Per quanti anni questi reati fanno perdere l’Rdc? Con la Legge di bilancio 2022, sono state apportate alcune modifiche sui limiti e sulle sanzioni che portano alla perdita del Reddito di cittadinanza. Per monitorare al meglio chi abusa del sussidio, è stato anche attivato un nuovo sistema di controlli sui beneficiari. In questo articolo facciamo un riepilogo dei controlli e dei reati che potrebbero far perdere il Rdc per molto tempo (scopri le ultime notizie e poi leggi su Telegram tutte le news sul Reddito di Cittadinanza. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp, nel gruppo Telegram e nel gruppo Facebook. Scrivi su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).
Ad agosto 2022 il pagamento del reddito di cittadinanza dovrebbe essere anticipato, mentre non ci sono ancora novità sui prossimi pagamenti del bonus 200 euro su Rdc.
Leggi quali sono le somme previste con l’Rdc, i limiti di prelievo in contanti e le spese vietate con i contributi economici, i motivi che causano la sospensione del reddito di cittadinanza e i reati che fanno perdere l’Rdc.
Indice
- Per quanti anni questi reati fanno perdere l’Rdc: aumentano controlli e sanzioni
- Per quanti anni questi reati fanno perdere l’Rdc: ecco come funziona
- Per quanti anni questi reati fanno perdere l’Rdc: revoca per precedenti penali
- Per quanti anni questi reati fanno perdere l’Rdc e quali sono?
- Ricevi tutte le news sempre aggiornate su bonus e lavoro.
Per quanti anni questi reati fanno perdere l’Rdc: aumentano controlli e sanzioni
Prima di approfondire i reati legati al Reddito di cittadinanza e di capire per quanti anni questi reati fanno perdere l’Rdc, facciamo un veloce riepilogo del nuovo sistema di controllo approvato dall’INPS all’inizio del 2022.
Data la presenza di cittadini “furbi” che hanno beneficiato del Reddito di cittadinanza senza averne effettivo diritto, l’INPS ha deciso di estendere le verifiche sulla prestazione, adottando una nuova procedura per controllare i dati dei destinatari del sussidio.
Questo è stato possibile grazie a una collaborazione con il Ministero della Giustizia, il quale, a partire dal 1° giugno 2022, ha attivato un protocollo specifico per il controllo incrociato dei dati relativi ai titolari di Rdc.
L’idea alla base di questo nuovo sistema è di verificare soprattutto l’esistenza di condanne per reati penali nel periodo precedente al Rdc, che causerebbero la decadenza del beneficio o il mancato accoglimento di una nuova domanda.
Tra i reati, si ricorda per esempio la mancata comunicazione delle variazioni di reddito.
Ma come funziona questo sistema e per quanti anni questi reati fanno perdere l’Rdc? Continua a leggere per scoprirlo.
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Per quanti anni questi reati fanno perdere l’Rdc: ecco come funziona
Probabilmente ti starai chiedendo com’è possibile svolgere così tanti controlli sulle famiglie percettrici del Reddito di cittadinanza. In effetti, considerato che la quantità di beneficiari è piuttosto elevata, non si può dire che il sistema di controllo sia semplice né tantomeno veloce. Ma allo stesso tempo non è impossibile. E ora vediamo perché.
In particolare, l’Istituto di previdenza sociale invia al Ministero di Giustizia l’elenco aggiornato dei percettori di Reddito di cittadinanza. Il Ministero, a sua volta, controlla la situazione di tutti i soggetti presenti nell’elenco e verifica che all’interno del Casellario Centrale non ci siano condanne per i reati di cui al comma 3, articolo 7 del decreto legge 4/2019 (la legge che ha istituito il RdC) passate in giudicato da meno di dieci anni.
Cosa vuol dire questo? In breve, ciò significa che il diritto al Reddito di cittadinanza si perde per 10 anni da quando la sentenza relativa a una determinata condanna è passata in giudicato. Nello specifico, una sentenza passa in giudicato quando non può essere più ripresa “in mano” (il termine tecnico è “impugnata”) e quindi, il suo esito è definitivo e non modificabile.
Dunque, se ti stavi chiedendo per quanti anni questi reati fanno perdere l’Rdc, la risposta è per 10 anni (da quando una sentenza passa in giudicato).
Chiaramente, tutti gli scambi di informazione tra l’INPS e il Ministero della Giustizia vengono effettuati nel rispetto della privacy dei beneficiari, tramite uno specifico circuito virtuale.
In ogni caso, l’obiettivo finale dell’INPS sarebbe di realizzare dei controlli preventivi, preferibili rispetto ai controlli a posteriori, che hanno come conseguenza la revoca del sussidio anti-povertà.
Certo, quando i precedenti penali emergono dopo aver già concesso l’erogazione del Reddito di cittadinanza, è inevitabile revocare il beneficio.
Nel prossimo paragrafo vedremo nel dettaglio come funziona questa procedura.
Ma prima di andare avanti, dai un’occhiata all’ultimo video di Redazione TheWam sui pagamenti INPS di agosto.
Per quanti anni questi reati fanno perdere l’Rdc: revoca per precedenti penali
Come abbiamo detto, i reati penali non sono compatibili con il Reddito di cittadinanza erogato dall’INPS, a meno che non siano passati 10 anni da quando la sentenza è passata in giudicato.
Di conseguenza, dopo aver effettuato le dovute verifiche, esiste la possibilità di revocare il beneficio o di rifiutarne la richiesta se mancano i requisiti previsti dalla legge (anche dal punto di vista delle condanne penali). Ma in che modo avviene la revoca?
Se emergono delle condanne per uno dei reati indicati dalla normativa, scatta la revoca con efficacia retroattiva. Ciò vuol dire che i soggetti interessati hanno l’obbligo di restituire le somme percepite indebitamente.
Per scoprire quali sono i reati che fanno perdere il Reddito di cittadinanza, continua la tua lettura.

Per quanti anni questi reati fanno perdere l’Rdc e quali sono?
Come ricorderai, all’inizio di questo articolo abbiamo parlato di modifiche apportate al Rdc in materia di controlli e di sanzioni. Ebbene, queste modifiche hanno coinvolto anche la quantità di reati incompatibili con il sussidio anti-povertà.
In particolare, i reati che fanno perdere l’Rdc sono:
- dichiarazioni o documenti falsi o omissione di informazioni importanti;
- mancata comunicazione di variazioni di reddito o del patrimonio o di altre informazioni rilevanti ai fini della revoca;
- rifiuto della seconda offerta di lavoro “congrua”;
- prostituzione minorile;
- tratta di persone;
- furto in abitazione o furto con strappo;
- rapina;
- estorsione e usura;
- ricettazione e riciclaggio;
- impiego di denaro o beni di provenienza illecita;
- associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti o psicotrope;
- reclutamento di persone da destinare allo sfruttamento sessuale o ingresso di minori da impiegare in attività illecite per favorirne lo sfruttamento e promozione, direzione, finanziamento, organizzazione o effettuazione del trasporto di stranieri nel territorio dello Stato.
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