Quando si ha la perdita del diritto alla casa popolare? Una volta che perdo la casa popolare non posso più riaverla indietro? (scopri le ultime notizie su bonus, Rdc e assegno unico, su Invalidità e Legge 104, sui mutui, sul fisco, sulle offerte di lavoro e i concorsi attivi. Leggile gratis su WhatsApp, Telegram e Facebook).
Indice
Perdita del diritto alla casa popolare
I motivi della perdita
La perdita del diritto alla casa popolare può avvenire per i seguenti motivi:
- abbandono dell’alloggio per un periodo superiore a tre mesi, senza alcuna autorizzazione da parte dell’ente gestore;
- cessione a terzi, in tutto o in parte, dell’alloggio assegnato e delle sue pertinenze;
- cambio della destinazione d’uso dell’alloggio o delle relative pertinenze;
- uso dell’alloggio, delle sue pertinenze o dei beni comuni per attività illecite che risultino da provvedimenti giudiziari, della pubblica sicurezza o della polizia locale;
- violazione delle disposizioni concernenti l’ospitalità, l’ampliamento, la coabitazione, la fusione e la mobilità;
- causazione di gravi danni all’alloggio, alle sue pertinenze o alle parti comuni dell’edificio;
- mancata presentazione dell’assegnatario per la sottoscrizione del contratto di affitto;
- mancata stabile occupazione dell’alloggio da parte dell’assegnatario, che non ha trasferito la residenza entro 30 giorni dalla sottoscrizione del contratto di locazione;
- violazione delle disposizioni del regolamento dell’ente gestore concernenti l’uso dell’alloggio;
- comportamenti lesivi del clima di convivenza civile;
- mancata produzione, a seguito di diffida dell’ente gestore, della documentazione richiesta in sede di aggiornamento dell’anagrafe dell’utenza o produzione in forma incompleta;
- perdita di uno dei requisiti di permanenza nell’alloggio (vedi ad esempio il superamento del limite massimo di reddito previsto per la permanenza nell’alloggio o il conseguimento della titolarità del diritto di proprietà o di altro diritto reale di godimento su un alloggio ubicato nella stessa provincia di residenza o a una distanza inferiore a 70 Km).
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Conseguenze della perdita del diritto
Lo sfratto per morosità
Lo sfratto dalle case popolari è una procedura che può verificarsi non solo per morosità, ovvero se non paghi il canone concordato, ma anche nel caso in cui non rispetti le norme condominiali o del codice civile, oppure quando i requisiti sono falsi o non corrispondono più a quelli richiesti per avere diritto alla casa.
In questi casi il contratto tra l’assegnatario (tu) e l’ente gestore delle case popolari si risolve di diritto e quest’ultimo può agire direttamente per il rilascio dell’immobile.
Nel caso dello sfratto per morosità, invece, l’ente proprietario dell’immobile deve presentare ricorso al presidente del tribunale. Al ricorso deve essere allegata una dichiarazione del presidente dell’ente creditore, attestante la morosità dell’inquilino.
Scopri in quali casi può avvenire lo sfratto categorie protette e cosa dice la normativa in merito a tale situazione.
I tempi del ricorso per lo sfratto
Il giudice successivamente provvederà a notificare un’ingiunzione di pagamento all’inquilino, che entro 40 giorni dalla notifica dovrà provvedere al saldo. Se non adempirà al pagamento, lo sfratto diventerà esecutivo.
Anche all’inquilino devono essere inviate le copie del ricorso fatto al giudice e dell’ingiunzione emessa dallo stesso. In questo caso la legge non prevede l’atto di precetto per procedere, a patto che i provvedimenti vengano eseguiti entro 30 giorni dalla notifica del decreto.
Entro 40 giorni dalla notifica, l’inquilino può però fare opposizione davanti al giudice che ha notificato decreto e ingiunzione. La sua opposizione però non comporta la sospensione dell’esecuzione, eccetto casi che il giudice riconosce come gravi. A seconda delle situazioni, può infatti decidere di emettere un nuovo decreto per impedire che quello precedente diventi esecutivo.
È importante sottolineare comunque che alcune modalità di sfratto, oppure di decadenza dell’assegnazione della casa popolare, possono differire in base a specifiche normative regionali.
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FAQ (domande e risposte)
Come vengono assegnate le case popolari?
Le case popolari vengono assegnate attraverso un processo di valutazione che tiene conto di diversi fattori. Innanzitutto, le richieste vengono valutate in base alla situazione economica e sociale dei richiedenti. Vengono prese in considerazione anche le dimensioni della famiglia e la presenza di eventuali persone disabili o anziane. Inoltre, viene data priorità a coloro che si trovano in situazioni di particolare disagio economico, come persone senza fissa dimora o vittime di calamità naturali. Il sistema di assegnazione delle case popolari è gestito dalle autorità competenti, che seguono procedure e criteri stabiliti per garantire una distribuzione equa e trasparente.
Quali sono i requisiti per l’assegnazione delle case popolari?
Per poter richiedere l’assegnazione di una casa popolare, è necessario soddisfare determinati requisiti. Innanzitutto, occorre essere cittadini italiani o cittadini stranieri con regolare permesso di soggiorno. Inoltre, è richiesto un limite massimo di reddito familiare, che varia a seconda della zona geografica e del numero di componenti del nucleo familiare, che solitamente è di 20.000 euro.
Quali documenti devo presentare con la richiesta per la casa popolare?
Per presentare la richiesta di una casa popolare, è necessario compilare un modulo specifico e allegare alcuni documenti. Di solito è necessario presentare:
- Documento di identità valido dei membri del nucleo familiare.
- Codice fiscale di tutti i componenti del nucleo familiare.
- Certificato di residenza o autocertificazione di residenza.
- Dichiarazione sostitutiva di certificazione del reddito (ISEE) dell’intero nucleo familiare.
- Eventuali documenti aggiuntivi richiesti dalle autorità locali, come ad esempio la dichiarazione di separazione o divorzio.
Tuttavia, è importante verificare con le autorità locali quali documenti specifici siano richiesti nel proprio caso, poiché potrebbero esserci delle variazioni a livello regionale o comunale.
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