Pensioni di invalidità a rischio revoca: avviato l’iter dall’Inps per chi non ha presentato le comunicazioni dei redditi. (scopri le ultime notizie su bonus, Rem, Rdc e assegno unico. Leggi su Telegram tutte le news su Invalidità e Legge 104. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp, nel gruppo Telegram e nel gruppo Facebook. Scrivi su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).
INDICE
- Pensioni di invalidità a rischio revoca: misure in bilico
- Pensioni di invalidità a rischio revoca: obbligo Inps
- Pensioni di invalidità a rischio revoca: 36.763 beneficiari
- Pensioni di invalidità a rischio revoca: la procedura
- Pensioni di invalidità a rischio revoca: assegno e pensione sociale
- Pensioni di invalidità a rischio revoca: richiesta telematica
- Pensioni di invalidità a rischio revoca: conclusione
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Su questo argomento puoi anche leggere un pezzo sull’assegno di invalidità, dopo quanto tempo c’è la revoca; o anche: invalidità civile, come riavere la prestazione revocata?; c’è anche un focus sugli importi erogati che l’Inps rivuole indietro.
Pensioni di invalidità a rischio revoca: misure in bilico
L’ente di previdenza ha comunicato ieri con il messaggio numero 3350 del 2022 che ci sono pochi giorni disponibili per mettersi in regole ed evitare prima la sospensione e poi la revoca del beneficio.
Scopri la pagina dedicata alla pensione di invalidità e le agevolazioni collegate.
Sono a rischio le prestazioni assistenziali che ovviamente sono collegate al reddito. In particolare quelle di invalidità civile:
- pensione di inabilità civile;
- pensione ai ciechi civili parziali;
- pensione ai ciechi civili totali;
- pensione ai sordi;
- assegno sociale o pensione sociale.
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Pensioni di invalidità a rischio revoca: obbligo Inps
Sono a rischio se i beneficiari non hanno presentato la dichiarazione dei redditi (per il 2018) o il modello Red. Si tratta di prestazioni che sono strettamente collegate al reddito (è uno dei requisiti), se non è possibile accertarlo tramite la comunicazione, l’istituto ha l’obbligo di sospendere e poi revocare l’erogazione degli assegni.
I titolari di molti di questi trattamenti non hanno risposto a un precedente sollecito che è già stato inviato all’Inps. Sono quindi sul limite della sospensione.
Pensioni di invalidità a rischio revoca: 36.763 beneficiari
Non si tratta di poche centinaia di persone. Il numero è decisamente più alto. La cifra è stata fornita dall’istituto di previdenza: 36.763 beneficiari. Nessuno di loro ha effettuato comunicazioni. Nessuno di loro ha risposto ai solleciti.
L’Inps invierà a queste persone un ultimo avviso. Subito dopo scatteranno le sospensioni.
Pensioni di invalidità a rischio revoca: la procedura
Vediamo come funziona l’iter e come attivarsi per evitare di perdere il beneficio.
L’Inps invierà una raccomandata A/R con il preavviso di sospensione. Nella missiva viene chiesto ai titolare di prestazioni collegate all’invalidità civile (quindi misure di tipo assistenziale) di presentare al più presto una domanda di ricostituzione reddituale.
Ci sono 60 giorni di tempo dall’arrivo del preavviso. Conviene davvero non superare quel limite.
Se all’Inps non viene inviata la ricostituzione reddituale scatterà la sospensione dell’erogazione del beneficio.
Dopo 120 giorni (4 mesi), in assenza di riscontri da parte del beneficiario, l’Inps disporrà la revoca definitiva del beneficio. Ma non solo: le conseguenze rischiano di essere ancora più gravi.
L’istituto di previdenza avvierà infatti la procedura per chiedere la restituzione delle somme che sono state erogate negli anni in cui il reddito non è stato dichiarato, quindi dal 2018 al 2022. Quattro anni di assegni mensili. Una bella cifra.
Anche la comunicazione di revoca della misura assistenziale sarà inviata con una raccomandata A/R.
Pensioni di invalidità a rischio revoca: assegno e pensione sociale
Per le persone che ricevono assegni o pensioni sociali e avevano meno di 80 anni al 31 dicembre del 2018, l’Inps invierà una raccomandata A/R. Anche in questo caso la missiva contiene l’invito a presentare al più presto la situazione reddituale. Sempre entro i 60 giorni.
Scaduto quel termine, l’istituto avvierà la procedura per la sospensione dell’erogazione dell’assegno, con l’inevitabile recupero, relativo al solo 2018 (che non è stato dichiarato) delle somme che sono state versate e non erano dovute.
Pensioni di invalidità a rischio revoca: richiesta telematica
I redditi possono comunque essere comunicati tramite il sito Inps. Basta trovare la domanda per la ricostituzione reddituale della pensione.
Chi non avesse dimestichezza con gli strumenti digitali può ovviamente rivolgersi al patronato.
Chi ha intenzione di servirsi del sito Inps per la ricostituzione reddituale dovrà seguire questo percorso:
- accedere all’area personale MyINPS del sito www.inps.it con Sistema Pubblico di Identità Digitale (SPID) almeno di livello 2, Carta Nazionale dei Servizi (CNS) o Carta d’identità Elettronica (CIE);
- Seguire il percorso “Home”
- > “Prestazioni e servizi”
- > “Servizi”
- > “Domanda di Prestazioni pensionistiche: Pensione, Ricostituzione, Ratei maturati e non riscossi, Certificazione del diritto a pensione”
- > “Variazione prestazione pensionistica”;
- attivare il successivo sottomenu: “Ricostituzioni/Supplementi” > “Ricostituzione pensione” > “Reddituale”
- > “Per sospensione art. 35 comma 10bis D.L. 207/2008”.

Pensioni di invalidità a rischio revoca: conclusione
In conclusione ricordiamo quali sono le modalità adottate dall’Inps prima per ricevere le dichiarazioni reddituali e successivamente, in caso di esito negativo, per procedere con la sospensione e poi la revoca e la richiesta di restituzione delle somme percepite:
- verifica delle persone in età lavorativa attiva (fascia di età da 18 a 66 anni e 7 mesi), beneficiari di assegno mensile di assistenza, di pensione di inabilità per invalidità civile, di pensione per cecità assoluta o parziale, di pensione per sordità;
- invio del preavviso di sospensione, con una raccomandata A/R, nella quale si ribadirà la necessità di un riscontro reddituale;
- entro 60 giorni dall’invio della comunicazione, i cittadini interessati dovranno comunicare i redditi posseduti attraverso la specifica domanda telematica di “Ricostituzione reddituale per sospensione art. 35 comma 10 bis D.L. 207/2008” (o tramite patronato);
- trascorsi 60 giorni dall’invio della comunicazione, in caso di mancato riscontro, l’istituto avvierà l’iter per la sospensione della prestazione con azzeramento della prima rata utile e invierà ai cittadini interessati una comunicazione di sospensione della prestazione con una raccomandata A/R;
- allo scadere di ulteriori 120 giorni dalla data di sospensione, senza che vi sia stato riscontro, la prestazione verrà revocata e sarà calcolato il debito relativo all’anno di reddito non dichiarato (dal 2018 al 2022). La comunicazione di revoca della prestazione verrà inviata all’utente con raccomanda A/R.
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