Pensioni invalidità 2023: ecco tutte le rivalutazioni che sono previste a partire dal prossimo gennaio. (scopri le ultime notizie e poi leggi su Telegram tutte le news sulle pensioni e sulla previdenza. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp, nel gruppo Telegram e nel gruppo Facebook. Scrivi su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).
INDICE
- Pensioni invalidità 2023: 8% in più
- Pensioni invalidità 2023: tutela dei fragili
- Pensioni invalidità 2023: costi per lo Stato
- Pensioni invalidità 2023: tutte le misure
- Pensioni invalidità 2023: perequazione
- Pensioni invalidità 2023: niente ritardi
- Pensioni invalidità 2023: riforma delle pensioni
Ricevi tutte le news sempre aggiornate su bonus e lavoro.
Parliamo della rivalutazione completa e non quella solo parziale, del 2%, che è stata prevista dal governo nel decreto Aiuti Bis per tentare di arginare almeno in parte gli effetti dell’inflazione.
Scopri la pagina dedicata alla pensione di invalidità e le agevolazioni collegate.
Come sapete l’importo delle pensioni è direttamente collegato con l’inflazione che quest’anno è particolarmente alta, secondo le stime della Banca d’Italia, si dovrebbe chiudere con un 8% (un dato mai raggiunto dagli anni ’80).
Potresti anche interessato a sapere: aumento delle pensioni di invalidità da ottobre, da Inps nessuna risposta; come controllare l’aumento della pensione a ottobre; serve la domanda per ricevere l’aumento della pensione minima?
Pensioni invalidità 2023: 8% in più
Un 8% in più è un dato significativo: ha una incidenza consistente sull’importo complessivo. Ma ci andremo piano prima di definirlo un vero aumento. Si tratta infatti di un adeguamento al costo della vita (che è cresciuto proprio per l’inflazione), e che viene disposto per far conservare ai trattamenti pensionistici lo stesso potere d’acquisto.
È pacifico che prestazioni già basse, come quelle riconosciute a tanti invalidi, siano già insufficienti per affrontare una vita dignitosa. L’erosione dell’inflazione rischia di far diventare quelle somme già esigue davvero troppo minime per essere considerate dei sostegni assistenziali.
Aggiungiti al gruppo Telegram sulle pensioni e sulle notizie legate al mondo della previdenza. Entra nella community di TheWam e ricevi tutte le news su WhatsApp, Telegram e Facebook. Scopri le ultime offerte di lavoro sempre aggiornate nella tua zona.
Pensioni invalidità 2023: tutela dei fragili
Un tema che è presente nella campagna elettorale in corso. Nei programmi di quasi tutti i partiti ci sono delle indicazioni che riguardano una maggiore tutela delle persone fragili e quindi un aumento dei trattamenti economici a loro favore.
Ma tra le promesse in campagna elettorale e la realtà il distacco è notevole. I programmi dei partiti e delle coalizioni restano spesso buone intenzioni. Senza dimenticare che l’attuale situazione economica e la crisi energetica riducono al minimo anche le risorse disponibili.
Pensioni invalidità 2023: costi per lo Stato
Insomma, per lo Stato sarà già un costo notevole (ma inevitabile) la rivalutazione completa dell’8% prevista a gennaio. Non possiamo che augurarci anche un incremento base dei trattamenti per garantire davvero alle persone fragili un assegno adeguato per una vita più che dignitosa.
Ma vediamoli questi aumenti previsti da gennaio. Il punto percentuale viene calcolato sull’inflazione di novembre. Quindi possiamo solo fare una ipotesi, che però è basata sulle stime della Banca d’Italia: ovvero l’8%. Non dovremmo discostarci molto da quel dato, anzi, secondo alcuni analisti la svalutazione potrebbe anche continuare a crescere da qui a dicembre (nonostante l’aumento dei tassi di interesse disposto dalla Bce). Molto dipende, e lo abbiamo ormai capito, dall’andamento del prezzo dell’energia e del conflitto che si sta combattendo in Ucraina.
