Oggi vi parleremo di pignoramento dell’anticipazione della Naspi: vediamo come funziona e quando scatta (scopri le ultime notizie su bonus, Rdc e assegno unico, su Invalidità e Legge 104, sui mutui, sul fisco, sulle offerte di lavoro e i concorsi attivi. Leggile gratis su WhatsApp, Telegram e Facebook).
Indice
Cos’è l’anticipazione della Naspi?
Prima di andare a vedere come funziona il pignoramento dell’anticipazione della Naspi, è necessario chiarire cos’è la Naspi anticipata.
Con Naspi anticipata si intende la liquidazione anticipata, in un’unica soluzione, dell’importo complessivo dell’indennità di disoccupazione, al netto della trattenuta IRPEF come da normativa vigente.
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Chi può chiedere la Naspi anticipata e perché?
La Naspi anticipata può essere chiesta se si ha intenzione di:
- avviare un’attività lavorativa autonoma;
- avviare un’impresa individuale;
- sottoscrivere una quota di capitale sociale di una cooperativa con rapporto mutualistico di attività lavorativa da parte del socio;
- sviluppare a tempo pieno e in modo autonomo l’attività autonoma già iniziata durante il rapporto di lavoro dipendente che, essendo cessato, ha dato luogo alla Naspi (articolo 8, decreto legislativo 4 marzo 2015, n. 22).
Come presentare domanda per la Naspi anticipata?
La domanda va presentata online, sul sito dell’INPS o tramite contact center, enti di patronato e intermediari dell’Istituto, entro 30 giorni dall’inizio dell’attività autonoma, dell’impresa individuale o dalla sottoscrizione di una quota di capitale sociale di una cooperativa.
In caso di attività lavorativa autonoma iniziata durante il rapporto di lavoro dipendente cessato, la domanda di anticipazione deve essere trasmessa entro 30 giorni dalla domanda di indennità Naspi.
Pignoramento dell’anticipazione della Naspi: è possibile?
E arriviamo alla domanda di apertura: si può pignorare l’anticipazione della Naspi? La risposta, purtroppo, è sì.
Prendiamo come esempio un disoccupato, che ha ottenuto dall’INPS il via libera all’erogazione della Naspi anticipata in un’unica soluzione, ma ha pure accumulato debiti nei confronti dell’Agenzia delle Entrate.
Cosa succede? Rischia di perdere tutta la Naspi anticipata, oppure solo una parte dell’indennità di disoccupazione?
La sentenza numero 85 del 2015 della Corte Costituzionale ha sancito che la Naspi rientra tra le prestazioni previdenziali e, come tale, l’articolo 545 del codice di procedura civili stabilisce che le prestazioni previdenziali non possono essere pignorate per un ammontare corrispondente alla misura massima mensile dell’Assegno sociale, aumentato della metà.
Dunque, considerato che nel 2023 l’importo dell’Assegno sociale è pari a 503,27 euro, l’importo massimo pignorabile di una prestazione previdenziale, compresa la Naspi, è di 754,90 euro al mese.
Quindi soltanto la parte eccedente i 754,90 euro può essere pignorata nella misura di un quinto per debiti esattoriali.
Ad esempio, se l’importo della Naspi è di 1.100 euro al mese, sottraendo i 754,90 euro non pignorabili, rimane come parte eccedente 345 euro. Solo un quinto di questo importo, dunque 69 euro al mese, può essere pignorato per ripianare debiti nei confronti del Fisco.
Pignoramento dell’anticipazione della Naspi: cosa dice la legge?
Attenzione, però. L’articolo 48 bis del decreto del Presidente della Repubblica numero 602 del 1973, sulle disposizioni sui pagamenti delle pubbliche amministrazioni, spiega che, prima di effettuare il pagamento di un importo superiore a 5.000 euro, l’INPS debba verificare se il beneficiario – in questo caso della Naspi anticipata – abbia debiti nei confronti del Fisco, per un ammontare complessivo pari a 5.000 euro.
In caso affermativo, l’INPS non potrà procedere al pagamento della Naspi anticipata e dovrà segnalare il tutto all’Agenzia delle Entrate, affinché l’ente avvii le azioni esecutive per il recupero delle somme non versate dall’interessato.
Dunque, se la Naspi anticipata ha un importo superiore a 5.000 euro e, contemporaneamente, il beneficiario ha debiti nei confronti del Fisco, non potrà ricevere l’indennità da parte dell’INPS.
Se, invece, la Naspi anticipata ha un importo inferiore a 5.000 euro, potrà ricevere l’indennità, che rimane comunque pignorabile del quinto della parte eccedente dell’importo superiore a 754,90 euro al mese.

Faq su pignoramento e Naspi
Quali documenti sono necessari per la Naspi 2023?
Ecco i documenti utili per la domanda da inviare all’INPS:
- Copia della carta d’identità e del codice fiscale di chi richiede la prestazione
- Ultima busta paga
- Lettera di licenziamento o UNILAV. Se a terminare è il lavoro domestico, è necessario il modello UNILAV e non la lettera di licenziamento.
- Contratto di lavoro. Se la domanda della Naspi avviene dopo la scadenza del contratto a tempo determinato;
- Modulo mandato di assistenza e rappresentanza da compilare e allegare alla richiesta;
- Modello SR163 da compilare e allegare alla richiesta ;
- Modello SR156.
Chi viene escluso dal pagamento della Naspi?
Vengono esclusi dalla Naspi i lavoratori che hanno terminato il lavoro dopo le dimissioni o la risoluzione consensuale, tranne in presenza di dimissioni per giusta causa o di una risoluzione inclusa in una specifica procedura conciliativa.
Quali sono le strategie per evitare il pignoramento?
Evitare il pignoramento dei propri beni non è semplice e richiede la consulenza di un professionista. Tuttavia, alcune opzioni potrebbero includere il pagamento del debito, la negoziazione con il creditore o la richiesta di un piano di rientro.
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