Oggi vedremo quali sono i limiti di pignoramento del conto corrente da privato (scopri le ultime notizie su bonus, Rdc e assegno unico, su Invalidità e Legge 104, sui mutui, sul fisco, sulle offerte di lavoro e i concorsi attivi. Leggile gratis su WhatsApp, Telegram e Facebook).
Indice
Che cos’è il pignoramento del conto corrente?
Il pignoramento del conto corrente è una procedura legale attraverso la quale un creditore può ottenere il pagamento di un debito da parte di un debitore direttamente dai fondi presenti sul conto corrente di quest’ultimo.
In sostanza, un tribunale o un’autorità competente emette un ordine di pignoramento, che consente al creditore di prelevare una determinata somma di denaro dal conto corrente del debitore per soddisfare il debito in questione.
Questa procedura viene utilizzata quando il debitore non ha adempiuto agli obblighi di pagamento e il creditore ha ottenuto un titolo esecutivo che gli consente di agire legalmente per recuperare i fondi dovuti.
Il pignoramento del conto corrente può avere conseguenze finanziarie significative per il debitore, poiché i fondi sul conto possono essere bloccati o parzialmente prelevati per soddisfare il debito.
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Quali sono i limiti di pignoramento del conto corrente da privato
Quando si avvia un procedimento di pignoramento del conto corrente, sono in vigore dei limiti alla somma che può essere espropriata, come previsto dall’articolo 545 del codice di procedura civile.
Vi è una regola relativa al pignoramento del saldo del conto corrente che impone, infatti, restrizioni sull’importo che può essere prelevato dal saldo.
La legge stabilisce chiaramente che non può essere pignorata dal saldo del conto una somma che superi il triplo dell’importo dell’assegno sociale. Questa regola sia applica sia nel caso il pignoramento sia una conseguenza di una controversia tra privati sia se il creditore è l’Agenzia delle Entrate.
Per il 2023, l’assegno sociale ammonta a 503,27 euro, quindi il limite non pignorabile è di 1.509,81 euro. Qualsiasi importo oltre questo limite potrebbe essere oggetto di pignoramento per intero in caso di esecuzione forzata.
Questi limiti sono stati istituiti per tutelare il debitore e garantire che quest’ultimo disponga di una somma minima per le necessità essenziali.

Esempio di applicazione del limite di pignoramento
Per l’anno 2023, come abbiamo detto, l’assegno sociale ammonta a 503,27 euro, pertanto 1.509,81 euro rappresentano la somma impignorabile sul conto corrente. Qualsiasi somma eccedente questo limite può essere soggetta a pignoramento nell’ambito di un procedimento di esecuzione forzata tra privati.
Nel caso in cui un individuo riceva un avviso di pignoramento del proprio conto bancario, a causa di un debito non saldato con un creditore, e il saldo del conto al momento dell’avviso sia di 2.000 euro, una parte di questa cifra sarà destinata al creditore per il rimborso del debito.
In accordo con la legge, l’importo non soggetto a pignoramento ammonta a 1.509,81 euro. Pertanto, soltanto 490,19 euro (calcolati come 2.000 euro – 1.509,81 euro) saranno trasferiti al creditore, mentre l’importo rimanente di 1.509,81 euro sarà protetto e non potrà essere oggetto di pignoramento.
I limiti del pignoramento su un conto corrente cointestato
Il pignoramento di un conto cointestato è una procedura legale che riguarda un conto bancario intestato a più persone, ciascuna delle quali possiede una quota dei fondi presenti sul conto.
Quando si tratta di pignoramento su un conto cointestato, il creditore ha il diritto di pignorare solamente la quota che appartiene al debitore.
Le quote del saldo del conto relative agli altri intestatari rimangono intatte e non possono essere pignorate per soddisfare debiti di altri titolari del conto.
È importante notare che il pignoramento di un conto cointestato può comportare complicazioni e ulteriori complessità rispetto al pignoramento di un conto corrente con un solo intestatario.
Si può pignorare un conto corrente vuoto o in rosso?
Il pignoramento di un conto corrente vuoto o in rosso non è praticabile, in quanto la responsabilità del debito non può ricadere sulla banca.
Nemmeno i conti correnti con fido, se in rosso o vuoti, possono essere oggetto di pignoramento, poiché solamente le somme di denaro effettivamente di proprietà del debitore sono soggette a espropriazione.
In altre parole, anche se un conto corrente dispone di un fido, ma presenta un saldo negativo o a zero, non è pignorabile. In questo caso, infatti, nessuna somma può essere pignorata poiché non vi è alcun denaro di proprietà del debitore sul conto. Il fido rappresenta una somma che appartiene alla banca e che questa “presta” al proprietario del conto.
Per concludere, quindi, il pignoramento del conto corrente in rosso o vuoto non è mai è possibile, anche se questo ha uno scoperto.
Come funziona il pignoramento del conto corrente da privato
Nel caso in cui il procedimento di pignoramento del conto corrente sia iniziato a causa di un debito tra privati e non coinvolga l’Agenzia delle Entrate, si applicano regole particolari per quanto riguarda la notifica.
Per recuperare un credito mediante il pignoramento di un conto corrente, i cittadini devono seguire una procedura specifica che comprende le seguenti fasi:
- aspettare che sia emessa la sentenza di un giudice e poi notificare l’atto esecutivo;
- notificare l’atto di precetto, che equivale all’intimazione del pagamento entro 10 giorni dalla notifica;
- se il pagamento non viene effettuato entro questi 10 giorni è possibile procedere con la notifica dell’atto di pignoramento;
- l’istituto di recupero crediti blocca quindi le somme disponibili sul conto corrente del debitore;
- la cifra viene poi pignorata dopo nuove disposizioni emanate dal giudice.
FAQ: Domande frequenti sul pignoramento del conto corrente
Posso riattivare il pignoramento del conto corrente se successivamente deposito fondi sul conto?
Se il saldo del conto corrente è vuoto o negativo, i fondi non vengono bloccati. Tuttavia, eventuali depositi successivi potrebbero essere soggetti a pignoramento, ciò dipende se si è chiuso o meno il procedimento di pignoramento avviato.
Quali sono le alternative al pignoramento del conto corrente vuoto?
Se il conto corrente è vuoto e ci sono in difficoltà finanziarie, è consigliabile cercare assistenza da parte di un consulente finanziario o di un avvocato specializzato in diritto delle esecuzioni. Possono esaminare le opzioni e consigliare sulle alternative al pignoramento, come la negoziazione del debito o l’elaborazione di un piano di rimborso.
Ci sono altre conseguenze se il mio conto corrente è vuoto durante una procedura di pignoramento?
Se il conto corrente è vuoto, non ci saranno conseguenze dirette legate al pignoramento. Tuttavia, è importante affrontare la situazione debitoria e cercare soluzioni per gestire il debito in modo adeguato.
Chi può avviare una procedura di pignoramento del conto corrente?
Un creditore che ha un credito non soddisfatto nei confronti di un debitore può avviare una procedura di pignoramento del conto corrente. Questo avviene generalmente attraverso un’azione legale o tramite un avvocato.
Posso impedire il pignoramento del mio conto corrente?
È possibile evitare il pignoramento del conto corrente attraverso diverse opzioni. Ad esempio, il pagamento del debito in modo tempestivo, la negoziazione con il creditore per un piano di pagamento rateale, la ricerca di assistenza da un consulente finanziario o un avvocato specializzato in diritto delle esecuzioni.
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