In questo approfondimento vi parleremo di pignoramento dello stipendio per il mantenimento dei figli (scopri le ultime notizie su bonus, Rdc e assegno unico, su Invalidità e Legge 104, sui mutui, sul fisco, sulle offerte di lavoro e i concorsi attivi. Leggile gratis su WhatsApp, Telegram e Facebook).
Indice
Cos’è l’assegno di mantenimento?
In caso di debiti contratti, può essere pignorato l’assegno di mantenimento? Il creditore può aggredirlo per appropriarsi del credito vantato?
Prima di rispondere, dobbiamo chiarire cos’è l’assegno di mantenimento. Parliamo di quella somma di denaro che l’ex coniuge eroga all’ex moglie e ai figli, nel momento in cui c’è una separazione o un divorzio.
All’assegno di mantenimento spesso è collegata l’immagine di una prestazione di sopravvivenza per l’ex coniuge o per i figli, senza la quale non sarebbe possibile soddisfare tutte le esigenze di vita. Non è sempre così.
L’assegno di mantenimento viene erogato per garantire all’ex coniuge e ai figli lo stesso tenore di vita economico che godevano prima della separazione. Per questo motivo potrebbe avere un importo superiore rispetto alle esigenze reali di vita dei beneficiari.
Quindi, l’assegno di mantenimento spetta, solitamente, alla parte economicamente più debole dell’ex coppia e ricompensa il coniuge del contributo fornito alla famiglia durante il matrimonio.
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L’assegno di mantenimento può essere pignorato?
Dunque, arriviamo alla domanda di apertura: l’assegno di mantenimento ai figli può essere pignorato? La risposta è affermativa, anche se la pignorabilità dell’assegno di mantenimento non è di facile lettura.
Tutto nasce dall’interpretazione dei crediti alimentari. Bisogna distinguere l’assegno di mantenimento dagli alimenti, quel sostegno economico, garantito dall’articolo 433 del codice civile, riservato all’ex coniuge o ai figli in caso di estrema necessità, qualora non si riesca a provvedere alle spese necessarie.

Gli alimenti devono essere versati da chi ha vincoli di parentela, affinità, coniugio o di adozione. A differenza dell’assegno di mantenimento, gli alimenti non possono essere mai pignorati.
Da qui la difficoltà nello stabilire, definitivamente, se l’assegno di mantenimento sia pignorabile sempre, oppure soltanto in determinate situazioni. Secondo alcuni, l’assegno sarebbe impignorabile come gli alimenti.
Chi decide se l’assegno di mantenimento può essere pignorato?
Per questo motivo spetta al giudice stabilire tramite decreto quando si possa pignorare l’assegno di mantenimento. Nel caso in cui non dovesse autorizzare il pignoramento, se questo venisse eseguito, sarebbe giudicato nullo.
Il giudice può, inoltre, disporre il pignoramento della parte di mantenimento non destinata a soddisfare le strette esigenze di vita del beneficiario.
L’assegno, infatti, non rientra in nessuna delle specifiche previste dall’articolo 545 del codice di procedura civile, secondo cui non possono mai essere pignorati:
- i crediti alimentari, tranne che per cause di alimenti e sempre con l’autorizzazione del presidente del tribunale per la parte determinata mediante decreto;
- i sussidi di povertà, di maternità, di malattia e funerali;
- lo stipendio, il TFR e le altre indennità da lavoro nel limite di un quinto.
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È possibile il pignoramento dello stipendio per il mantenimento dei figli?
Ma se il coniuge non paga l’assegno di mantenimento all’ex moglie e ai figli, questi potranno procedere col pignoramento dei beni? Assolutamente sì.
In alternativa l’ex coniuge può chiedere al tribunale competente di “colpire” il quinto dello stipendio dell’ex marito, che verrebbe pagato dal datore di lavoro direttamente al creditore.
L’ex coniuge creditore può redigere l’atto di precetto (l’invito a pagare entro non oltre 10 giorni, e poi procedere al pignoramento).
Pignoramento dello stipendio per il mantenimento dei figli: quando non è possibile?
Il pignoramento dello stipendio per il mantenimento dei figli non può essere sempre eseguito.
C’è solo un caso che vieta il pignoramento: quando il debitore si è opposto all’esecuzione forzata e il giudice ha proceduto a sospendere l’efficacia del titolo esecutivo.
L’opposizione avviene per mezzo dell’avvocato difensore. Ad esempio, il pignoramento non avviene se la procedura ha un vizio di forma o nella sostanza.

Faq sull’assegno di mantenimento e pignoramento
Come si calcola l’assegno di mantenimento?
Per calcolare l’assegno di mantenimento, è necessario considerare diversi fattori, come il reddito del coniuge che deve pagare l’assegno (detto “coniuge obbligato”) e le esigenze finanziarie del coniuge che riceve l’assegno (detto “coniuge beneficiario”). Di solito, il calcolo dell’assegno di mantenimento tiene conto:
- del reddito dell’ex coniuge obbligato;
- delle spese di vita del coniuge beneficiario;
- nel caso di figli minori, delle loro necessità e del tenore di vita precedente alla separazione o al divorzio.
È importante ricordare che il calcolo dell’assegno di mantenimento può variare a seconda delle circostanze individuali e delle leggi vigenti nel paese di riferimento. Pertanto, si consiglia di consultare un avvocato specializzato in diritto di famiglia per ottenere informazioni specifiche sul calcolo dell’assegno di mantenimento nel vostro caso.
Si può rinunciare all’assegno di mantenimento?
Sì, è possibile rinunciare all’assegno di mantenimento. La rinuncia può avvenire in diversi modi a seconda delle leggi e delle circostanze specifiche. In alcuni casi, le parti coinvolte in un divorzio o separazione possono anche concordare di comune accordo di rinunciare all’assegno di mantenimento.
Questa decisione può essere presa in base a vari fattori, come la situazione finanziaria delle due parti, la presenza di accordi alternativi per il sostentamento e il benessere del coniuge beneficiario. Altre volte invece accade che l’ex coniuge non paghi l’assegno di mantenimento previsto.
Perché i pignoramenti sono più facili?
I pignoramenti sono ora più facili in quanto gli ufficiali giudiziari hanno la possibilità di accedere direttamente ai dati in possesso dell’Agenzia delle Entrate riguardo a stipendi, case, conti correnti e altre proprietà dei debitori, senza necessitare dell’autorizzazione del giudice. Questo consente di identificare i beni da pignorare in maniera più rapida e diretta.
Cosa possono fare gli ufficiali giudiziari per semplificare i pignoramenti?
Gli ufficiali giudiziari possono sfruttare le nuove procedure digitalizzate per consultare in tempo reale (o entro poche ore) le banche dati del Fisco. Queste informazioni includono dati su redditi, patrimonio immobiliare, conti in banca e molti altri dettagli, come le attività e i rapporti finanziari dei contribuenti. Inoltre, avendo accesso a questi dettagli, gli ufficiali giudiziari possono avere una visione completa della situazione economica del debitore, facilitando così il processo di identificazione dei beni pignorabili.
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