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Pensioni settembre 2023 già visibili: aumenti e 14esima?

Pensioni settembre 2023 e aumenti: importi già visibili sul sito dell'INPS, ecco come fare e quali sono gli aumenti previsti nei cedolini del mese prossimo.

Carmine Roca è un giornalista esperto in pensioni e fisco.
Conoscilo meglio

7' di lettura

Pensioni settembre 2023 e aumenti: già visibili gli importi, ci saranno aumenti e quattordicesima? Ne parliamo in questo articolo (scopri le ultime notizie sulle pensioni e su Invalidità e Legge 104. Leggile gratis su WhatsApp, Telegram e Facebook).

Pensioni settembre 2023: come visualizzare gli importi?

L’INPS ha iniziato ad aggiornare gli importi delle pensioni di settembre 2023, in attesa che vengano pubblicati i cedolini (date previste 21 o 22 agosto).

Per visualizzare l’importo della vostra pensione, dovrete accedere al sito dell’INPS e procedere così:

  • nella barra di ricerca posta in alto, scrivete “Fascicolo previdenziale del cittadino”;
  • cliccate su “Approfondisci” e poi su “Utilizza lo strumento”;
  • ora autenticatevi con una delle credenziali in vostro possesso (SPID, CIE o CNS);
  • nella lista sulla sinistra cliccate sulla voce “Prestazioni”, poi su “Pensioni” e quindi su “Dettaglio 9/2023”;
  • in basso, a destra, potrete visualizzare l’importo totale (pensione pagata) del vostro assegno pensionistico.
In foto lo screen del Fascicolo previdenziale del cittadino sul sito dell’INPS.

Pensioni settembre 2023 e aumenti: quali sono?

Ma cosa ci sarà nelle pensioni di settembre 2023? L’importo del vostro assegno potrebbe risultare più elevato per via del conguaglio IRPEF e per gli arretrati della quattordicesima, non corrisposta a luglio e ad agosto.

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Conguaglio IRPEF

Il periodo di pagamento del rimborso (o conguaglio) IRPEF è strettamente collegato alla data di trasmissione della dichiarazione dei redditi.

Solitamente il rimborso IRPEF arriva due mesi dopo l’invio del 730 (articolo 16-bis del decreto fiscale numero 124 del 2019).

Chi ha provveduto a presentarla entro il 31 maggio, ha già ricevuto il conguaglio a luglio, mentre chi ha effettuato la dichiarazione dei redditi entro la metà di giugno, ha ricevuto il conguaglio IRPEF il mese scorso.

A settembre dovrebbero ricevere il rimborso chi ha trasmesso la dichiarazione dei redditi a fine giugno o entro metà luglio. Sarà così fino a novembre, per chi provvederà entro la scadenza del 2 ottobre 2023.

Quattordicesima

C’è, però, ancora chi non ha ricevuto la sua quattordicesima, generalmente erogata a luglio (o ad agosto) a quei pensionati che, compiuti 64 anni di età entro fine giugno dichiarano un reddito inferiore a 14.657,24 euro annui.

L’importo della quattordicesima mensilità varia a seconda degli anni di contributi versati e dal reddito personale.

Con un reddito fino a 10.992,93 euro spettano:

  • 436,80 euro (ai pensionati ex dipendenti con 15 anni di contributi; ai pensionati ex lavoratori autonomi con 18 anni di contributi). Con redditi superiori a 10.992,93 euro e fino a 11.429,73 euro annui spetta una quattordicesima ridotta;
  • 546 euro (ai pensionati ex dipendenti con un’anzianità contributiva compresa tra 15 e 25 anni; ai pensionati ex lavoratori autonomi con un’anzianità contributiva compresa tra 18 e 28 anni). Con redditi superiori a 10.992,93 euro e 11.538,93 euro annui spetta una quattordicesima ridotta;
  • 655,20 euro (ai pensionati ex dipendenti con più di 25 anni di contributi; ai pensionati ex lavoratori autonomi con più di 28 anni di contributi). Con redditi superiori a 10.992,93 euro e fino a 11.648,13 euro annui spetta una quattordicesima ridotta.

Con un reddito annuo lordo fino a 14.657,24, spetta una quattordicesima di:

  • 336 euro (ai pensionati ex dipendenti con 15 anni di contributi; ai pensionati ex lavoratori autonomi con 18 anni di contributi). Con un reddito superiore a 14.657,24 euro e 14.993,24 euro spetta una quattordicesima ridotta.
  • 420 euro (ai pensionati ex dipendenti con un’anzianità contributiva compresa tra 15 e 25 anni; ai pensionati ex lavoratori autonomi con un’anzianità contributiva compresa tra 18 e 28 anni). Con un reddito superiore a 14.657,24 euro e fino a 15.077,24 euro spetta una quattordicesima ridotta;
  • 504 euro (ai pensionati ex dipendenti con più di 25 anni di contributi; ai pensionati ex lavoratori autonomi con più di 28 anni di contributi). Con un reddito superiore a 14.657,24 euro e fino a 15.161,24 euro spetta una quattordicesima ridotta.

Pensioni settembre 2023 e aumenti sulle pensioni minime

Ma a settembre continueranno a essere erogati gli aumenti perequativi straordinari sulle pensioni minime, dell’1,5% per chi non ha ancora compiuto 75 anni di età e del 6,4% per chi ha 75 o più anni di età.

Parliamo di aumenti di:

  • circa 8 euro al mese per gli under 75;
  • oltre 36 euro al mese per gli over 75,

che fanno lievitare gli importi delle pensioni minime fino a un massimo di:

  • 572 euro (under 75);
  • 600 euro (over 75).

Inoltre, chi riceverà solo a settembre la prima trance di aumenti perequativi straordinari avrà diritto agli arretrati non corrisposti da gennaio ad agosto 2023, pari a:

  • circa 64 euro per chi ha meno di 75 anni di età;
  • circa 290 euro per chi ha 75 o più anni di età.

Pensioni settembre 2023: ci sarà l’anticipo perequativo?

Abbiamo visto come gli aumenti previsti sulle pensioni di settembre 2023 riguardano conguagli IRPEF, arretrati di quattordicesima non corrisposti nei mesi scorsi e l’aumento perequativo straordinario sulle pensioni minime ufficializzato con l’ultima legge di bilancio.

Per caso sono previsti aumenti perequativi anticipati, come avvenuto lo scorso anno per l’ultimo trimestre (settembre-dicembre 2022)? Assolutamente no.

La decisione del governo Draghi, di anticipare il 2% della perequazione 2023, non è stata confermata dal governo Meloni. Per gli aumenti su tutte le pensioni dovremo attendere gennaio 2024.

Pensioni settembre 2023: quando pagano?

Le pensioni di settembre 2023 verranno erogate a partire da venerdì 1° settembre.

Vale per gli accrediti bancari e postali (libretti, conti correnti, conti Banco Posta, Poste Pay Evolution) e per la prima trance di pagamenti in contanti.

Ricordiamo che, chi preferisce il ritiro in contanti presso gli uffici postali, dovrà rispettare il calendario ordinato in base alle lettere iniziali dei cognomi dei pensionati (vi consigliamo di informarvi presso gli uffici postali del vostro Comune di residenza, poiché il calendario potrebbe variare soprattutto nei Comuni meno popolosi).

Ecco una bozza di calendario:

  • venerdì 1° settembre – Cognomi A-B;
  • sabato 2 settembre (solo mattina) – Cognomi C-D;
  • lunedì 4 settembre – Cognomi E-K;
  • martedì 5 settembre – Cognomi L-O;
  • mercoledì 6 settembre – Cognomi P-R;
  • giovedì 7 settembre – Cognomi S-Z.
Pensioni settembre 2023 e aumenti: in foto alcune banconote di euro.

Faq su pensioni settembre 2023 e aumenti

Quali redditi si considerano per il calcolo del reddito?

Per il calcolo del reddito si considerano tutti i redditi assoggettabili o esenti da IRPEF dichiarati dal pensionato (non viene preso in considerazione il reddito del coniuge). Sono esclusi il reddito della casa di abitazione, i TFR, la pensione di guerra, i trattamenti di famiglia, gli arretrati di qualsiasi genere, le indennità di accompagnamento e prestazioni simili.

L’importo della quattordicesima è soggetto a tassazione?

L’importo non è soggetto a tassazione e non influenza neppure il reddito imponibile.

A chi spetta la quattordicesima sulle pensioni nel 2023?

La quattordicesima 2023 spetta a:

  • Pensione di vecchiaia; 
  • Pensione di anzianità; 
  • Pensione anticipata; 

La quattordicesima spetta alle persone invalide su:

  • Pensione di invalidità o di inabilità 
  • Pensione ai superstiti.

Quale percentuale di rivalutazione per le pensioni 2023?

La rivalutazione delle pensioni nel 2023 ha applicato un aumento del 7,3%.

Perché ci sono rimborsi IRPEF sulle pensioni?

Oltre agli aumenti straordinari sulle pensioni minime, a settembre ci saranno i rimborsi IRPEF. Questi non sono veri aumenti, ma restituzioni dei crediti d’imposta dichiarati per chi ha versato IRPEF in eccesso.

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