Nell’articolo di oggi vedremo quando è possibile il pignoramento oltre il quinto dello stipendio e quali sono i limiti (scopri le ultime notizie su bonus, Rdc e assegno unico, su Invalidità e Legge 104, sui mutui, sul fisco, sulle offerte di lavoro e i concorsi attivi. Leggile gratis su WhatsApp, Telegram e Facebook).
Indice
Come funziona il pignoramento dello stipendio?
Il pignoramento dello stipendio è un procedimento legale che permette a un creditore di ottenere una parte del salario di una persona per ripagare un debito che non è riuscito a saldare.
In pratica, quando una persona non riesce a pagare i suoi debiti il creditore può ottenere una sentenza legale a suo favore. Con questa sentenza chiede al datore di lavoro del debitore di trattenere una parte dello stipendio e versarlo direttamente a lui fino a quando il debito non viene completamente ripagato.
Tuttavia, lo stipendio di una persona può essere oggetto di pignoramento, ma solo nei limiti stabiliti dalla Legge. Infatti, il creditore è tenuto a garantire al debitore un minimo vitale che gli consenta una vita dignitosa.
Questi limiti di pignoramento sono diversi se il creditore è un privato o se si tratta dell’Agenzia delle Entrate. Inoltre, la percentuale di stipendio pignorabile può variare anche in base a specifiche situazioni che ora vedremo in dettaglio.
Quali sono i limiti del pignoramento dello stipendio?
Nel caso di una controversia tra privati la legge stabilisce una percentuale massima entro la quale lo stipendio può essere pignorato. Nello specifico, il creditore non può pignorare più di un 1/5 dello stipendio netto del debitore, cioè il 20%.
Se invece il creditore è l’Agenzia delle Entrate, si applica una diversa limitazione al pignoramento dello stipendio (DPR 602/1973, art. 72-ter). Nello specifico, la percentuale massima che il Fisco può pignorare varia in base all’importo netto dello stipendio mensile in questo modo:
- 1/10 se l’importo dello stipendio netto non supera i 2.500 euro;
- 1/7 se l’importo dello stipendio netto non supera i 5.000 euro;
- 1/5 se l’importo dello stipendio netto è superiore ai 5.000 euro.
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Quando è possibile il pignoramento oltre il quinto dello stipendio?
Ci sono alcune situazioni in cui la percentuale di pignoramento può superare un quinto (20%) dello stipendio. Ad esempio, se il pignoramento è dovuto a crediti alimentari, come quelli legati agli alimenti per i figli, il limite massimo sale al 30%.
Inoltre, è possibile attuare un secondo pignoramento dello stipendio se si tratta di debiti di natura diversa. In altre parole, se si ha già un pignoramento in corso per debiti, ad esempio, con il Fisco, è consentito richiedere un secondo pignoramento solo per debiti di un’altra categoria, come i crediti alimentari.
Invece, nel caso di debiti della stessa categoria, il secondo debito viene messo in attesa. Questo significa che il pagamento del secondo debito avverrà solo dopo che il primo è stato completamente saldato.
Ad ogni modo, se vengono autorizzati più pignoramenti dello stipendio, il limite impignorabile corrisponde a metà dello stipendio.
Il pignoramento dello stipendio su conto corrente
Quanto detto fino adesso si applica solo se c’è un pignoramento diretto dello stipendio, cioè se i soldi vengono trattenuti dal datore di lavoro. Esiste però un’altra casistica e cioè quando lo stipendio è già stato versato al debitore. In questo caso, si parla di pignoramento su conto corrente, che insieme a quello di stipendio o pensione è un’altra forma di pignoramento presso terzi.
A prescindere dalla natura delle somme presenti su un conto, la Legge stabilisce che durante un pignoramento del conto corrente non sia mai possibile pignorare una somma equivalente a tre volte l’assegno sociale. Poiché nel 2023 l’importo dell’assegno sociale è di 503,27 euro, la somma impignorabile è pari a 1.509,81 euro.
Qualsiasi importo che eccede questa somma può essere interamente soggetto a pignoramento durante una procedura di esecuzione forzata.
Tuttavia, va sottolineato che quando il debitore è l’Agenzia delle Entrate e ci sono fondi nel conto in forma di stipendio, l’ente fiscale non può pignorare l’ultima mensilità. Questo importo rimane sempre disponibile per qualsiasi necessità del debitore.
Esempi pratici di pignoramento dello stipendio
Esempio se il creditore è un privato
Immaginiamo che Paolo sia un lavoratore dipendente con uno stipendio mensile netto di 1.500 euro, cha ha accumulato un debito con un creditore privato, ad esempio una banca. Il creditore ha ottenuto la possibilità di pignorare parte dello stipendio di Paolo per saldare questo debito.
Poiché la banca è un creditore privato può pignorare fino a 1/5 dello stipendio netto, che corrisponde al 20% espresso in percentuale.
La retribuzione netta di Paolo ammonta a 1.500 euro, la banca può quindi pignorare fino a 300 euro (= 20% di 1.500 euro) ogni mese dal suo stipendio fino a quando il debito non sarà completamente estinto.

Esempio se il creditore è l’Agenzia delle Entrate
Supponiamo ora che Paolo, il nostro lavoratore dipendente con una retribuzione mensile netta di 1.500 euro, abbia accumulato un debito con il Fisco.
Poiché il salario di Paolo non supera i 2.500 euro al mese, l’Agenzia delle Entrate può pignorare solo 1/10 dello stipendio, cioè il 10%. Di conseguenza, ogni mese il pignoramento sullo stipendio di Paolo sarà di 150 euro (= 10% di 1.500 euro).
Solo se Paolo avesse avuto uno stipendio netto superiore a 5.000 euro al mese, il Fisco sarebbe stato autorizzato a pignorarne 1/5.
FAQ: Domande frequenti sul pignoramento presso terzi
Posso impedire il pignoramento presso terzi?
È possibile evitare il pignoramento attraverso diverse opzioni. Ad esempio, il pagamento del debito in modo tempestivo, la negoziazione con il creditore per un piano di pagamento rateale, la ricerca di assistenza da un consulente finanziario o un avvocato specializzato in diritto delle esecuzioni.
Posso avviare un procedimento di pignoramente presso terzi se il debitore è all’estero?
Se il tuo debitore si trova all’estero, potresti chiederti se è possibile effettuare un pignoramento presso terzi per recuperare il tuo credito. La competenza del pignoramento presso terzi per debitori esteri dipende principalmente dalle convenzioni internazionali e dagli accordi bilaterali tra i paesi coinvolti.
Il procedimento di pignoramento presso terzi si applica agli enti pubblici?
Il pignoramento presso terzi, ad esempio di stipendio e pensione, può essere applicato anche se il datore di lavoro o l’ente pensionistico sono rappresentati da enti pubblici.
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