Pensioni invalidità 2023: tutte le misure
Ma veniamo al dunque, e vediamo a quanto dovrebbero ammontare i trattamenti pensionistici per gli invalidi civili:
- pensione di inabilità civile: oggi è di 291,69 euro, aumenterà di 23,32 euro;
- pensione per ciechi parziali: oggi è di 215,35 euro, aumenterà di 17,22 euro;
- pensione per ciechi assoluti: oggi è di 315,45 euro, aumenterà di 25,236
- pensione per invalidi sordomuti: oggi è di 291,69 euro, aumenterà 23,32 euro;
- indennità di accompagnamento: oggi è di 525,17 euro, aumenterà di 42,01 euro;
- indennità di frequenza: oggi è di 291,69 euro, aumenterà di 23,20 euro.
Aumenterà insieme a tutte le altre pensioni (incluse ovviamente anche quelle che non sono destinate agli invalidi civili), anche l’assegno di assistenza: oggi è di 468,11 euro, dal 2023 sarà integrato con una rivalutazione di 37,44 euro.
Si tratta, lo ripetiamo, di incrementi significativi, ma che non avranno alcuna incidenza sulla qualità della vita delle persone con invalidità: garantiranno solo lo stesso potere d’acquisto che c’era a gennaio 2022. Prima cioè che esplodesse la bolla dell’inflazione.
Pensioni invalidità 2023: perequazione
Gli stessi incrementi sono previsti anche per le pensioni previdenziali, anche per quelle più alte. Ma con il sistema della perequazione, che funziona in questo modo:
- l’aumento sarà del 100% rispetto all’inflazione per le pensioni fino a 4 volte il trattamento minimo (524,35 euro) e quindi: 2.097 euro;
- l’aumento sarà del 90% rispetto all’inflazione per le pensioni comprese tra 4 e 5 volte il trattamento minimo: fino a 2.621,75 euro;
- l’aumento sarà del 75% dell’inflazione per le pensioni che superano di 5 volte il trattamento minimo: oltre 2.621,75 euro.
Pensioni invalidità 2023: niente ritardi
Si spera che quest’anno l’Inps non faccia come lo scorso anno: ha applicato gli aumenti sulla base dell’inflazione registrata al 15 ottobre (che era dell’1,7%), calcolando quindi in netto ritardo l’incremento che era stato dell’1,9%. Lo 0,2% di differenza (compresi gli arretrati) sarà ora accreditato a novembre.
Mentre a ottobre dovrebbero scattare gli aumenti del 2%, che sono un anticipo della rivalutazione di gennaio, quella che appunto dovrebbe essere dell’8%, secondo le stime della Banca d’Italia.

Pensioni invalidità 2023: riforma delle pensioni
Ora, al di là di questi aumenti, che possono avere una rilevanza e consentono almeno di essere nelle stesse condizioni di partenza di gennaio 2022, la questione che bisogna seguire con attenzione è la riforma delle pensioni. Soprattutto per due punti: la flessibilità in uscita e la tutela delle persone fragili. Sono due punti rilevanti anche per mantenere la coesione sociale in un momento molto difficile per il Paese.
Come detto, sul punto tutte le forze politiche hanno mostrato una certa sensibilità. Ma tra la campagna elettorale e l’effettivo governo del Paese c’è una bella differenza. L’esecutivo Draghi aveva avviato la discussione sul tema e sembrava sul punto di arrivare a una sintesi. Poi lo scoppio della guerra, la crisi energetica e infine la crisi politica hanno azzerato tutto il lavoro fatto.
Bisognerà ricominciare da zero o quasi. L’auspicio è quello di avere entro la primavera una ristrutturazione complessiva del sistema previdenziale e importi più dignitosi per gli invalidi civili (e non solo).
Ecco gli articoli preferiti dagli utenti sulle pensioni: