Nell’articolo di oggi vedremo quali sono i limiti del pignoramento INPS, a chi si notifica e come si svolge la procedura (scopri le ultime notizie su bonus, Rdc e assegno unico, su Invalidità e Legge 104, sui mutui, sul fisco, sulle offerte di lavoro e i concorsi attivi. Leggile gratis su WhatsApp, Telegram e Facebook).
Indice
Che cos’è un pignoramento presso terzi INPS?
Nell’ambito di un pignoramento presso terzi è possibile pignorare sia lo stipendio che la pensione. In questo caso il “terzo” di cui si parla può essere, ad esempio, l’INPS, cioè l’Istituto di previdenza che eroga l’assegno pensionistico, o il datore di lavoro che versa lo stipendio.
Un altro tipo di pignoramento presso terzi è quello del conto corrente. Nel caso di un pignoramento del conto corrente il “terzo” a cui si fa riferimento è invece la banca che gestisce il conto.
Per riassumere, si chiama pignoramento presso terzi perché i soggetti coinvolti sono tre: il creditore, cioè colui che deve riscuotere il debito; il debitore, colui che ha contratto il debito; il “terzo”, cioè il soggetto che materialmente detiene i beni del debitore da pignorare.
In questo articolo ci concentreremo sui casi di pignoramento presso terzi che riguardano l’INPS, poiché l’Istituto di previdenza è spesso coinvolto nei casi di pignoramento della pensione. Per prima cosa ci occuperemo di chiarire come avviene la notifica di un pignoramento che coinvolge l’INPS e poi vedremo qual è il limite impignorabile.
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Pignoramento INPS: a chi si notifica?
Il procedimento di pignoramento presso terzi che coinvolge l’INPS, ad esempio se si avvia il pignoramento della pensione, si caratterizza per una doppia fase di notifica. L’avviso infatti deve essere inviato sia al debitore che all’Istituto di previdenza, che, come abbiamo detto, è il terzo coinvolto.
La notifica al debitore riveste un ruolo cruciale, poiché egli ha il legittimo diritto di essere informato in merito alle azioni intraprese, per il recupero di somme tramite il pignoramento dei suoi redditi pensionistici.
D’altra parte, l’INPS, in quanto ente coinvolto nell’intera procedura di esecuzione forzata, deve altresì essere informato e partecipare attivamente.
Come avviene la notifica del pignoramento INPS
Per avviare un procedimento di pignoramento che coinvolga l’INPS, per prima cosa il creditore deve ottenere un titolo esecutivo, ad esempio una sentenza che confermi che effettivamente il debito esiste.
In seguito, il debitore riceve una notifica a seguito della quale può pagare il debito e porre fine al pignoramento. In caso contrario riceverà una seconda notifica, chiamata atto di precetto. Questo rappresenta un ultimo avvertimento, nel quale viene impartito l’ordine di saldare il debito entro un termine di 10 giorni.
Passati 10 giorni dall’atto di precetto, il creditore ha un periodo di 90 giorni per avviare la procedura di pignoramento dei beni appartenenti al debitore e custoditi presso l’INPS.
In questa fase, la notifica del pignoramento sarà inviata anche all’INPS, che dovrà materialmente versare al creditore eventuali somme che appartengono al debitore.
In seguito, il debitore riceverà solo parte della pensione (o altra prestazione pignorabile) dall’INPS, mentre l’Istituto verserà un’altra parte al debitore per saldare il debito.
Quali sono i limiti di un pignoramento presso terzi che coinvolge l’INPS
I limiti del pignoramento della pensione nel 2023
Nella gran parte dei casi l’INPS è coinvolto nei casi di pignoramento delle pensioni, ma esistono dei limiti, stabiliti dall’articolo 545 del Codice di procedura civile, alle somme che si possono espropriare.
Nel caso specifico delle pensioni il limite impignorabile è diverso se il creditore, che avvia il pignoramento presso l’INPS, è un privato o se si tratta dell’Agenzia delle Entrate. Ricordiamo, che tali limiti si applicano a tutte le pensioni, sia quelle erogate dall’INPS, sia se il terzo coinvolto nel pignoramento è un altro ente previdenziale.

Limite impignorabile nelle controversie tra privati
Nel contesto di una controversia tra parti private che conduca al pignoramento di una pensione, la legge ha stabilito una somma minima che non è possibile espropriare.
Nello specifico non è possibile pignorare una somma pari al doppio dell’importo dell’assegno sociale, che nel 2023 ammonta a 503,27 euro. Di conseguenza, nel corso del 2023, l’ammontare inderogabile che non può essere oggetto di pignoramento dalla pensione è fissato a 1.006,54 euro.
Qualsiasi importo al di sopra di questa soglia, all’interno dell’assegno pensionistico, potrà comunque essere pignorato solo nella misura di 1/5.
Limite di pignoramento se il creditore è l’Agenzia delle Entrate
Nel caso in cui il pignoramento della pensione venga avviato a causa di un debito nei confronti dell’Agenzia delle Entrate, si applicano restrizioni più rigorose all’importo che il Fisco è autorizzato a prelevare come pensione.
In questa circostanza, il limite fisso di 1.006,54 euro rimane invariato. Tuttavia, l’Agenzia delle Entrate non è autorizzata a espropriare la totalità dell’importo eccedente questa cifra, ma solo una percentuale minore rispetto a un privato.
Per essere più precisi, se l’assegno pensionistico netto supera i 1.006,54 euro, l’Agenzia è abilitata a procedere con il pignoramento soltanto sulla parte dell’assegno che supera questo importo, in questa misura:
- 1/10 se l’importo della pensione non supera i 2.500 euro;
- 1/7 se l’importo della pensione non supera i 5.000 euro;
- 1/5 se l’importo della pensione è superiore ai 5.000 euro.
FAQ: Domande frequenti sul pignoramento della pensione
Come posso determinare il quinto della mia pensione?
Il quinto della pensione si calcola dividendo l’importo netto mensile della pensione per cinque. Questa cifra rappresenta la quota massima che può essere sottratta nel caso di pignoramento. Ricorda che è importante considerare solo il netto, quindi l’importo che ricevi dopo aver pagato le tasse.
Quali sono le strategie per evitare il pignoramento?
Evitare il pignoramento dei propri beni non è semplice e richiede la consulenza di un professionista. Tuttavia, alcune opzioni potrebbero includere il pagamento del debito, la negoziazione con il creditore o la richiesta di un piano di rientro.
In quali situazioni l’INPS può interrompere la mia pensione?
L’INPS può sospendere la pensione in diverse circostanze, ad esempio se il pensionato non rispetta determinate regole o obblighi. Inoltre, la pensione può essere sospesa in caso di pignoramento da parte di un creditore.
Ci sono altre conseguenze se il mio conto corrente è vuoto durante una procedura di pignoramento?
Se il conto corrente è vuoto, non ci saranno conseguenze dirette legate al pignoramento. Tuttavia, è importante affrontare la situazione debitoria e cercare soluzioni per gestire il debito in modo adeguato.
Chi può avviare una procedura di pignoramento della pensione?
Un creditore che ha un credito non soddisfatto nei confronti di un debitore può avviare una procedura di pignoramento della pensione. Questo avviene generalmente attraverso un’azione legale o tramite un avvocato.
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