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Perdono fiscale per la cartelle esattoriali

Perdono fiscale per le cartelle esattoriali che riguardano omessa o infedele dichiarazione dei redditi.

di The Wam

Dicembre 2022

Cartelle esattoriali, il governo pensa a un perdono fiscale: ovvero chi salda i conti vedrà estinti anche i reati formali, come l’omessa dichiarazione dei redditi e la dichiarazione infedele. (scopri le ultime notizie sul fisco e sulle tasse e poi leggi su Telegram tutte le news sui pagamenti dell’Inps. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp e nel gruppo Facebook. Seguici anche su su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).

INDICE

Che significa perdono fiscale?
Cosa si rischia con l’omessa dichiarazione dei redditi?
Cosa si rischia con la dichiarazione infedele
Cartelle esattoriali e il colpo di spugna
Perdono fiscale: per ora è solo una proposta
Perdono fiscale e cartelle esattoriali: l’idea di Sisto
Perdono fiscale, non è la prima volta
Come funziona il perdono fiscale
Perdono fiscale, i reati che non rientrano
Il perdono fiscale piace ai commercialisti

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La proposta di perdono fiscale è stata avanzata dal vice ministro della Giustizia, Paolo Sisto (Forza Italia) e ha buone chance di essere approvata. Ma dall’opposizione sono arrivate critiche durissime alla proposta. Come quella del Movimento 5Stelle, che ha definito il provvedimento «un colpo di spugna sui reati tributari».

Su questo argomento c’è un post interessante che spiega come sapere se le cartelle esattoriali sono state cancellate; in un altro articolo raccontiamo come sia possibile difendersi dalle cartelle esattoriali ingiuste; e infine abbiamo verificato come funziona la sospensione delle cartelle esattoriali.

Che significa perdono fiscale?

Il perdono fiscale è cosa diversa rispetto al condono. Si tratta infatti di una moratoria sui reati legati al mancato pagamento delle imposte (come appunto omessa dichiarazione dei redditi o dichiarazione infedele).

Scopri la pagina dedicata al fisco e alle tasse.

In pratica con il perdono fiscale vengono estinti i reati formali.

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Cosa si rischia con l’omessa dichiarazione dei redditi?

Per capirci meglio, vediamo cosa rischia il contribuente che ha omesso la dichiarazione dei redditi (per un qualsiasi motivo ha deciso di non presentarla):

se non si superano determinate soglie l’omissione viene punita con la sola sanzione amministrativa: una multa che oscilla tra il 120 e il 140% delle imposte dovute. Diventa reato penale l’omissione che supera i 50mila euro, in quel caso è prevista una pena che va da un minimo di un anno e sei mesi a un massimo di 4 anni.

Cosa si rischia con la dichiarazione infedele

Quando la dichiarazione è infedele (si dichiarano redditi inferiori per evadere le tasse) non supera le soglie di punibilità è prevista una sanzione pecuniaria, che varia tra il 90 e il 180% in più della maggior imposta dovuta (con un minimo di 200 euro). 

Se la dichiarazione risulta falsa o comprende delle operazioni inesistenti, la sanzione viene aumentata della metà. Se invece vengono nascosti dei redditi la sanzione sale di un terzo.

La dichiarazione infedele diventa reato penale in questi casi:

Quando scatta il reato penale, si rischia una condanna che oscilla tra i due anni e i 4 anni e sei mesi.

Cartelle esattoriali e il colpo di spugna

Con questo quadro è chiaro che la proposta del ministro possa essere vista come un perdono fiscale. Fino a qualche giorno fa la sanatoria ha riguardato le cartelle esattoriali fino a 1000 euro (e non oltre il 2015), e una rateizzazione dei debiti con l’erario per tutte le altre pendenze.  Non si è mai presa in esame anche una cancellazione dei reati connessi alla dichiarazione dei redditi.

Perdono fiscale: è solo una proposta

Sotto il fuoco di fila delle critiche il governo ha ribadito che quella di Sisto è per ora solo una proposta. Ma è anche vero che a formularla è stato un vice ministro ed esponente di primo piano di uno dei partiti di governo.

Sul punto comunque i ministeri dell’Economia e della Giustizia stanno ora effettuando delle valutazioni

Ma entriamo nel dettaglio e verifichiamo come si articola la proposta del vice ministro Sisto.

Perdono fiscale e cartelle esattoriali: la proposta di Sisto

L’esponente di Forza Italia ha dichiarato che «anche se i tempi sono stretti, i ministeri stanno lavorando di concerto in queste ore per valutare se accompagnare alla pace fiscale queste disposizioni». Ovvero:

chiusura estintiva per condotta riparatoria dei reati formali legati alla pace fiscale e alla manovra.

Insomma: perdono per chi paga il dovuto. Un altro tassello di quella che il governo di centrodestra ha definito pace fiscale.

Perdono fiscale, non è la prima volta

Il senatore Sisto ha immaginato un meccanismo simile a quello che era stato previsto 22 anni fa con il decreto legge numero 74 del marzo 2000.

Si tratta di una misura temporanea, immaginata proprio per le particolari situazioni in cui si è trovato il Paese negli ultimi due anni.

Sono tre i reati che potrebbero essere perdonati:

Come funziona il perdono fiscale

Ma come dovrebbe funzionare il perdono fiscale? Vediamo:

L’obiettivo del governo è chiaro: in questo modo si potrebbero incassare soldi che sono già stati definiti persi.

Perdono fiscale, i reati che non rientrano

Nel perdono fiscale non dovrebbero invece rientrare questi reati:

Nell’immagine un uomo in trepida attesa del perdono fiscale

Il perdono fiscale piace ai commercialisti

I partiti di opposizione hanno fatto le barricate di fronte alla proposta di Sisto (come detto, viene ritenuto un colpo di spugna a favore dei furbetti). 

I commercialisti invece ritengono che l’idea sia molto positiva. Così hanno scritto in un comunicato: «Il Consiglio nazionale dei commercialisti accoglie con particolare favore e apprezzamento le dichiarazioni del viceministro della Giustizia, Francesco Paolo Sisto, circa la possibilità che, attraverso l’integrale adempimento dell’obbligazione fiscale e mediante il pagamento di una sanzione aggiuntiva, si possa giungere all’estinzione dei connessi procedimenti penali per reati meramente formali e scevri da condotte fraudolente». 

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