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Pensioni rivalutate e stipendi più alti dall’autunno

Pensioni rivalutate e stipendi più alti dall'autunno: il governo chiarisce la misura dei provvedimenti inseriti del nuovo decreto Aiuti. La rivalutazione dei trattamenti pensionistici ci sarà, ma con una percentuale diversa. Ci sarà un nuovo taglio al cuneo fiscale, con un incremento degli stipendi netti in busta paga. Niente azzeramento dell'Iva sui prodotti alimentari di prima necessità.

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6' di lettura

Pensioni rivalutate e stipendi più alti dall’autunno: dopo le indiscrezioni di ieri il quadro inizia a definirsi. (scopri le ultime notizie su bonus, Rem, Rdc e assegno unico. Leggi su Telegram tutte le news su Invalidità e Legge 104. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp, nel gruppo Telegram e nel gruppo Facebook. Scrivi su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).

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Le indiscrezioni, lo ricordiamo, riguardavano la proroga del bonus 200 euro, che era stata data per scontata anche se con qualche aggiustamento. Mentre per la rivalutazione delle pensioni le notizie che circolavano ieri parlavano di un 7%, in linea con l’inflazione in corso. Dopo qualche ora il quadro complessivo è un po’ diverso, anche se non si possono escludere delle sorprese, soprattutto se i dati economici, come sembra, daranno buoni risultati. In fondo Draghi aveva parlato qualche giorno fa di puntare sui bonus.

Vediamo quali sono le novità.

Pensioni rivalutate e stipendi più alti: le misure

Le misure inserite nel nuovo decreto Aiuti che sarà votato la prossima settimana conterrà dei provvedimenti che dovranno sostenere il potere d’acquisto di chi ha subito le conseguenze peggiori dall’inflazione a livello record e dall‘impennata dei costi di luce e gas.

Il quadro inizia a definirsi, dicevamo. Anche se i provvedimenti si potranno definire “ufficiali” solo dopo che il decreto sarà emesso.

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Pensioni rivalutate e stipendi più alti: trattamenti pensionistici

Sulle pensioni, ad esempio: è stata confermata la rivalutazione anticipata. Tra settembre e ottobre invece che a gennaio. Ma probabilmente non sarà del 7%, come era stato annunciato ieri al termine dell’incontro tra il governo e i sindacati.

Sui valori, infatti, la discussione è ancora aperta. L’esecutivo ha a disposizione 14 miliardi di euro per gli interventi a sostegno di famiglie e imprese. Si stanno facendo i conti per capire fin dove è possibile spingersi (la rivalutazione del 7% ha costi ovviamente molto rilevanti per il Bilancio dello Stato).

Da quello che filtra l’incremento potrebbe attestarsi tra il 2 e il 3%, che è una cifra superiore all’aumento del gennaio 2022, ma è meno importante del 7%.

Se in autunno (si punta a settembre, ma non si esclude per i tempi tecnici di arrivare a ottobre), la rivalutazione sarà del 3%, significa che solo a gennaio sarà aggiunto l’altro 4% (se la svalutazione si mantiene stabile).

Al Ministero di Economia e Finanza stanno facendo due conti: nel caso si superassero determinate cifre l’incremento potrebbe essere limitato solo alle pensione medio basse.

Insomma, dopo che ieri sono state distribuite certezze sulla data e sull’entità del provvedimento ora si rallenta. L’unica conferma riguarda la misura: la rivalutazione ci sarà, ma si dovrà stabilire la sua entità.

Pensioni rivalutate e stipendi più alti: lavoro

Nel nuovo decreto Aiuti (questo era quello precedente), oltre alla rivalutazione delle pensioni (sono ovviamente comprese anche quelle di invalidità), è previsto un nuovo taglio del cuneo fiscale, che significa avere più soldi netti in busta paga.

Ma questo taglio contributivo (nell’ordine dell’1%) non sarà per tutti: la misura dovrebbe essere limitato ai soli redditi fino a 35mila euro. Ricordiamo che questo taglio si aggiunge a quello dello 0,8% deciso nel precedente decreto e resterà in vigore fino al 31 dicembre (poi spetterà al nuovo governo decidere).

Pensioni rivalutate e stipendi più alti: 48 miliardi di sostegno

Le notizie sui provvedimenti del governo erano state diffuse al termine dell’incontro con i sindacati. I rappresentanti delle parti sociali si erano dichiarati «molto soddisfatti». Lo stesso Landini (Cgil), aveva definito così le misure previste dall’esecutivo: «Siamo sulla strada giusta».

Con i 14,3 miliardi che saranno stanziati per i provvedimenti contenuti nel nuovo decreto Aiuti, si raggiunge la cifra complessiva di 48 miliardi di euro: è la somma che è stata spesa dal governo a sostegno dei cittadini da quando è iniziata la crisi.

Si tratta di una somma rilevante, anche perché non ha previsto nessuno spostamento del Bilancio. Ovvero: il governo non ha dovuto modificare le previsioni di spesa per l’anno in corso, che è sempre una operazione molto delicata per un Paese che ha un debito altissimo.

Pensioni rivalutate e stipendi più alti: altre risorse

Le misure non sono ufficiali (nelle dimensioni) per un altro motivo: nei prossimi giorni l’Istat dovrebbe diffondere le stime sul Prodotto Interno Lordo (Pil). Se le entrate dovessero migliorare non si esclude la possibilità di indirizzare ancora più risorse a sostegno delle famiglie e della imprese.

Pensioni rivalutate e stipendi più alti: bollette e accise

Nel nuovo decreto Aiuti è stato inserito anche un importante pacchetto di provvedimenti dedicato all’energia.

Sarà prorogato lo sconto sulle accise di diesel e benzina, che produce uno sconto di 30 centesimi al distributore. Questa misura era in scadenza il 21 agosto, sarà prorogata fino al 21 ottobre.

Sulle bollette di luce e gas, l’azzeramento degli oneri di sistema sarà prorogato fino al 31 dicembre. Non si tratta di un provvedimento di facciata: produce infatti uno sconto tra il 20 e il 30% sul costo complessivo delle bollette.

Pensioni rivalutate e stipendi più alti: imprese

Per le imprese il governo ha previsto nel nuovo Aiuti Bis l’estensione dei crediti di imposta per contrastare il caro energia.

Ci sarà uno sconto fiscale del 15% per le aziende che consumano fino a 15,6 chilowattora e del 25% per quelle che consumano molta energia, cioè usano il metano e la corrente elettrica nei loro processi produttivi.

Pensioni rivalutate e stipendi più alti: agricoltura

Sono stati previsti anche interventi per l’agricoltura, che sta affrontando una stagione caratterizzata dalla siccità, e nuovi finanziamenti per gli autotrasportatori.

Pensioni rivalutate e stipendi più alti: azzeramento Iva

Non sembra sia invece passato un provvedimento sul quale si era discusso molto negli ultimi giorni, l’azzeramento dell’Iva sui prodotti alimentari di prima necessità. La misura è stata ritenuta inutilmente costosa: non avrebbe avuto un effetto così importante sui cittadini.

Non viene esclusa – su proposta dei sindacati – una nuova tassazione sugli extraprofitti delle aziende che operano nel settore energetico. Potrebbero arrivare da lì nuovi fondi a sostegno delle famiglie.

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