Pensioni a rischio senza verifica attuariale? Vediamo insieme cos’è la verifica attuariale e perché influisce sulle pensioni (scopri le ultime notizie e poi leggi su Telegram tutte le news sulle pensioni e sulla previdenza. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp, nel gruppo Telegram e nel gruppo Facebook. Scrivi su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).
Indice- Pensioni a rischio senza verifica attuariale: di cosa parliamo?
- Pensioni a rischio senza verifica attuariale: cosa potrebbe accadere?
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Pensioni a rischio senza verifica attuariale: di cosa parliamo?
Pensioni a rischio senza verifica attuariale. Una relazione della Corte dei Conti rischia di sconquassare il sistema previdenziale italiano. Dal 2017 ad oggi, non sono state effettuate verifiche attuariali.
Per verifica attuariale si intende il rendiconto dello stato di salute delle casse dell’INPS: l’ultimo controllo risale a 5 anni fa, quando alla guida dell’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale c’era Tito Boeri.
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La Corte dei Conti ha riscontrato un ammanco di controlli nel 2020 e la totale assenza di verifiche attuariali fino all’anno in corso.
A dover garantire il controllo sulla sostenibilità del nostro sistema pensionistico, ogni 3 anni come previsto dalle norme attualmente in vigore, è il coordinamento statistico attuariale.
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Si legge nel documento della Corte dei Conti che “l’ultima verifica statistico-attuariale che, in base agli articoli 153 e 154 del regolamento di amministrazione e contabilità, compete con cadenza triennale al Coordinamento statistico attuariale, risale ormai al 2017”.
Come si ricorderà qualcuno, durante la gestione Boeri, ai contribuenti furono inviate le cosiddette “buste arancioni” che contenevano le stime dell’INPS sulle future pensioni. Ma da quanto alla presidenza è subentrato Pasquale Tridico, informa la Corte dei Conti, non c’è più traccia di verifiche attuariali.
Cosa provoca il mancato controllo dello stato di salute delle casse del nostro sistema previdenziale? Pensioni a rischio senza verifica attuariale? Ne parliamo nei prossimi paragrafi.
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Pensioni a rischio senza verifica attuariale: cosa potrebbe accadere?
Vi abbiamo spiegato cos’è la verifica attuariale e ogni quanti anni va effettuata per verificare lo stato di salute delle casse previdenziali. Vi abbiamo anche detto che, la Corte dei Conti, in una relazione shock, ha rivelato che dal 2017 non vengono effettuati controlli.
Questo, secondo la Corte dei Conti, rappresenta un problema importante, considerato che negli ultimi 5 anni il nostro sistema previdenziale è mutato, a causa delle introduzioni di misure quali Quota 100, Quota 102 e il reddito di cittadinanza.
Se a questo ci aggiungiamo la crisi per il Covid e le mancate riscossioni di tributi per le sanatorie messe in atto dai Governi, ecco che tutti questi fattori hanno determinato una notevole “divaricazione tra il dato reale e la previsione statistico attuariale”.
Cosa significa? Che senza report ufficiali attuali, ogni valutazione è inattendibile. Pensioni a rischio senza verifica attuariale? Il problema è già vivo e preoccupa non poco i professionisti del settore, poiché i contributi versati dai lavoratori “non riescono a coprire che l’86 per cento della spesa pensionistica”.
Prima di proseguire, ecco alcuni articoli interessanti che riguardano l’aumento pensione previsto a gennaio, in questi articoli:
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Le introduzioni di Quota 100, che fu voluta dalla Lega, e del reddito di cittadinanza, numeri alla mano, non sono state decisioni favorevoli al sistema previdenziale. Il deficit cresce e senza verifiche attuariali sullo stato di salute delle casse dell’Istituto, è impossibile valutare la sostenibilità del nostro sistema pensionistico.
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Se poi consideriamo che per coprire l’aumento delle pensioni dovute alla maxi-rivalutazione degli importi del 7,3% rispetto al 2022, saranno necessari almeno 50 miliardi di euro, ecco che tra qualche anno, circa una ventina, secondo quanto pubblicato dalla Corte dei Conti, il disavanzo pensionistico potrebbe raggiungere i 200mila miliardi di euro.
Alla luce della riforma delle pensioni prevista tra il 2023 e il 2024, con l’introduzione di altre misure e le proroghe di quelle attualmente in vigore, come Opzione Donna e l’Ape Sociale, il rischio è di assestare il colpo di grazia alle casse della previdenza sociale.
Ogni misura in più introdotta aumenta drasticamente il debito fino a provocare, tra qualche anno, un conto salatissimo per le nuove generazioni di lavoratori, che rischiano di ritrovarsi senza una pensione o con assegni da fame.
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