Nell’articolo di oggi scopriremo come si fa un pignoramento mobiliare e quali beni possono essere espropriati (scopri le ultime notizie su bonus, Rdc e assegno unico, su Invalidità e Legge 104, sui mutui, sul fisco, sulle offerte di lavoro e i concorsi attivi. Leggile gratis su WhatsApp, Telegram e Facebook).
Indice
Che cos’è il pignoramento mobiliare?
Il pignoramento mobiliare è una procedura legale attraverso la quale un creditore può ottenere il recupero di un debito in modo forzato.
In questa procedura, un giudice può autorizzare un ufficiale giudiziario a confiscare beni personali del debitore al fine di venderli all’asta o in altro modo per soddisfare il debito.
Questi beni mobili possono includere oggetti come veicoli, elettronica, mobili, gioielli o qualsiasi altro bene di valore.
Il ricavato dalla vendita viene poi utilizzato per rimborsare il creditore in parte o integralmente, a seconda dell’importo del debito e del valore dei beni pignorati.
Il pignoramento mobiliare è un’ultima risorsa utilizzata quando altre forme di recupero del debito, come le richieste di pagamento o le trattative, non hanno avuto successo.
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Come si fa un pignoramento mobiliare?
A chi rivolgersi per avviare un pignoramento mobiliare?
Il pignoramento mobiliare è una procedura complessa e per attuarla è necessario che il creditore si rivolga al Tribunale. La legge (Codice di procedura civile, art. 492 bis) stabilisce infatti che il giudice, su istanza del creditore, può autorizzare il pignoramento mobiliare.
Nella pratica, per avviare un pignoramento mobiliare, è sempre consigliabile consultare un avvocato specializzato in materia.
Le fasi del pignoramento mobiliare
Ecco una panoramica generale delle varie fasi in cui si svolge un pignoramento mobiliare:
- Ottenere un titolo esecutivo: Il creditore deve prima ottenere un titolo esecutivo, ad esempio una sentenza del tribunale che conferma il debito del debitore.
- Presentare una richiesta di pignoramento: Il creditore presenta una richiesta di pignoramento al tribunale competente.
- Valutare i beni pignorabili: L’ufficiale giudiziario deve identificare i beni mobili del debitore che possono essere pignorati per soddisfare il debito. Questi beni devono essere valutati per determinarne il loro valore.
- Notifica al debitore: Il debitore riceve la notifica dell’intenzione del creditore di eseguire il pignoramento mobiliare e delle ragioni alla base di tale azione.
- Esecuzione del pignoramento: Una volta ottenuto il permesso dal tribunale, un ufficiale giudiziario o un agente incaricato dal creditore procede con il pignoramento dei beni mobili identificati. I beni vengono quindi sequestrati per essere venduti o altrimenti liquidati.
- Verbale al tribunale: L’ufficiale giudiziario presenta un verbale al tribunale con i dettagli sui beni sequestrati e il loro valore.
- Iscrizione a ruolo: È responsabilità del creditore iscrivere a ruolo, cioè registrare il pignoramento presso la cancelleria del Tribunale competente, entro 15 giorni dalla consegna del verbale. Operazione che deve essere effettuata mediante la presentazione telematica della nota di iscrizione a ruolo, accompagnata dalle copie conformi del titolo esecutivo e del precetto. Se il creditore non registra il pignoramento entro il termine di 15 giorni, il pignoramento diventa privo di efficacia. Stessa cosa se entro 45 giorni dall’attuazione dell’esecuzione forzata non viene chiesta l’assegnazione o la vendita dei beni.
- Vendita dei beni: I beni pignorati vengono venduti all’asta o in altro modo per ottenere il denaro necessario a coprire il debito. Il ricavato della vendita viene utilizzato per rimborsare il creditore.
- Distribuzione dei fondi: Dopo la vendita dei beni, i fondi recuperati vengono utilizzati per coprire il debito, inclusi i costi associati alla procedura di pignoramento. Eventuali fondi residui possono essere restituiti al debitore o utilizzati per altri scopi stabiliti dalla legge.
Quali beni mobili possono essere pignorati?
L’articolo 517 del Codice di Procedura Civile (c.p.c.) stabilisce le regole per la selezione dei beni da pignorare, che devono essere seguite dall’ufficiale giudiziario durante l’esecuzione del pignoramento.
Questi criteri attribuiscono priorità alla pignorabilità di beni facilmente liquidabili, cioè più facilmente vendibili, purché il loro valore copra il debito. Nello specifico priorità viene sempre data al denaro contante, poi si passa agli oggetti di valore e infine ai titoli di credito.
Inoltre, esistono limiti specifici per il pignoramento di beni mobili, con una distinzione tra beni assolutamente impignorabili e beni relativamente impignorabili.

I beni mobili che NON possono essere pignorati
La lista dei beni mobili assolutamente impignorabili
In dettaglio, ecco l’elenco dei beni mobili assolutamente impignorabili, cioè degli oggetti che non possono mai essere espropriati in un procedimento di pignoramento mobiliare (art. 514 c.p.c.):
- le cose sacre e che servono all’esercizio del culto;
- l’anello nuziale, i vestiti, la biancheria, i letti, i tavoli e le sedie per mangiare, gli armadi, i cassettoni, il frigorifero, le stufe e i fornelli da cucina, la lavatrice, gli utensili di casa e il mobile che li contiene, con esclusione dei mobili di pregio artistico o di antiquariato;
- i commestibili e combustibili necessari a far fronte ad un mese al mantenimento del debitore e della sua famiglia;
- le armi;
- le decorazioni al valore, lettere, registri e scritti di famiglia, e manoscritti tranne che facciano parte di una collezione;
- gli animali da compagnia e quelli impiegati a fini terapeutici o di assistenza al debitore.
La lista dei beni mobili relativamente impignorabili
Questo invece è l’elenco dei beni relativamente impignorabili (art. 515 c.p.c.), cioè delle cose che possono essere pignorate, ma con alcuni limiti:
- Le cose, che il proprietario di un fondo vi tiene per il servizio e la coltivazione del medesimo, possono essere pignorate separatamente dall’immobile soltanto in mancanza di altri mobili; tuttavia il giudice dell’esecuzione, su istanza del debitore e sentito il creditore, puo’ escludere dal pignoramento, con ordinanza non impugnabile, quelle tra le cose suindicate che sono di uso necessario per la coltura del fondo, o puo’ anche permetterne l’uso, sebbene pignorate, con le opportune cautele per la loro conservazione e ricostituzione.
- Gli strumenti, gli oggetti e i libri indispensabili per l’esercizio della professione, dell’arte o del mestiere del debitore possono essere pignorati nei limiti di un quinto, quando il presumibile valore di realizzo degli altri beni rinvenuti dall’ufficiale giudiziario o indicati dal debitore non appare sufficiente per la soddisfazione del credito.
- I beni strumentali, se l’attività esercitata in forma societaria, (art. 62 comma 1 del D.p.R. 602/73) non possono essere pignorati oltre il valore del quinto e solo quando il valore degli altri beni non è sufficiente a pagare il debito.
FAQ: domande frequenti sul pignoramento mobiliare
Come posso oppormi a un pignoramento mobiliare?
Il debitore ha il diritto di opporsi a un pignoramento mobiliare presentando un’istanza al tribunale competente.
Posso cercare assistenza legale durante un pignoramento mobiliare?
Sì, è altamente consigliabile consultare un avvocato esperto in diritto delle esecuzioni per comprendere i tuoi diritti e opzioni durante un pignoramento mobiliare.
Quanto tempo impiega il processo di pignoramento mobiliare?
Il tempo necessario può variare, ma il processo di pignoramento mobiliare può richiedere anche diversi mesi, a seconda della complessità del caso.
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