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Pignoramento della pensione fallito

Pignoramento della pensione fallito? Ecco quando può succedere.

6' di lettura

Nell’articolo di oggi parleremo di pignoramento della pensione fallito e vedremo tutte le classistiche in cui può succedere (scopri le ultime notizie su bonus, Rdc e assegno unico, su Invalidità e Legge 104, sui mutui, sul fisco, sulle offerte di lavoro e i concorsi attivi. Leggile gratis su WhatsApp, Telegram e Facebook).

Cos’è il pignoramento della pensione?

Il pignoramento della pensione è un procedimento legale attraverso il quale una parte della somma di denaro corrisposta a un individuo come pensione viene sequestrata o prelevata da un creditore per soddisfare un debito o un obbligo finanziario nei suoi confronti.

Questo può avvenire quando una persona ha debiti in sospeso, come prestiti non rimborsati, tasse arretrate, mutui inadempienti o altri obblighi finanziari.

Il procedimento richiede l’autorizzazione da parte di un tribunale e una volta ottenuta questa autorizzazione, una parte dell’importo pensionistico dell’individuo viene deviata verso il creditore per coprire il debito.

Pignoramento della pensione: come avviene?

È possibile individuare due scenari distinti relativi al pignoramento della pensione. Nella prima tipologia, cioè nel pignoramento vero e proprio della pensione, l’importo viene sottratto direttamente prima che l’assegno pensionistico venga accreditato all’individuo debitore.

Nel secondo scenario, è concepibile il pignoramento della pensione sul conto corrente. In questa circostanza, il procedimento di pignoramento si avvia effettivamente sul conto corrente dell’individuo e coinvolge anche eventuali somme versate a titolo di pensione.

Entrambe le circostanze costituiscono forme di pignoramento presso terzi; nel primo caso, il “terzo” coinvolto è l’ente previdenziale come l’INPS o altre istituzioni che erogano la pensione, mentre nel secondo caso, il “terzo” è rappresentato dalla banca responsabile della gestione del conto corrente.

Sia nel contesto del pignoramento diretto della pensione, ossia prima che l’importo venga accreditato sul conto bancario del debitore, sia nel pignoramento su conto corrente esistono però delle somme impignorabili.

I limiti di non pignorabilità adottati presentano differenze significative se il creditore è il Fisco o se si tratta di una controversia tra privati. In entrambi i casi comunque il pignoramento può fallire, se non ci sono somme che superano il limite impignorabile.

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Pignoramento della pensione fallito: quando succede?

La normativa stabilisce che esista un importo minimo di denaro, immune dall’azione di pignoramento, corrispondente a una somma che non può essere sottratta poiché rappresenta un fondamento essenziale per la sussistenza del debitore.

Gli importi che non possono essere soggetti a pignoramento variano a seconda se il creditore sia un soggetto privato o che si tratti dell’Agenzia delle Entrate. Inoltre, questi limiti sono diversi se si tratta di un pignoramento diretto della pensione e dell’esproprio delle somme dopo che sono state versate su conto corrente.

In ogni caso, se la pensione è inferiore a queste soglie, che ora vedremo, il pignoramento fallirà e il creditore non potrà espropriare proprio nulla.

I limiti del pignoramento della pensione nel 2023

Limite di pignoramento nelle controversie tra privati

Nel caso di pignoramento diretto della pensione, a seguito di una disputa tra soggetti privati, la legislazione stabilisce una somma minima dell’assegno pensionistico che non può essere soggetta a pignoramento. Questa somma è pari al doppio dell’importo dell’assegno sociale (che ammonta a 503,27 euro nel 2023).

Pertanto, nell’anno 2023, l’importo intoccabile dalla pensione è fissato a 1.006,54 euro. Gli importi eccedenti questa soglia, all’interno dell’assegno pensionistico, quando si tratta di un creditore che non sia l’Agenzia delle Entrate, possono essere interamente sottoposti a procedura di pignoramento.

È opportuno sottolineare che questo limite al pignoramento è applicabile esclusivamente alle pensioni e non alle retribuzioni da lavoro.

Limite di pignoramento se il creditore è l’Agenzia delle Entrate

Nel caso in cui il pignoramento diretto della pensione venga avviato a causa di un debito nei confronti dell’Agenzia delle Entrate, si applicano restrizioni più stringenti all’ammontare che l’Agenzia stessa è autorizzata a sottrarre.

In questa situazione, il limite non pignorabile di 1.006,54 euro continua a rimanere valido. Tuttavia, va precisato che l’Agenzia delle Entrate non può espropriare integralmente l’importo eccedente questa cifra, ma può procedere con il pignoramento soltanto di una percentuale.

In dettaglio, se l’assegno pensionistico netto supera i 1.006,54 euro, l’Agenzia è autorizzata a eseguire il pignoramento solamente sulla parte dell’assegno che supera questa cifra e in base ai seguenti parametri:

  • 1/10 se l’importo della pensione non supera i 2.500 euro;
  • 1/7 se l’importo della pensione non supera i 5.000 euro;
  • 1/5 se l’importo della pensione è superiore ai 5.000 euro.
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L’articolo 545 del codice di procedura civile.

I limiti di pignoramento della pensione su conto corrente nel 2023

Quando si inizia il processo di esecuzione di un pignoramento su un conto corrente, ci sono restrizioni, stabilite dall’articolo 545 del codice di procedura civile, che riguardano le somme versate a titolo di pensione o stipendio.

La legge stabilisce in modo chiaro che una somma corrispondente a tre volte l’ammontare dell’assegno sociale non può essere oggetto di pignoramento all’interno del saldo disponibile sul conto.

Nell’anno 2023, l’assegno sociale ammonta a 503,27 euro, quindi l’importo massimo che può essere pignorato è di 1.509,81 euro.

In pratica, la pensione è immune dal pignoramento se la somma sul conto è inferiore a 1.509,81 euro. Ogni quantità che supera questo valore può essere completamente soggetta a pignoramento da parte del creditore.

FAQ: Domande frequenti sul pignoramento della pensione

Come posso determinare il quinto della mia pensione?

Il quinto della pensione si calcola dividendo l’importo netto mensile della pensione per cinque. Questa cifra rappresenta la quota massima che può essere sottratta nel caso di pignoramento. Ricorda che è importante considerare solo il netto, quindi l’importo che ricevi dopo aver pagato le tasse.

Quali sono le strategie per evitare il pignoramento?

Evitare il pignoramento dei propri beni non è semplice e richiede la consulenza di un professionista. Tuttavia, alcune opzioni potrebbero includere il pagamento del debito, la negoziazione con il creditore o la richiesta di un piano di rientro.

In quali situazioni l’INPS può interrompere la mia pensione?

L’INPS può sospendere la pensione in diverse circostanze, ad esempio se il pensionato non rispetta determinate regole o obblighi. Inoltre, la pensione può essere sospesa in caso di pignoramento da parte di un creditore.

Ci sono altre conseguenze se il mio conto corrente è vuoto durante una procedura di pignoramento?

Se il conto corrente è vuoto, non ci saranno conseguenze dirette legate al pignoramento. Tuttavia, è importante affrontare la situazione debitoria e cercare soluzioni per gestire il debito in modo adeguato.

Chi può avviare una procedura di pignoramento della pensione?

Un creditore che ha un credito non soddisfatto nei confronti di un debitore può avviare una procedura di pignoramento della pensione. Questo avviene generalmente attraverso un’azione legale o tramite un avvocato.

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