pensione».
In questo contesto, ha aggiunto la titolare del dicastero, il team di esperti che sta lavorando accanto al governo, «sta verificando l’efficacia e la sostenibilità di ulteriori forme di staffetta generazionale, studiando anche l’introduzione di misure rivolte specificatamente alle piccole e medie imprese con il sostegno della bilateralità».
In pratica quindi, oltre all’Ape sociale, anche il Contratto Espansione e altre forme di trattamenti che sono un accompagnamento alla pensione (Isopensione).
Insomma, la flessibilità in uscita potrà essere garantita solo da questi misure (o da altre molto simili), ma con una platea di aventi diritto che potrebbe essere allargata.
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Pensioni 2024, Ape sociale oggi
Al momento possono accedere all’Ape Sociale queste categorie di lavoratori:
- caregiver che assistono da almeno sei mesi un familiare convivente in situazione di gravità;
- il lavoratore che ha una riduzione della capacità lavorativa pari o superiore al 74 per cento;
- i lavoratori disoccupati;
- i lavoratori dipendenti con un’anzianità contributiva di almeno 6 anni che svolge delle attività gravose (qui trovi l’elenco).
L’importo mensile dell’Ape sociale non può superare 1.500 euro al mese (per 12 mensilità). Se si ha diritto a un assegno di importo superiore, la pensione piena scatterà quando è stata raggiunta l’età per la pensione di vecchiaia.
Con l’Ape sociale si potrà anche continuare a lavorare, ma solo se non si superano questi limiti di reddito:
- 8.000 euro lordi per una attività svolta come dipendente o parasubordinato;
- 4.800 euro lordi se l’attività lavorativa viene svolta in maniera autonoma.
Pensioni 2024, confronto con i sindacati
Il confronto tra il governo e le parti sociali è stato avviato da qualche mese. Prima di arrivare a una proposta complessiva e per evitare errori come quello commesso con Quota 100, una misura che si è rivelata insostenibile per i conti della previdenza, la ministra Calderone ha firmato un decreto che ha attivato un Osservatorio. Avrà il compito di verificare l’andamento della spesa previdenziale e analizzare, partendo da questo aspetto, una possibile e strutturale riforma del sistema pensionistico.
L’osservatorio dovrà dunque stabilire quali sono le ulteriori forme di pensionamento anticipato compatibili con il bilancio dello Stato e successivamente, sulla base di questa analisi, avviare una discussione concreta con le parti sociali.
Pensioni 2024, previdenza complementare
Da una prima analisi i trattamenti di accompagnamento alla pensione, come Ape sociale, Contratto di Espansione e Isopensione, potrebbero rientrare tra le misure confermate ed estese ad altre categorie di lavoratori.
Ma insieme a queste uscite anticipate, si sta anche provando a trovare degli interventi che siano in grado di rilanciare la previdenza complementare.
Su questo aspetto concordano anche le parti sociali: al momento non ci sono all’orizzonte altri sistemi che possano garantire ai pensionati di domani degli importi pensionistici più alti.
Pensioni 2024, Quota 41
Come sapete Quota 103 dovrebbe essere attiva fino al 31 dicembre del 2023. L’ipotesi – sostenuta soprattutto dalla Lega – è quella di introdurre subito dopo, e quindi a partire dal 2024, Quota 41, ovvero la possibilità di andare in pensione a qualsiasi età se il lavoratore ha versato 41 anni di contribuzione.
Ma questa possibilità si scontra con la sostenibilità economica. Infatti Quota 41 costerebbe 4 miliardi il primo anno, arrivando a toccare i 75 miliardi nell’arco di 10 anni. Decisamente troppo.
L’alternativa è quella di prolungare anche a tutto il 2024 Quota 103, in attesa di trovare una soluzione definitiva per il 2025.

Pensioni 2024, importi e contributivo
C’è una certezza: dal contributivo non si torna indietro. Il calcolo retributivo della pensione (quello basato sulla retribuzione e non sulla contribuzione) appartiene al passato. Ma si pone un problema: gli importi delle pensioni con il calcolo contributivo sono spesso molto bassi. Il governo dovrà fare in modo di rendere questi assegni più dignitosi (oggi una buona parte delle pensioni erogate non supera i 1.000 euro).
Non sarà semplice, ma la questione è di rilevante importanza. Anche in questo caso bisognerà valutare i costi e la sostenibilità. Ma non si potrà contare esclusivamente sulla previdenza complementare.
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