La sospensione dei pignoramenti opportunamente varata a seguito dell’emergenza coronavirus sta per terminare: a ottobre si ritorna alle “vecchie” regole. Quali sono i beni a rischio esproprio. Una panoramica della situazione (Le guide per pagare meno tasse).
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Indice:- Pignoramenti sospesi fino al 15 ottobre
- Cosa può essere pignorato?
- Cosa non può essere pignorato?
- Bonus e guide utili
- Gruppo whatsapp offerte di lavoro e bonus
Pignoramenti sospesi fino al 15 ottobre
Il 15 ottobre 2020 termina lo stato di emergenza imposto a seguito dell’emergenza coronavirus: la stessa scadenza è fissata anche per il blocco dei pignoramenti.
In pratica, da 15 ottobre in poi ripartono i pignoramenti avviati e poi congelati a causa della crisi sanitaria. Inoltre, partiranno anche le nuove procedure in caso di mancati pagamenti. L’Agenzia delle Entrate prevede di agire su ben 9 milioni di conti per recuperare pagamenti rimasti in sospeso durante l’emergenza.
Cosa può essere pignorato?
Dunque, dal 15 ottobre 2020, i pignoramenti tornano alle modalità ordinarie. Ciò significa che potranno essere pignorati i redditi da lavoro dipendente fino al 20% del loro importo massimo mentre gli altri tipi di reddito (compresi quelli da lavoro autonomo possono essere pignorati anche integralmente).
Anche le pensioni possono essere oggetto di pignoramento ma lasciando una quota residua di 689,74 euro. Tutti i beni “non indispensabili” possono essere oggetto di pignoramento. (Qui tutte le news sulle pensioni)
Cosa non può essere pignorato?
Esistono anche molte limitazioni ai pignoramenti. Per esempio, quando riguardano il conto corrente non possono “incidere” su più del 50% della giacenza depositata se lo stesso è cointestato.
Un approfondito elenco di beni che non possono in nessun caso essere sottoposti a pignoramento si trova all’articolo 514 del Codice di procedura civile. Tra i beni “impignorabili” animali domestici e anelli nuziali ma anche strumenti necessari per svolgere la propria attività professionale (il computer è tra questi).
Anche la prima casa (immobile classificato come non “di lusso”) non può essere pignorata ma solo se il creditore è l’Agenzia delle Entrate, invece, se il creditore è un soggetto privato, come le banche, anche la prima casa può essere pignorata.
Bonus e guide utili
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