Sono spariti gli aumenti sulle pensioni di novembre 2023: cosa significa? Ne parleremo in questo approfondimento (scopri le ultime notizie sulle pensioni e su Invalidità e Legge 104. Leggile gratis su WhatsApp, Telegram e Facebook).
Indice
Aumenti sulle pensioni di novembre 2023: perché sono spariti?
Gli aumenti sulle pensioni di novembre 2023 potrebbero esserci, ma non si vedono. In che senso?
L’INPS attraverso una manutenzione straordinaria sul suo sito ha apportato una modifica inattesa, quanto assurda, facendo sparire il dettaglio della pensione di novembre 2023 (e, probabilmente, dei mesi a venire).
Cosa succede ora? Semplicemente non si potrà verificare in anticipo l’importo della pensione di novembre, tramite questa procedura più volte utilizzata dai pensionati:
- accesso al sito INPS;
- Fascicolo previdenziale del cittadino;
- Prestazioni e servizi;
- Pensioni;
- Lista Pensioni;
- Dettaglio (con il mese e l’anno di riferimento).
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Importi pensione spariti sul sito dell’INPS: perché è grave?
Bene (anzi, male), dopo la manutenzione del sito è sparito il dettaglio pensionistico, che permetteva al pensionato di verificare l’importo della pensione con qualche giorno di anticipo rispetto alla pubblicazione del cedolino, solitamente prevista per il 21-22 del mese.
Non c’è più l’importo totale della pensione. E questo è un bel guaio: se l’importo non dovesse essere corretto, infatti, il pensionato non potrebbe saperlo in anticipo e in caso di errori, la segnalazione all’INPS arriverebbe, ovviamente, in ritardo.
Aumento sulle pensioni di novembre 2023: a cosa si riferisce?
Ma questo aumento delle pensioni verrà accreditato a novembre oppure no? In teoria i pensionati dovrebbero ricevere qualche euro in più il mese prossimo.
L’aumento riguarda il conguaglio dello 0,8% relativo alla perequazione 2023, che il governo Meloni ha deciso di anticipare per l’ultimo bimestre dell’anno solare, anziché attendere l’inizio del 2024.
Ottenuta l’approvazione del Nadef, per un extradeficit di 23,5 miliardi di euro da utilizzare nei prossimi tre anni, il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti ha destinato 3,2 miliardi di euro per l’anticipo del conguaglio della rivalutazione delle pensioni.
Come ricorderete, a novembre 2022, il ministro Giorgetti firmò il decreto per la rivalutazione delle pensioni 2023, con un aumento del 7,3%, calcolato secondo i dati Istat di novembre 2022. In teoria avrebbe dovuto attendere dicembre, quando l’indice di inflazione è ulteriormente aumentato salendo all’8,1%.
Quello 0,8% di scarto è rimasto in sospeso per 10 mesi, fino alla decisione dell’attuale esecutivo di anticiparlo nei cedolini di novembre e dicembre 2023, per fare fronte al caro prezzi.
Aumento sulle pensioni di novembre 2023: come si calcola?
L’incremento completo (0,8%), però, spetta soltanto sulle pensioni di importo pari o inferiore a 2.101,53 euro. Infatti, anche sul conguaglio perequativo si abbatterà la mannaia dei tagli, secondo la tabella introdotta a gennaio 2023 e in vigore almeno fino a dicembre 2024.
Più sono alte le pensioni, più diminuisce la percentuale di conguaglio percepito, secondo questo schema:
- Importi tra 2.101,53 e 2.626,90 euro: 85% del tasso (aumento dello 0,68%).
- Importi tra 2.626,91 e 3.152,28 euro: 53% del tasso (aumento dello 0,424%).
- Importi tra 3.152,29 e 4.203,04 euro: 47% del tasso (aumento dello 0,376%).
- Importi tra 4.203,05 e 5.253,80 euro: 37% del tasso (aumento dello 0,296%).
- Importi oltre i 5.253,81 euro: 32% del tasso (aumento dello 0,256%).
Sempre a novembre 2023 sono attesi anche gli arretrati del conguaglio non erogati da gennaio a ottobre 2023.
Per facilitarvi nel calcolo, ecco una tabella con i possibili importi in arrivo a novembre:
PENSIONE LORDA OTTOBRE 2023 | AUMENTO CONGUAGLIO | ARRETRATI CONGUAGLIO | PENSIONE LORDA NOVEMBRE 2023 |
1.000 euro | 8 euro (100%) | 80 euro | 1.088 euro |
1.500 euro | 12 euro (100%) | 120 euro | 1.632 euro |
2.000 euro | 16 euro (100%) | 160 euro | 2.176 euro |
2.500 euro | 17 euro (85%) | 170 euro | 2.687 euro |
3.000 euro | 12 euro (53%) | 120 euro | 3.132 euro |
3.500 euro | 13 euro (47%) | 130 euro | 3.643 euro |
4.000 euro | 15 euro (47%) | 150 euro | 4.165 euro |
4.500 euro | 13 euro (37%) | 130 euro | 4.643 euro |
5.000 euro | 14 euro (37%) | 140 euro | 5.154 euro |

Faq sulle pensioni
L’aumento delle pensioni spetta pure sulle prestazioni di invalidità?
Sì, anche i titolari di prestazioni di invalidità riceveranno un leggerissimo aumento delle pensioni, con questi importi:
- aumento di 2,34 euro per l’Assegno mensile di assistenza, la pensione di inabilità civile, la pensione per ciechi parziali, pensione per sordi, l’indennità di frequenza;
- aumento di 2,53 euro per la pensione per ciechi assoluti;
- aumento di 3,75 euro per l’Assegno sociale.
In che modo l’ISTAT influisce sul conguaglio del 0,8%
L’ISTAT (Istituto Nazionale di Statistica) è l’organismo responsabile della certificazione dei dati sull’inflazione in Italia. Per il 2022, mentre il decreto ministeriale aveva previsto un tasso provvisorio dell’inflazione del 7,3%, l’ISTAT ha successivamente certificato che l’inflazione reale era dell’8,1%. Ecco perché c’è una differenza o “conguaglio” del 0,8% tra la previsione e il tasso effettivo, che ora deve essere considerata nell’adeguamento delle pensioni.
Come funzionerebbe l’”Ape donna”?
L’Ape Donna può essere considerata una versione estesa dell’Ape sociale, ma specificatamente rivolta alle donne. Se introdotta con regole simili all’Ape sociale, consentirebbe un prepensionamento a 63 anni. Le donne, però, potrebbero beneficiare di un’età di uscita ridotta a 60 anni. Chi sceglie questa opzione riceverebbe un assegno fisso per 12 mensilità, fino a un massimo di 1.500 euro non rivalutabili, prima di percepire la pensione vera e propria.
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