Perché non danno il reddito di cittadinanza? Inps risponde

In questa guida vediamo perché non danno il reddito di cittadinanza ad alcuni cittadini che lo hanno richiesto.

6' di lettura

Con questa pratica guida andremo a vedere perché non danno il reddito di cittadinanza ad alcuni cittadini che inoltrano le domande, per ottenere il sussidio economico anti-povertà (scopri le ultime notizie e poi leggi su Telegram tutte le news sul Reddito di Cittadinanza. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp, nel gruppo Telegram e nel gruppo Facebook. Scrivi su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).

INDICE:

Perché non danno il reddito di cittadinanza? Cittadinanza, reddito e auto

Le richieste per ottenere la prestazione economica arrivano costantemente all’Istituto nazionale per la previdenza sociale che di solito inoltra due messaggi al richiedente che ha appena presentato la domanda:

  • il primo per l’avvenuta comunicazione della richiesta;
  • il secondo per l’esito della domanda e l’eventuale ritiro della RDC card.

Ma perché non danno il reddito di cittadinanza ad alcune categorie di cittadini?

Di solito le domande che non vengono accettate dall’Istituto incaricato dei pagamenti sono perlopiù legate al mancato requisito della residenza.

Per il reddito di cittadinanza il requisito della residenza è molto stringente, in particolare la prestazione economica viene versata unicamente a coloro che risiedono da almeno 10 anni in Italia e che negli ultimi due anni abbiano vissuto nel territorio nazionale invia continuativa.

In altri casi, il motivo per cui non danno il reddito di cittadinanza ad alcune categorie di cittadini potrebbe essere rappresentato dai requisiti stringenti per il possesso di veicoli, come auto o moto, e le loro immatricolazioni.

Ad esempio, non potranno percepire il sostegno economico quelle famiglie in cui, anche solo un membro è intestatario di un’auto immatricolata nelle ultime sei mensilità precedenti alla presentazione della domanda, oppure quei soggetti che possiedono auto con cilindrate superiori a 1.600 cc, oppure moto con cilindrate superiori a 250 cc.

È scontato che il RdC, essendo una prestazione anti-povertà, non viene corrisposta a chi possiede navi, yacht e imbarcazioni da diporto.

Un altro motivo del perché non danno il reddito di cittadinanza è che la soglia dell’Indicatore della situazione economica equivalente ISEE supera i 9.360 euro.

In questo caso, se siete sicuri di avere tutti i requisiti in regola e di avere avuto un’ingente perdita del reddito nell’ultimo periodo, vi consigliamo di proporre un ISEE corrente, di cui abbiamo parlato in questo articolo.

In altri casi ancora il reddito familiare supera i 6.000 euro annui (anche se il valore va ponderato sulla base del numero dei componenti).

Considerando che questo reddito non è incluso in modo esplicito nell’attestazione ISEE, ma deve essere elaborato in un secondo momento dall’Inps, la domanda potrebbe essere rigettata in un secondo momento.

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Il modello Com-Ridotto e il nuovo emendamento: perché non danno il Reddito di Cittadinanza

Perché non danno il reddito di cittadinanza? Un altro motivo può essere attribuito al fatto che, molti richiedenti si sono presentati agli sportelli dei centri di assistenza fiscale su invito di Poste Italiane dopo che hanno inviato la richiesta avendo compilato il quadro E sulle attività professionali non rilevate dall’Isee per l’anno.

In questo caso occorre presentare ai centri di assistenza fiscale il modello Com-Ridotto.

Senza questo modello la domanda per ottenere il reddito di cittadinanza rimane sospesa per un mese, al termine del quale, se non viene fornita la documentazione corretta, la richiesta ricade.

In questa situazione è il centro di assistenza fiscale che si accorge che il richiedente non possiede i requisiti idonei per inviare all’istituto nazionale per la previdenza sociale il suddetto modello com-ridotto.

In altri casi ancora direttamente negli uffici di Poste Italiane il richiedente ha scelto di non valorizzare correttamente la sezione E della richiesta del reddito di cittadinanza, accorgendosi in un secondo momento di essersi sbagliato.

In questo caso il perché non danno il reddito di cittadinanza è semplice: il soggetto richiedente non potrà inviare più il modello Com-Ridotto, considerato che andrebbe valorizzato il protocollo assegnato alla specifica domanda di reddito.

Infine, possiamo dire che un’ultima motivazione che spinge l’istituto nazionale per la previdenza sociale a non dare il reddito di cittadinanza sta nel decreto n. 4/2019 modificato in Parlamento.

Ad esempio, riguardo l’estensione del limite dei 30.000 euro per il patrimonio immobiliare detenuto all’estero oppure all’attestazione della situazione economica e patrimoniale dei cittadini extracomunitari riguardante il loro paese di origine. Queste sono alcune delle iniziative che avrebbero dovuto evitare eventuali evasioni della misura.

Altre motivazioni ancora riguardano l’aumento dei controlli incrociati tra l’INPS e il Ministero della Giustizia per quanto riguarda le condanne pendenti sui possibili percettori. Un percettore che ha condanne negli ultimi 10 anni non potrà ricevere il reddito di cittadinanza.

Perché non danno il reddito di cittadinanza? Ecco tutti i motivi.

Riepilogando: 8 motivi perché non danno il reddito di cittadinanza

Le 8 principali motivazioni che spingono l’istituto nazionale per la previdenza sociale a non dare il reddito di cittadinanza sono le seguenti:

  • manca il requisito della residenza e della cittadinanza sul territorio italiano;
  • non vengono rispettati alla perfezione i requisiti economici per ottenere la misura;
  • il richiedente non rispetta i requisiti concernenti i beni durevoli, dunque il patrimonio immobiliare;
  • nella fase di presentazione della domanda il richiedente si dimentica di dichiarare qualcosa o di allegare dei documenti;
  • Vengono presentate più domande da parte dello stesso nucleo familiare;
  • non viene comunicata una variazione del nucleo familiare;
  • il richiedente è sottoposto a misure cautelari;
  • la domanda viene rigettata perché il soggetto richiede la prestazione prima del termine imposto dalla legge di 6 o 18 mesi per revoca o sanzione, che può essere adottato ad esempio per false dichiarazioni in domanda o per omessa comunicazione di avvio di attività lavorativa.

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