Pensioni: in base all’attività professionale svolta si possono ottenere delle maggiorazioni rispetto agli anni di contributi versati. In pratica, ad alcuni lavoratori è consentito uscire dal mondo del lavoro prima degli altri (Le ultime news sul pre-pensionamento). Una breve guida in merito.
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Indice:- Le maggiorazioni contributive
- Lavoratori “sotterranei” e non vedenti
- Personale militare e vittime di terrorismo
- Esposizione all’amianto
- Bonus e guide utili
- Gruppo whatsapp offerte di lavoro e bonus
Pensioni: le maggiorazioni contributive
Ci sono alcuni lavori più “duri” di altri, almeno così ritiene il legislatore: per chi svolge alcune mansioni particolarmente gravose, infatti, vengono applicate delle maggiorazioni contributive che vanno ad aggiungersi all’anzianità contributiva convenzionale.
In pratica, ad alcune categorie di lavoratori, per questioni legate al dispendio di energie fisiche e/o mentali nel corso della propria carriera professionale, viene data la possibilità di maturare prima i requisiti per andare in pensione.
Lavoratori “sotterranei” e non vedenti
Il primo intervento normativo su questo versante risale al 1969 ed è stato pensato per i lavoratori di miniere, cave e torbiere che svolgono lavoro sotterraneo. Se si svolge una mansione che prevede l’impiego sotto terra per 15 anche non consecutivi, in sostanza, si ha diritto a una maggiorazione contributiva di 5 anni.
Altro esempio quello riguardante i lavoratori non vedenti che hanno diritto a una maggiorazione contributiva di 4 mesi per ogni anno di lavoro effettivo. Dal 2002, per i lavoratori sordomuti con invalidità almeno al 74% è prevista una maggiorazione di due mesi di contribuzione per ogni anno di lavoro effettivo fino a un massimo di 5 anni.
Personale militare e vittime di terrorismo
Maggiorazioni contributive sono previste anche per il personale delle forze armate che presta servizio in condizioni difficili, cioè correndo dei rischi per la propria incolumità (Chiarisce meglio la questione l’Inps sul proprio sito).
Una delle maggiorazioni più note per la categoria riguardava gli ex combattenti e prevedeva un incremento da 7 a 10 anni dell’anzianità contributiva. Anche per le vittime di atti terroristici e per i loro familiari, a partire dal 2004, è stato previsto un incremento di 10 anni di contributi valido non solo per maturare il diritto alla pensione ma utile anche ai fini del calcolo dell’assegno.
Esposizione all’amianto
Infine, tra le maggiorazioni contributive anche quella riservata ai lavoratori che durante la propria attività professionale sono stati esposti all’amianto.
Nello specifico, a questi si attribuiva una maggiorazione pari al 50% dei contributi versati nei periodi di lavoro con esposizione all’amianto fino al 2003, quando il coefficiente di maggiorazione è stato ridotto al 25% ed applicato esclusivamente al calcolo del trattamento previdenziale (mentre prima valeva anche per la maturazione dei requisiti per uscire dal lavoro).
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